Recensione a “L’inferno è buio e freddo” di Gabriella Grieco

Buon pomeriggio cuplovers, oggi vi parlo di “L’inferno è buio e freddo” di Gabriella Greco.
Come vi sentireste se tutto quello che avete mai amato nella vita vi venisse portato via? Isabella ha perso tutto ed ora è determinata ad aiutare la ragazza che il destino le ha fatto incontrare in un giorno di neve ad avere giustizia… a tutti i costi.

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L’inferno è buio e freddo

Gabriella Grieco
Edito da I Sognatori (31 dicembre 2015)
Pagine 190
€ 13,90 cartaceo
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TRAMA DELL’EDITORE
“L’inferno è buio e freddo” è un thriller ambientato in una zona imprecisata dell’Italia. È il sequel del romanzo “La morte è un’opzione accettabile”, pubblicato nel 2013 da I Sognatori.
Isabella (protagonista del primo episodio) si è ricostruita una vita. Una notte, mentre sta guidando, per poco non investe una ragazza sbucata dal nulla. La ferisce soltanto, per fortuna. La ragazza è spaventata, sta fuggendo ma inizialmente il romanzo non spiega da chi né per quale ragione. La domanda resta in sospeso. Superato il prologo, l’azione si sposta altrove e i personaggi cambiano. Il romanzo descrive un poveruomo abbandonato a se stesso in un luogo (buio e freddo) dal quale non può fuggire. Non vede nulla, non sente nulla, non sa come ci è finito e perché. Sa solo che, come la ragazza dell’incipit, anche lui avverte la necessità di fuggire. Quale sia il rapporto fra i due e in che modo influenzerà il plot, sta ai lettori scoprirlo.


Una bella lettura, quattro tazzine tonde tonde
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L’inferno è buio e freddo si è rivelato una lettura scorrevolissima, interessante che mi ha fatto leggere una pagina dopo l’altra con la curiosità di scoprire quale destino attendeva le due protagoniste: avrebbero ottenuto la loro vendetta? Avrebbero trovato quello che cercavano?

La nostra storia ha inizio in un giorno di neve, quando Isabella, investe una ragazza che sta scappando da qualcuno. La donna non può fare a meno di pensare a suo figlio, Danilo, morto perché nessuno volle aiutarlo e decide così, di prendersi cura di Dana. Questo libro, pur essendo il seguito del precedente romanzo dell’autrice, si può benissimo leggere da solo. Io, pur non avendolo letto, sono riuscita perfettamente a seguire le vicende narrate in L’inferno è buio e freddo, quindi potete tranquillamente considerarlo come un libro a sé.
Tempo dopo il loro burrascoso primo incontro Dana e Isabella rapiscono il professor Angelo Troisi, apparentemente un rispettabilissimo professore di liceo, in realtà l’uomo è un debole, un vigliacco, un irrecuperabile mostro di egoismo che, dopo aver fatto innamorare di sé la povera Dana l’ha tradita nel peggiore dei modi. Se Angelo Troisi è senza speranza suo cugino Collina è uno dei personaggi più inumani in cui mi sia mai imbattuta. Non solo è stupido ma è un vero e proprio mostro di crudeltà inconsapevole, non riesce a concepire quanto terribili siano le sue azioni e questo è forse peggio di ogni altra cosa…

Isabella ha studiato tutto nei dettagli e, dopo aver catturato i due uomini, lei e Dana li conducono in un isolato cottage in montagna dove li attendono due celle sotterranee dove troveranno solo un freddo glaciale e l’oscurità più profonda.
Come dice il titolo le due donne usano il freddo e l’oscurità per sfinire i prigionieri, non vedere dove ci si trova, non sapere chi o cosa si cela nell’oscurità, unito a un freddo che non lascia scampo e alla fame sono armi che debilitano il corpo e lo spirito. I due uomini reagiscono in maniera diversa alle torture, Troisi cede ben presto al terrore trasformandosi in una larva umana ma, anche se sembra rassegnato al suo destino, non riesce a pentirsi di quello che ha fatto. È incredibile come l’uomo sembri del tutto incapace di provare rimorso, oltre a questo, non pensa mai a Dana… e dire che diceva di amarla. Ma cos’ha fatto Troisi a Dana? Come mai la ragazza era sola, da chi stava fuggendo? Non vi svelerò questi dettagli né il vero obiettivo delle due donne ma devo dire che sono rimasta agghiacciata di fronte a tanta insensibile e incurante crudeltà. Troisi, aiutato dal cugino Angelo Collina, ha commesso delle azioni di una crudeltà e di una inumanità agghiacciante e quello che è peggio è l’indifferenza con cui ne parlano, come se si trattasse di cose normali…

