Blogtour: Come il vento per una girandola

[custom_frame_center]Nadia Filippini - le tazzine di yoko[/custom_frame_center]

Buongiorno cuplovers!
Oggi ospitiamo la seconda tappa del blogtour del romanzo Come il vento per una girandola. ^_^

Ve ne avevo già parlato ricordate?
Trovate l’articolo che abbiamo dedicato al lavoro della brava Nadia Filippini > QUI <

Nella nostra tappa vi presentiamo un estratto del romanzo.
Buona lettura!

Alessio chiuse la mia portiera e fece il giro dell’auto. Mise in moto e partì, assorto nei suoi pensieri. Speravo mi dicesse qualcosa, non sopportavo quel silenzio teso, ma non potevo biasimarlo. Neppure io sapevo cosa dire. Mi voltai verso il finestrino e vi appoggiai la testa.banner blogtour- le tazzine di yokoBen presto gli edifici e i lampioni smisero di scorrere davanti ai miei occhi, sostituiti dalle immagini dei bei momenti trascorsi insieme. Rivedevo noi due a far baldoria con gli altri per locali il sabato sera o al lago, quando lui e Manuel passavano ore a discutere su come accendere le braci per la grigliata e chiedevano a me o a Laura chi dei due avesse ragione. Rivedevo lui, sorridente, con me.
Il silenzio e i miei pensieri furono interrotti dal suono del suo cellulare. Con la coda dell’occhio lo vidi impassibile infilare una mano nella tasca interna della giacca e chiudere la chiamata, con un gesto meccanico. Seguii il suo profilo stagliarsi nella controluce dell’abitacolo. Non si voltò verso di me, nemmeno per un istante. La speranza che quell’interruzione mettesse fine al silenzio tra noi svanì in fretta. Dall’ospedale a casa mia ci volevano circa venti minuti in auto e ormai non mancava molto. Aveva detto di volermi parlare, ma quelli non erano certo i presupposti adatti per farlo. Forse mi ero solo illusa. Avevo capito ciò che avevo voluto capire o forse, più semplicemente, ripensando al modo in cui l’avevo trattato in ospedale, aveva deciso di lasciar perdere. Non ero abituata a quel silenzio in sua compagnia, un tempo non smettevamo mai di parlare. Quante volte, dopo una serata con gli altri, avevamo chiacchierato fino all’alba, in auto, sotto casa mia? Ormai avevo perso il conto. E quando mi aveva dato una mano a preparare l’esame di stato per diventare avvocato? Ero praticamente sparita dalla circolazione, non uscivo nemmeno nei fine settimana per prepararlo al meglio. Una sera si era presentato a casa mia, con una busta del take away, offrendosi di aiutarmi. Aveva mantenuto la parola, era venuto ogni sera per quasi tre mesi. Non ci capiva nulla di diritto, ma dava una mano come poteva, mi aiutava a ripassare, alleggeriva la tensione con qualche battuta e con la sua compagnia, mi spronava quando credevo di non farcela e mi obbligava a fare una pausa quando vedeva che ero esausta. Poi era dovuto partire e c’era stata la festa da cui era iniziata la fine del nostro rapporto. Sentii di nuovo il cuore sprofondare. Con disinvoltura asciugai una lacrima sfuggita al mio controllo, sperando di non farmi notare da lui. Eravamo quasi arrivati, dovevo resistere ancora solo pochi minuti. Un ultimo semaforo, rosso, un paio di vie e sarei stata a casa.
«Com’è andato l’esame di stato?»
Mi voltai, sorpresa da quella domanda pronunciata con cautela. Per un attimo, scioccamente, credetti che mi avesse letto nel pensiero, ma era ovvio che nemmeno se poco prima mi avesse guardata avrebbe potuto capire ciò che mi stava passando per la mente. Avevamo semplicemente pensato la stessa cosa nello stesso momento. Una coincidenza probabilmente, ma fu sufficiente a rasserenarmi, almeno un po’.
«Passato a pieno punteggio, adesso sono un avvocato vero», sorrisi.
Mi sorrise di rimando, socchiudendo gli occhi. Il semaforo divenne verde e lui tornò a guardare la strada davanti a sé. Tutto qui?
«Sono felice»
«Che l’abbia passato?»
«Anche, ma non avevo dubbi che ce l’avresti fatta».
«E allora per cosa sei felice?»
Non rispose subito e per un momento credetti che non l’avrebbe fatto.
«Di aver rivisto il tuo sorriso»
Ringraziai che il buio nascondesse il rossore sulle mie guance, ma quella bolla romantica si infranse in fretta. Sospirai, rendendomi conto che le cose tra noi si erano fatte troppo complicate perché si potessero risolvere con un sorriso e un complimento. Non dicemmo altro, finché non arrivammo davanti a casa mia. Alessio parcheggiò proprio di fronte al mio portone e spense l’auto, ma nessuno dei due si voltò verso l’altro.
«Una volta mi sorridevi sempre, Chiara. Vorrei poter tornare a quei tempi»
«Non è così facile»
«Me ne rendo conto, ma ho bisogno di capire se è impossibile»
«Cosa vorresti dire?»
Due ragazzi passarono accanto all’auto, fermandosi ad osservarla, parlottando tra loro e indicandola. Anche un uomo col cane, passando, girò la testa nella nostra direzione per osservarla meglio. D’altra parte, un auto come quella, tirata a lucido, non poteva passare inosservata.
«Abbiamo troppi spettatori qui. Possiamo salire a casa tua e parlarne?»
Mi irrigidii al ricordo di ciò che era successo l’ultima volta che era salito a casa mia per parlare, due anni prima. Anche se da molto tempo mi ero imposta di non ripensare più a quella sera dell’antivigilia di Natale, in quell’istante, le immagini di ciò che era accaduto mi passarono davanti agli occhi, nitide e dolorose come allora

