Recensione dell’anime “Bugie d’aprile”
Buon pomeriggio cuplovers, oggi torniamo a parlare di anime con la recensione di Bugie d’Aprile.
Se cercate un anime delicato, con disegni stupendi e amate la musica classica questo è il titolo che fa per voi.
Bugie d’aprile
Diretto da Kyōhei Ishiguro
DISPONIBILE SU Netflix
EPISODI 22
Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
Ho iniziato a vedere Bugie d’aprile attirata dai bellissimi disegni e ben presto me ne sono innamorata. Bugie d’Aprile è un anime semplice con una trama lineare e senza colpi di scena. I disegni sono bellissimi così come gli sfondi con una cura maniacale per i dettagli, la realizzazione tecnica è ottima e mi sono completamente innamorata sia dei disegni di questo anime che del suo protagonista Kousei Arima.
Kousei era un bambino prodigio, già abile pianista che partecipava ai concorsi ma, nel momento in cui inizia l’anime, Kousei ha smesso di suonare. Ben presto scopriamo che non solo Kousei ha abbandonato il pianoforte ma non riesce proprio a sentire la sua musica… è come se avesse sviluppato una sordità selettiva. Il piano sembra ormai lontano dai pensieri del ragazzo fino a quando la sua migliore amica, Tsubaki, gli chiede di accompagnarla a un appuntamento che vuole combinare tra una sua amica e il loro amico Watari. Watari è il classico ragazzo sportivo e popolare che frequenta tante ragazze ma che, sotto sotto, è un bravo ragazzo e un buon amico. Ma sarà l’incontro con Kaori Miyazono a cambiare per sempre la vita di Kousei.
Kaori è un abile violinista e sarà lei che, piombata come un uragano nella vita di Kousei, cercherà di farlo riavvicinare alla musica facendogli scoprire un modo completamente diverso di rapportarsi con essa. Il centro dell’anime è infatti la musica e il rapporto che c’è tra essa e i musicisti. Kousei era stato obbligato da una madre severissima a suonare seguendo rigorosamente lo spartito senza spazio per la sua interpretazione e senza comprendere fino in fondo la musica. Il problema più grosso però rimane il blocco mentale e psicologico che impedisce a Kousei di sentire la sua musica e che sembra trasportarlo sott’acqua ogni volta che inizia a suonare facendo crescere in lui ansia e paura sentimenti che si trasmettono alla sua musica e che gli impediscono di concludere degnamente le sue esibizioni. Ogni volta, vedere il povero Kousei finire preda della paura e dell’avvilimento, mi faceva sentire triste per lui e lui stesso si chiede perché debba continuare e perché Kao, semplicemente, non lo lasci stare. Kaori è però convinta che Kousei e i musicisti come lei non possano fare altro che suonare e con la sua forza, con la sua positività e il suo sorriso spingerà Kousei a proseguire e ad affrontare i fantasmi del suo passato.
Ogni esibizione è un saliscendi di emozioni accompagnata da immagini mozzafiato e, ben presto, la vita di Kousei si intreccerà di nuovo con quella dei suoi antichi rivali, i pianisti Emi Igawa e Takeshi Aiza. Mi è piaciuto molto come viene delineato il rapporto tra loro tre. Sono rivali ma anche amici e alleati perché chi meglio di un altro pianista può comprendere l’ansia che li assale poco prima di salire sul palco? Tutti e tre, in modo diverso, vengono colti da ansia e paura e l’affrontano ciascuno a modo proprio. Ho amato come i tre ragazzi, concorso dopo concorso, finiscono per creare un rapporto fatto di stima reciproca e amicizia e come la rivalità che c’è tra di loro li spinga a migliorarsi.
Nel corso dell’anime Kousei deve affrontare il suo passato e liberarsi dell’opprimente fantasma della madre che sembra perseguitarlo ad ogni esibizione. La donna, che vediamo quasi sempre su una sedia a rotelle, era severa e crudele con il figlio e, al pari dei migliori allenatori degli anime sportivi, arrivava a picchiare il figlio poco più che decenne… E nessuno che intervenisse anche quando la donna picchiava il figlio in pubblico. Questa è forse l’unica parte dell’anime che non ho molto apprezzato, oltre un’altra piccola cosa che approfondirò più avanti. Sembra che nessuno si stupisca che una madre picchi il figlio fino a farlo sanguinare copiosamente… e anche se disapprovano nessuno interviene per non parlare del padre che sembra del tutto assente. Kousei ha iniziato a suonare grazie alla madre, anche lei pianista, che ha visto le potenzialità del figlio ma sembra che, col passare del tempo, la donna sia diventata sempre più violenta ed esigente tanto che, alla sua morte, Kousei sembra sviluppare sentimenti contrastanti per il pianoforte proprio a causa della donna. Ed è il suo ricordo che, sottoforma di spettro, sembra perseguitarlo ogni volta che Kousei prova a suonare o ad esibirsi.
