Recensione de “L’incantesimo della spada”, con una Amy Harmon davvero insolita

Amy Harmon - le tazzine di yokoVi succede mai di sentite parlare tanto di un’autrice che alla fine vi viene voglia di leggere qualcosa di suo a tutti i costi? Ecco, con “L’incantesimo della spada” è successo esattamente così. Non avevo mai letto niente di Amy Harmon (tutte le recensioni dei sui romanzi sul blog sono di Valy), ma era da un po’ che cercavo un libro con cui approcciarmi a questa autrice, qualcosa che non fosse tragico o cliffhanger, magari con una punta di fantasy e ho trovato la risposta in questo libro 🙂

Ammetto che forse mi aspettavo di più, ma non sono rimasta eccessivamente delusa, è stata comunque una bella lettura.

nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / fantasy (fiaba)01 - compulsivamente lettrice - 3 torta fantasy sul blog letterario de le tazzine di yoko

L’incantesimo della spada

(The bird and the sword)
Amy Harmon
Edito da Newton Compton (5 luglio 2018)
Pagine 384
€ 12,90 cartaceo – € 4,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Il giorno in cui mia madre è stata uccisa, ha detto a mio padre che non avrei mai più pronunciato una sola parola e che se fossi morta, lui sarebbe morto con me. Predisse anche che il re avrebbe venduto la sua anima e avrebbe ceduto suo figlio al cielo. Da allora mio padre attende di poter avanzare la sua pretesa al trono e aspetta nell’ombra che tutte le parole di mia madre si avverino. Desidera disperatamente diventare re. Io voglio solo essere finalmente libera. Ma la mia libertà richiede una fuga e io sono prigioniera della maledizione di mia madre tanto quanto dell’avidità di mio padre. Non posso parlare o emettere suoni. Non posso impugnare una spada o ingannare un re. In un regno in cui gli incantesimi sono stati banditi, l’unica magia rimasta potrebbe essere l’amore. Ma chi potrebbe mai amare… un uccellino?

UNA BELLA LETTURA, 4 TAZZINE TONDE TONDE
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Non mi aspettavo un romanzo alla Martin o alla Goodkind, piuttosto qualcosa di più semplice, che sappesse magari conquistare anche un pubblico abitutato a leggere solo new adult, ma che, per amore di quest’autrice, fosse pronto ad allargare i proprio orizzonti …ed è esattamente ciò che ho trovato. Una lettura delicata, poco impegnativa, molto romantica, abbastanza magica e rilassante. Un libro senza eccessive pretese che si legge con piacere.

Deglutisci, figlia. Ingoia le parole, bloccale nel profondo della tua anima. Nascondile, chiudi la bocca sul tuo potere. Non maledire, non curare. Non parlerai, ma imparerai. Silenzio, figlia. Rimani viva.

Lark è una protagonista forte e fragile al tempo stesso, capace di infondere potere alle parole. La madre però, prima di morire, la priva della voce così che il potere della bambina non la possa mettere in pericolo negli anni a venire, includendo il padre di lei nel suo sortilegio *di cui evidentemente non si era mai fidata*, intrecciando la vita della figlia a quella di lui: se lei dovesse morire, morirebbe anche lui. Lark si ritrova così a vivere da reclusa, chiusa in una torre e senza amici, a parte uno strambo troll.
Gli anni passano, finché il nuovo Re Tiras decide di usare Lark come ostaggio per costringere il padre a inviare le sue truppe al fronte a combattere delle mostruose creature alate che stanno devastando il regno e uccidendo i suoi abitanti: i Volgar. Pur godendo di un certo favore la ragazza si ritrova di nuova chiusa in una torre, ma questa sembra più confortevole della precedente e il nuovo Re si dimostra felice di entrare nelle sue grazie insegnandole a scrivere e concedendole via via sempre di più. La relazione che si sviluppa tra i due è da subito tenera e disinteressata, ma i problemi del regno intesseranno la loro ragnatela per separarli.

Tiras è un uomo bellissimo e perfettamente calato nel suo ruolo di sovrano e guerriero, il lato autoritario non gli manca ma sa essere estramamente dolce con Lark e si vede che ne è davvero innamorato. Il loro amore romantico è il fulcro del libro e questo contribuisce a renderlo un fantasy estremamente leggero.

L’incantesimo della spada ha le particolarità del genere fantasy, essendoci magia e un’ambientazione che porta il lettore in un mondo immaginario, ma manca di tutta quella caratterizzazione di trama, luoghi e personaggi propria del classico libro fantasy. L’intera impostazione del romanzo lo fa sembrare una fiaba, una favola d’altri tempi, che nella sua frivolezza si può concedere di tralasciare i particolari per volgere a un finale dalla sicura morale. Questo ha sicuramente permesso all’autrice di non scontrarsi con i capisaldi del fantasy risparmiandole memorabili strafalcioni, permettendole al contempo di scrivere un libro dall’estrema leggerezza. Se da un lato ho apprezzato questa scelta che mi ha regato un fantasy romance all’acqua di rose, talmente leggero da rendere la lettura così veloce da essere finita in neanche due giorni, dall’altro tutta questa inconsistenza mi ha fatto un po’ storcere il naso. Ho sentito a gran voce la mancanza di aggettivi e particolari che mi caratterizzassero il panorama, l’epoca, vestiti, spade, armature… tutto insomma. Non so voi, ma a me piace formulare nella mia testa quello che sono gli eventi del libro che sto leggendo e nel mio immagario il contorno era davvero indefinito. Il world building è sfocato e privo dei dettagli, questi ultimi vengono quasi tutti riservati alle descrizioni dei personaggi principali e alla storia d’amore tra Lark e Tiras.

Tirando le somme non posso certo definire L’incantesimo della spada un capolavoro, ma nonostante le mancanze evidenziate la sua lettura è stata piacevole, delicata, poco impegnativa e molto romantica. La trama è chiaramente intessuta per regalarci una fiaba romantica che non ha alcuna intenzione di risultare molto complicata e la scrittura che ha scelto di utilizzare la Harmon si presta molto a questa tipologia di storia. Se avete voglia di una lettura leggera e senza fronzoli questo è il libro per voi, se cercate un fantasy vero e proprio guardate altrove.

PS: non riesco a capire questo accanimento nel voler cambiare i titoli del libri invece di attenersi alla traduzione letterale, la scelta del titolo originale “L’uccello e la spada” non era casuale, mentre non c’è nessun incantesimo della spada 🙁

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5 Comments
  • Daniella
    4 Maggio, 2019

    Letto e anche io ho avuto l’impressione di leggere una fiaba però mi è piaciuto come libro molto leggere e carino 🙂

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      6 Maggio, 2019

      Assolutamente si. Penso anche che libri come questo servano, sono l’ideale per inframezzare libri più impegnativi 🙂

  • Valeria Fortemago
    4 Maggio, 2019

    L’ho adocchiato da un po’, spero di trovarlo usato!

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      6 Maggio, 2019

      incrocio le dita per te 😉

  • Francesca Resa
    17 Maggio, 2019

    Mi aspettavo di più da questa autrice sinceramente sembra un libro per bambini

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