Per trovare quello che stanno cercando le due donne dovranno avvalersi dell’aiuto del detective Zambelli, che, preso in ostaggio assieme alla moglie, sarà costretto ad aiutarle. Tramite il confronto tra Isabella e Zambelli assistiamo a uno scontro di ideali. Zambelli crede nella legge e, anche se, a un certo punto, lui stesso si trova a condannare le azioni di Collina e di Troisi è fermamente convinto che le due donne debbano lasciare che sia la polizia ad occuparsi del caso. Isabella, d’altronde, non crede più nella legge dopo che suo figlio, accusato ingiustamente di aver provocato la morte della moglie e del figlioletto, si tolse la vita in carcere. Entrambi hanno ragione ed entrambi hanno torto, da un lato, quello che Isabella sta facendo è profondamente sbagliato ma, dall’altro, visti i suoi trascorsi, non ho potuto fare a meno di capire la sua totale sfiducia nei confronti della polizia e del sistema giudiziario in generale.
Quante volte capita che una condanna sia troppo lieve per il crimine commesso? Quante volte i colpevoli di atti terribili non hanno pagato per le loro malefatte? Quello che fa Isabella è sbagliato ma non sono riuscita a condannare del tutto il suo operato. Zambelli d’altronde è irremovibile nelle sue convinzioni anche se ha visto la macchina della legge fallire e degli innocenti venire accusati ingiustamente eppure anche lui non riesce a considerare Isabella al pari degli altri criminali.
Quando la legge fallisce quanto è corretto farsi giustizia da soli? La vendetta serve davvero a donare serenità alle vittime di soprusi terribili?

L’inferno è buio e freddo porta inevitabilmente il lettore a interrogarsi su questi temi, mentre il piano di Isabella e Dana prende forma. Una storia di soprusi, dove la vita umana non ha alcun valore se non quello monetario, vi trascinerà fino all’ultima pagina curiosi di scoprire quale destino attende vittime e carnefici i cui ruoli non sono mai stati così poco chiari. Chi sono le vere vittime e chi i carnefici? Un giallo ben costruito, dei protagonisti interessanti e ben caratterizzati insieme a una scrittura scorrevole fanno di L’inferno è buio e freddo un buon giallo che non posso che consigliarvi se amate le storie di vendetta.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho trovato il finale del romanzo… giusto. Ero convinta che, dopo aver scoperto che la figlia di Dana, venduta a una ricca coppia sterile, è morta, Dana e Isabella avrebbero sparato ai colpevoli senza esitazione. Invece, anche se avevano poche probabilità, le due donne danno la possibilità a Collina e Troisi di salvarsi. Li abbandonano in una grotta, in montagna, d’inverno, con alcuni oggetti utili per scendere a valle e salvarsi… starà a loro riuscire a raggiungere il paese più vicino. Ci riusciranno? Dana e Isabella non li hanno uccisi né salvati, hanno dato loro una possibilità, sta a loro coglierla. Una giustizia che ho trovato a suo modo “poetica“. Collina e Troisi abbandonarono Dana nelle mani dei compratori e adesso lei li lascia in balia della natura e del caso: un perfetto finale per questi due esseri abietti.
Si saranno salvati o saranno morti lungo la strada? Dana e Isabella sono riuscite a fuggire? L’ispettore e sua moglie sono stati liberati? Per scoprirlo non vi resta che leggere il libro.

Ho letto L’inferno è buio e freddo tutto d’un fiato curiosa di scoprire come sarebbe andata a finire la storia. La lettura mi ha coinvolta e appassionato e lo consiglio anche a chi, come me, non ama particolarmente i thriller.

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2 Comments
  • Velenosa005
    17 Gennaio, 2020

    La copertina è davvero brutta onestamente non avrei mai guardato questo libro se non lo aveste proposto voi ma a leggere la recensione sembra bello che peccato abbia questa cover

    • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
      strega del crepuscolo (Chiari)
      17 Gennaio, 2020

      Onestamente la cover non piace nemmeno a me, anche se ha attinenza con la storia…

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