Recensione a “Il nostro anno infinito” di Matthew Crow

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Buon giorno cuplovers!
Oggi vi parlo di “Il nostro anno infinito” di Matthew Crow, un libro profondo, intenso e, allo stesso tempo, semplice.

Un romanzo che parla di due ragazzi che s’incontrano in una corsia d’ospedale colpiti dalla stessa malattia, una storia d’amore delicata e mai banale.

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Il nostro anno infinito 2-le tazzine di yokoIl nostro anno infinito

(In Bloom)
Matthew Crow
Edito da Sperling & Kupfer (20 gennaio 2015)
Pagine 288
€ 15,90 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Amber e Francis sono come il sole e la luna: lei ribelle e impertinente, lui romantico e imbranato. Chissà se nel «mondo fuori» sarebbero stati insieme, chissà se lei lo avrebbe mai degnato di uno sguardo. A farli incontrare è una malattia crudele, in una corsia d’ospedale in cui i due ragazzi condividono canzoni, vecchi film, piccoli istanti preziosi in cui il male concede una tregua ed è più facile sognare il futuro, immaginarsi fuori di lì, insieme. Perché, se hai quindici anni, è impossibile non sperare di avere tutta la vita davanti. E quando il destino mostrerà il suo volto più duro, quando tutto sembrerà ingiusto e sbagliato, sarà l’amore a dare un senso a quell’anno così breve, così indimenticabile. “”Il nostro anno infinito”” è un romanzo che ti entra nel cuore in punta di piedi, ma lascia un segno indelebile. È una storia capace di commuovere fino alle lacrime e al tempo stesso di far sorridere e trasmettere una grande gioia di vivere. Grazie alla voce tenera e buffa di Francis, che la racconta, e a quella decisa e sfacciata di Amber, che gli fa eco. Grazie al coraggio di due famiglie imperfette e un po’ bizzarre ma pronte a tutto pur di proteggere i loro ragazzi dagli schiaffi della vita. Grazie all’intensità di un primo amore capace di essere infinito nonostante i giorni contati. Perché è il cuore, e non il tempo, a decidere che cosa è per sempre.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Una piacevole lettura, quattro tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
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Ultimamente, in seguito al successo di Colpa delle Stelle, stanno uscendo molti libri che affrontano il tema della malattia. Il nostro anno infinito fa parte di questo filone, ma quello che l’autore mette in risalto è l’amore tra i due ragazzi, l’affetto della famiglia e il legame speciale che proprio il dolore forgia tra due famiglie così diverse, tale da far superare le incomprensioni. Un libro scorrevole che cattura dalla prima all’ultima pagina capace di far sorridere e di trasmettere l’amore per la vita.

Francis è un ragazzo come tanti altri, è sveglio, intelligente. La sua famiglia è composta da una In bloom-le tazzine di yokomadre ex-modella, un fratello maggiore gay protettivo e simpaticissimo ed una nonna leggermente critica. Il padre ha tradito la moglie e abbandonato la famiglia. Tutto comincia con un semplice mal di testa che non vuole passare poi un’epistassi e infine uno svenimento nella mensa della scuola. All’improvviso la vita di Francis cambia e passa dall’essere un ragazzo normalissimo ad essere un ragazzo malato.  La sua malattia, la leucemia, colpisce il sangue, il midollo osseo e il sistema linfatico. Il ricovero è duro sia per Francis che per la sua famiglia. Il destino, tuttavia, ha in serbo qualche sorpresa… 

Una nuova compagna di stanza, senza peli sulla lingua. Amber è l’esatto opposto di Francis. Tanto lui è timido, romantico e un pò impacciato tanto lei è impertinente, diretta e  con la lingua tagliente. Francis è subito attratto dalla ragazza e, ben presto, i due cominciano a conoscersi a condividere le loro canzoni preferite, i film e le rispettive storie.

Amber ha perso il padre ed è stata cresciuta da un madre vagamente hippy  e decisamente eccentrica. Colette crea rimedi fatti in casa, usa incensi e pietre nella speranza di guarire la figlia attirandosi le occhiate stranite degli altri pazienti. Colette è uno spirito libero, mentre Julie (la madre di Francis) è una donna decisa e determinata: è testarda e … tosta. Entrambi i ragazzi sanno cos’è la sofferenza e hanno perso qualcuno che amavano. Amber ha perso il padre stroncato da un infarto, Francis la sorellina investita durante una vacanza al mare. Il rapporto tra i due ragazzi all’inizio è molto altalenante, come la malattia: ci sono giorni buoni e altri che non lo sono. Amber è sempre quella che gestisce “il gioco” ed è lei a fare il primo passo, baciando Francis.