Allora cuplovers, piaciuto l’assaggio?

Vi ricordo tutte le date delle tappe del blogtour:
TAPPA 1 – 3 Nov. 2014
Presentazione del romanzo
Valeria de Luca dal suo blog

TAPPA 2 – 5 Nov. 2014
Estratto inedito
Strega del crepuscolo dal blog Le tazzine di Yoko

TAPPA 3 – 7 Nov. 2014
Recensione al libro
Lidia Ottelli dal blog Il rumore dei libri

TAPPA 4 – 10 Nov. 2014
Doppia intervista con Francesca Pace, generi a confronto
Anna Tognoni dal blog L’essenziale è invisibile agli occhi

TAPPA 5 – 12 Nov. 2014
Scheda personaggi
Fabiana Andreozzi dal blog La bottega dei libri incantati

TAPPA 6 – 14 Nov. 2014
Cover e booktrailer
Sherazade Angel dal blog Sogni di marzapane

TAPPA 7 – 17 Nov. 2014
Chiusura del blog tour
Charlotte da Sognando tra le righe

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10 Comments
  • Lady Masen miky
    5 Novembre, 2014

    Ok … è adesso? Cosa mai sarà accaduto quel famoso giorno? E cosa mai vorrà fa Chiara? … mica puoi lasciarmi così 😛

    • Nadia Filippini
      6 Novembre, 2014

      Tadaaaaam!! E chi lo sa? 😛 Numero 26 per il tuo commento :*

  • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
    strega del crepuscolo
    5 Novembre, 2014

    eh eh l’estratto è stato scelto dall’autrice apposta per lasciarvi con la voglia di sapere cosa succederà ^_^

  • Malia Delrai
    5 Novembre, 2014

    Questo estratto è di un romanticismo sconcertante… soprattutto perché Alessio cerca di recuperare la fiducia di Chiara. L’ho sentito veramente dentro, nel cuore, il suo bisogno di rivedere il sorriso sulle labbra della donna che ama. Non so, mi ha catturata, non riuscivo più a respirare. Alessio mi trasmette una dolcezza che pochi altri protagonisti maschili di romanzi mi hanno trasmesso. Lo adoro! <3 Ed è questo che mi piace dello stile di Nadia, la tenerezza che trasmette in poche battute all'interno dei dialoghi.

    • Nadia Filippini
      6 Novembre, 2014

      Troppo dolce Malia!! :* ♡
      Per te il numero 27 🙂

  • Nadia Filippini
    5 Novembre, 2014

    Ciao ragazze!!!! Grazie a tutte per i commenti! ♡♥ Oggi ho avuto qualche problema e non sono riuscita a collegarmi al pc, ma non temete, non mi sono dimenticata dei numeri da assegnarvi 😉 Domani li troverete qui, promesso!!! ♡

  • Nunzia Viceconte
    8 Novembre, 2014

    A mio parere da questo estratto si percepisce una dolcezza unica..ho però bisogno di sapere *-* quindi devo acquistare al più presto l’ebook 😀 sono curiosissima *-*

    • Nadia Filippini
      8 Novembre, 2014

      Benvenuta al Blogtor Nunzia 🙂 ! Segui anche le altre tappe, mi raccomando, così puoi accumulare più numeri per l’estrazione finale! 😉 Per questo commento il numero che ti assegno è il 28! In bocca al lupo!

  • francesca
    8 Novembre, 2014

    quanto amo sti dueeeee….

    • Nadia Filippini
      8 Novembre, 2014

      -.- Te ami Alessio, altro che “sti due!!!!”, furbacchiona! 😛 Fra, per te il numero 29! 🙂

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