Kousei riuscirà ad affrontare una volta per tutte i ricordi legati alla madre? Kousei è un ragazzo molto dolce ma, dopo quello che gli è successo, non ha mai permesso agli altri di avvicinarsi davvero a lui. Kaori sembra essere l’unica in grado di far breccia nel suo cuore… e lo fa con irruenza, sfrontatezza ma anche con dolcezza tirando fuori il meglio di Kousei aiutandolo ad aprirsi con gli altri.
Cosa nasconde Kaori dietro i suoi sorrisi e il suo perenne buon’umore? Kousei comincia a provare dei sentimenti per lei ma la ragazza sembra interessata a Watari. Il nostro sfortunato pianista non ha quindi alcuna speranza? Tenete a portata di mano il fazzoletto perché le lacrime sono proprio dietro l’angolo.
Bugie d’aprile mi ha conquistata con la sua dolcezza, il suo modo di raccontare i sentimenti dei protagonisti con la musica e i suoi bellissimi disegni. Questo anime si vede tutto d’un fiato e, visto che è composto da una sola stagione, se non volete imbarcarvi nella visione di un anime troppo lungo è quello che fa per voi.
Avete qualche anime da consigliarmi? Possibilmente non troppo lungo? Se sì scrivete i titoli nei commenti.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Che la tragedia fosse dietro l’angolo era piuttosto ovvio anche se, fino all’ultimo, ho sperato nel lieto fine. Kousei, grazie alla presenza di Kaori, riesce a venire a patti con il suo passato e a riconciliarsi con la musica. Non solo, spinto da un’amica della madre, finirà per fare da insegnante e creare un bellissimo rapporto con la piccola Nagi, la sorella minore del suo rivale/amico Takeshi.
Kaori, sempre solare e allegra, è in realtà gravemente malata e ha passato la sua vita dentro e fuori gli ospedali… purtroppo non viene mai spiegato esattamente cosa abbia, fatto che, sinceramente, mi ha dato un po’ fastidio. Quando Kaori si aggrava per Kousei diventa difficile andare a trovarla, perché il solo entrare in ospedale gli ricorda la madre e anche perché non vuole intromettersi tra lei e Watari. Peccato che con l’andare avanti della storia il fatto che Kaori si preoccupi molto per lui, lo chiami per chiedergli di andare a trovarla, e che ci tenesse così tanto a suonare con lui… insomma allo spettatore appare evidente che Kaori prova dei sentimenti per Kousei e che il legame che si è creato tra loro, fatto di brevi attimi ma profondamente significativi è quello a cui lei si aggrappa per andare avanti. Non capisco perché Kaori non gli abbia semplicemente dichiarato i suoi sentimenti. Chissà se aveva capito che Kousei ricambiava il suo amore, lui, di sicuro, non ha compreso che la ragazza lo amava fino a quando, ormai, è stato troppo tardi.
L’ultima esibizione, quando Kousei immagina di suonare assieme a Kaori, è davvero commovente. Così come la scena sul tetto dell’ospedale quando Kaori per la prima volta piange davanti ad Arima ammettendo di avere paura… ç_ç
Un finale amaro e triste ma che vuole lasciare un messaggio positivo: Kousei e Kaori saranno sempre uniti dalla musica, lei gli ha fatto trovare il coraggio per ritornare a suonare e, ogni volta che suonerà, Kousei sentirà Kaori vicina.
All’inizio non avrei mai immaginato un finale così triste e, anche quando la ragazza decide di operarsi, un pochino ci avevo sperato che si salvasse e invece…
Bugie d’aprile si è rivelato molto poetico, i disegni sono bellissimi così come i brani suonati dai protagonisti, la storia cattura puntata dopo puntata e il finale lascia davvero senza parole. Consigliato.
Sana XoXo99
16 Maggio, 2020Mi è piaciuto tantissimo, ma che tristezza alla fine
strega del crepuscolo (Chiari)
19 Maggio, 2020Io ci ho sperato fino all’ultimo in un finale diverso… certo le possibilità erano poche però…