-Giusto per chiarire… e non intendo farti pressioni… ma ora sei la mia ragazza?
Lei mi guardò e alzò gli occhi al cielo.
-Ti conviene chiudere il becco, Francis.- mi disse, e mise la mano nella mia.

Francis è quello romantico che va in crisi se lei non risponde a un suo sms che si fa mille paranoie, mentre Amber non va tanto per il sottile: è schietta e diretta. Tra alti e bassi, mentre Francis sembra stare meglio, Amber peggiora, fino al giorno in cui il ragazzo può tornare a casa mentre lei rimane in ospedale. Cosa ne sarà della loro storia d’amore?

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

cielo stellato-le tazzine di yokoAmber lascia l’ospedale solo per pochi, felici giorni, che passa accanto al ragazzo che ama. Il rapporto tra Amber e Francis è descritto in modo molto realistico, certo può sembrare leggermente… affrettato e sì i due ragazzi appaiono molto più adulti rispetto alla loro età ma nel complesso, tutto sommato, l’ho trovato naturale. Amber deve tornare in ospedale. La ragazza sa che non va bene, sente che il suo corpo non ce la fa più e non vuole Francis vicino. Preferisce che lui la ricordi com’era prima..

Amber era tagliata per la vita. Era tagliata per il colore e il movimento. Non era nata per l’immobilità, la staticità. Senza colore era un’immagine spezzata, un’immagine difettosa che non si poteva correggere. Senza la sua voce non era niente. Amber non c’era più.

Quello che ho apprezzato dell’autore è la sua capacità di affrontare un tema impegnativo, senza che il libro diventi pesante, riesce a farti percepire il dolore senza dover scrivere scene drammatiche d’altronde, proprio per questo, mi ha colpito molto meno, emotivamente parlando, rispetto a Colpa delle Stelle. Amber non c’è più, ma Francis, Colette e tutti gli altri vanno avanti, il tempo passa e pian piano lenisce le ferite. Francis e Colette fanno tesoro dei momenti passati con Amber e cercano di non sprecare nemmeno un’istante.

Bevemmo alla salute degli amici assenti, mentre le stelle brillavano nel cielo notturno, come l’ultimo dono di Amber.

QUALCHE INFO SULL’AUTORE
Nato nel 1987 a Newcastle, Matthew Crow ha iniziato a lavorare giovanissimo come giornalista freelance, collaborando con varie testate, tra cui The Indipendent on Sunday e The Observer. ha già firmato due romanzi: Ashes (2010) e My Dearest Jonah (2012), candidato al Dylan Thomas Prize

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7 Comments
  • nunzia viceconte
    22 Maggio, 2015

    😀 Non posso fare a meno di sorridere, perché grazie alla recensione di Strega, e ai dettagli sui caratteri dei protagonisti, ho visto in quella coppia me e il mio ragazzo 😛 (senza considerare la malattia, per fortuna). Quindi ora sono curiosa di leggerlo 😉

  • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
    strega del crepuscolo (Chiari)
    22 Maggio, 2015

    Grazie Nunzia ^_^

    è bello quando ci si immedesima in un libro (malattia a parte, per fortuna!).
    Aspetto un tuo commento a fine lettura!

  • Simo
    22 Maggio, 2015

    Per avvicinarmi a questo libro dovrei trovarmi in momento molto positivo : nessuna stanchezza da libri impegnativi, nessuno problema in famiglia, nessuna rogna al lavoro……esistono questi momenti, il più è beccarli! Come sempre, però, Strega è riuscita ad accendere la mia curiosità!

    • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
      strega del crepuscolo (Chiari)
      22 Maggio, 2015

      Grazie Simo! ^_^ Mi fa piacere essere riuscita incuriosirti.

  • Leonie
    22 Maggio, 2015

    sembra interessante questo libro

  • Arianna Gallo
    25 Maggio, 2015

    Da come ne hai parlato, bisogna solo leggere 🙂

  • Valentina Panzetta
    26 Maggio, 2015

    Sembra carino, ma quante lacrime potranno scendere leggendolo? 😀

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