Il ragazzo e l’airone: recensione del nuovo film di Hayao Miyazaki

Buon giorno cuplovers, qualche giorno fa sono andata a vedere al cinema l’ultimo film di Hayao Miyazaki, “Il ragazzo e l’airone”. Amo i film d’animazione giapponesi, ho guardato quasi tutti quelli dello studio Ghibli e questo non poteva mancare, anche perché potrebbe essere l’ultimo diretto da Miyazaki (anche se spero ce ne saranno altri).
“Il ragazzo e l’airone” è un film in parte autobiografico, pieno di messaggi, complesso, anche se, in apparenza, semplice. Vederlo è un’esperienza magica che vi consiglio assolutamente di fare al cinema.

nel piattino abbiamo:il ragazzo e l'airone locandina per la recensione su Le tazzine di yoko
recensione film serie tv drama FANTASY sul blog Le Tazzine di Yoko

Il ragazzo e l’airone

(Kimi-tachi wa dō ikiru ka)
REGIA di Hayao Miyazaki
ISPIRATO A in parte al libro “E voi come vivrete?” di Genzaburo Yoshino
DURATA 124 minuti


Direttamente nei miei preferiti 5 tazzine
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Il ragazzo e l’airone, nuovo film d’animazione dello studio Ghibli è un meraviglioso viaggio nella fantasia. Ho amato le animazioni stupende, la cura dei disegni fatti a mano, i colori, le tematiche affrontate le due ora di visione sono letteralmente volate e sono uscita dalla sala con la meraviglia negli occhi e felice di essere andata a vedere questo splendido film.

Il ragazzo e l’airone è un film di formazione che parla di crescita e di elaborazione del lutto, è anche un film autobiografico che narra una parte dell’infanzia di Miyazaki. Sono rimasta molto sorpresa quando ho letto questa notizia perchè, guardando il film, mi era sembrata una cosa un po’ strana e invece…

Mahito, è solo un bambino quando un terribile incendio lo priva della madre, il film si apre con questa scena, mostruosa nella sua bellezza, dell’incendio con Mahito che corre per tentare di salvare la madre e le fiamme che divampano attorno a lui… la potenza di questa scena sta anche nell’uso dell’analogico, dei disegni fatti a mano, una cosa che adoro e che, purtroppo, è sempre più difficile trovare. Dopo la morte della madre, Mahito e il padre si trasferiscono in campagna, dalla zia, Natsuko, la sorella della madre con cui il padre di Mahito ha instaurato una relazione. Se questo particolare, nel film, mi è sembrato un po’ strano… quando ho scoperto che il padre di Hayao Miyazaki ha davvero sposato la sorella della moglie defunta, la storia di Mahito ha assunto un altra valenza. Mahito è Miyazaki e questa è la storia della sua infanzia, della sua crescita, di come ha affrontato questo periodo difficile e di come la fantasia lo abbia aiutato.

il ragazzo e l'airone frame per la recensione su Le tazzine di yokoIn questo viaggio Mahito non è solo, al suo fianco ci sarà l’airone del titolo, una guida, una sorta di Virgilio, un personaggio non del tutto positivo che non aiuta il ragazzo di sua volontà, ma perché costretto. Il viaggio di Mahito per ritrovare la zia scomparsa lo porterà in un mondo fantastico, una specie di aldilà dove le anime nascono e viaggiano verso il mondo mortale, braccate dai pellicani che sono costretti a cibarsi solo di wara wara in un ciclo infinito di vita e morte. Nel suo viaggio, Mahito incontrerà altri personaggi la cui vera identità sarà chiara solo alla fine.

Il ragazzo e l’airone è un film omaggio allo Studio Ghibli stesso (la torre dove vive il prozio rappresenta proprio lo studio), in cui Miyazaki racconta la sua vita, i momenti tristi, i lutti e come l’immaginazione e la fantasia l’abbiano aiutato ad andare avanti. Ed è forse anche un messaggio di Miyazaki ai suoi allievi, come Mahito lascia che, alla fine, tutto crolli, il maestro vuole che i suoi allievi lascino crollare lo studio Ghibli quando lui non ci sarà più? Mahito non può rifugiarsi nell’immaginazione per sempre e, giunto alla fine del suo viaggio, dovrà accettare la realtà e tornare nel suo mondo.

Un film splendido, i disegni sono meravigliosi, i significati molteplici. Il ragazzo e l’airone è pura poesia e, se non l’avete visto, vi consiglio davvero di andarlo a vedere al cinema. Spero che, anche in futuro, l’animazione giapponese ci regalerà delle perle come questa.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho trovato particolarmente affascinante il confronto tra Mahito (Miyazaki giovane) e il prozio (Miyazaki anziano), questa sorta di conflitto tra giovinezza e vecchiaia. Alla fine del suo viaggio, Mahito è in grado di accettare la morte della madre e riesce ad andare avanti senza dimenticarla. Sceglie di non rifugiarsi nell’immaginazione (la torre), ma di tornare nel mondo reale.