Buon pomeriggio cuplovers!
Oggi, l’autrice Manuela Chiarottino, special guest del mese di novembre ci svela alcune curiosità legate al suo romanzo Sex Toys and mucho amor.
Come mai, tra tutti i balli, l’autrice ha scelto proprio di inserire il tango nel suo romanzo?
Avete mai sognato di ballare il tango? Io ci ho provato, lezione una! Che dire, il mio uomo non ama il ballo, aveva già sopportato il corso di latino e alla fine ho rinunciato. Però quando vedo due ballerini di tango sono sempre affascinata dai loro movimenti e dalla sensualità che riescono a esprimere. Perché il tango non è solo una musica, un ballo, il tango è amore, poesia, è un linguaggio del corpo, è passione, è eros. Il significato del suo nome? A quanto pare deriva dal verbo tangere, cioè toccare, quindi tango significa “io tocco”. Ora, se un focoso e affascinante spagnolo dagli occhi di brace vi invitasse a ballare il tango spiegandovi che lui… tocca, fuggireste a gambe levate o…? O. Soprattutto se lui è come Alejandro, il protagonista della storia. Va be’, torno seria, e vi cito le spiegazioni di alcuni grandi tangheri. La base del tango è che entrambi i partner siano consapevoli del proprio corpo per poterlo muovere liberamente. Occorre innanzi tutto equilibrio, cioè avere una stabilità fisica ma anche emotiva, le basi per costruire un rapporto di coppia armonico, senza essere un peso per l’altro. L’equilibrio nel tango si ottiene puntando bene i piedi per terra, sentendo l’asse centrale del proprio corpo. Il movimento parte dal centro, dal cuore. Quindi passione e pensiero uniti in sinergia, così come i due ballerini che si abbracciano formando un nuovo equilibrio, detto “equilibrio di lusso”. L’abbraccio aperto del tango significa lasciare lo spazio di pensiero e di azione all’altro, ma c’è anche l’abbraccio intimo, stretto, dove si respira insieme alla musica. Una musica che deve entrare dall’orecchio e passare per il cuore prima di arrivare ai piedi. Se non avviene questo passaggio, l’essenza del tango scompare. Questa è la spiegazione ufficiale, la mia… la trovate nel romanzo e vi assicuro che dopo vi iscriverete tutte al primo corso disponibile. Però controllate che il vostro partner assomigli ad Alejandro… così, per dire.
Per questo romanzo l’autrice si è dovuta, ovviamente, documentare… e non poteva mancare qualche aneddoto divertente.
Per il romanzo Sex toys e mucho amor ho dovuto farmi una cultura in… hemm… sex toys , naturalmente. Ora, ammetto che era un mondo a me sconosciuto, anche perché l’unico reparto apparso quasi per scherzo dentro un grande negozio di casalinghi qui in zona, una stanzetta con due aperture messa a sorpresa tra piatti colorati e tovagliette di colazione con i puffi, è stato chiuso dopo pochi mesi. Devo dire che in effetti era strano per chi passava con il carrello, dopo aver curiosato tra tazze per la colazione con incise frasi famose, le formine per i biscotti a cuore o pupazzo di neve, finire tra scaffali con manette, frustini e oli profumati. E naturalmente dildi di tutte le misure e colori. Ammetto che quando ci sono finita la prima volta ero in imbarazzo, ma essendo con una mia amica dopo il momento di stupore iniziale abbiamo finito per perlustrare tutto ridendo come matte. Scusate, sto divagando. Quindi, che dire, a quel punto santo internet! Una scrittrice deve documentarsi, no? Mi si è aperto un mondo. Ho scoperto che oltre alle forme… hemm…tradizionali… c’è di tutto e di più: a forma di lampadina, di rossetto, di pinguino con il farfallino al collo, giuro! Ora, ciascuno è libero di esplorare il proprio corpo da sola o con il partner, l’autoerotismo è una cosa naturale e qui non voglio prendere in giro nessuno, ma certe “rappresentazioni” mi hanno ispirato scene tutte da ridere. Come non inserirli in una storia d’amore frizzante e col sorriso sulle labbra? Volete saperne di più?
Be’, Serena, la protagonista, ha dovuto diventare un’esperta di sex toys, perché… Facciamo che leggete la storia e poi mi dite che ne pensate, ma ricordatevi che nel romanzo c’è anche Alejandro, lo spagnolo dagli occhi di brace, il tanghero sensuale, il… insomma, meglio del pinguino o no?
Manuela Chiarottino
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