Recensione a “Il Fuoco di Sangue” di Terry Brooks
Buon giorno cuplovers! Oggi vi parlo de “Il Fuoco di Sangue” di Terry Brooks, secondo romanzo della trilogia de “Gli oscuri segreti di Shannara”. Pronti a scoprire la sorte di alcuni personaggi e il cammino di altri?
Una dura lotta per la sopravvivenza, morti inaspettate, vecchie conoscenze e tanto altro vi attendono in questo romanzo.
nel piattino abbiamo: fantasy classico
Il Fuoco di Sangue
(Bloodfire Quest)
Terry Brooks
Edito da Mondadori (29 settembre 2015)
Pagine 322
€ 20,00 cop. rigida € 12,00 flessibile cartaceo – € 7,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
La ricerca delle Pietre Magiche, perdute da troppo tempo ormai, ha fatto sì che i druidi più importanti delle Quattro Terre si siano spinti fino al Divieto, la dimensione dove sono state racchiuse tutte le creature più malvagie e demoniache, restandone imprigionati. E intanto, nel villaggio di Arborlon, l’Eterea, pianta magica e senziente, sta morendo. E solo lei sapeva mantenere la separazione tra le Quattro Terre e il Divieto. L’unica che adesso può impedire che l’orda mostruosa e infernale degli esseri che abitano il Divieto si riversi nelle Quattro Terre a portare la morte, il dolore e la distruzione è Arlingfant Elessedil, giovane e coraggiosa. Arlingfant è stata scelta per portare un seme dell’Eterea nel Fuoco di Sangue. Se riuscirà, la barriera che divide il Divieto dalle Quattro Terre verrà ripristinata nella sua piena forza. Ma al tempo stesso Arling dovrà cessare di esistere, tramutandosi nella nuova Eterea. Sospesa tra due scelte terribili potrà salvare le Quattro Terre, senza rinunciare alla vita? Il secondo capitolo de “Gli Oscuri segreti di Shannara”.
Quattro tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
Il fuoco di sangue si è rivelato una lettura che lascia tanti spunti interessanti per il finale della trilogia ma che, indubbiamente, mi ha colpito meno rispetto al primo libro soprattutto per colpa dei personaggi.
Chiunque abbia letto almeno un paio dei romanzi di Shannara sa che il mondo creato da Terry Brooks è afflitto da un grande problema: il Divieto. Per chi non se lo ricordasse, secoli orsono, gli elfi crearono il Divieto e vi imprigionarono tutte le creature più pericolose delle Quattro Terre: furie, arpie, demoni, draghi e tante altre. Per sigillare il Divieto una povera ragazza, Aleia Omarosian, ha sacrificato la sua vita divenendo la prima Ellcrys (o Eterea, come preferite), un albero che regge la barriera del Divieto, da allora innumerevoli altre ragazze si sono dovute sacrificare per impedire che le creature che vivono nel Divieto si liberassero questo perché l’Ellcrys non è immortale ma, come tutte le creature, ha un ciclo vitale, più lungo di una normale vita umana ma, comunque, ogni tot anni l’albero comincia a deperire. Adesso l’albero sta di nuovo morendo e l’Eletta prescelta per succederle, Arlingfant Elessedil, non ha nessuna voglia di morire. Ha tutta la vita davanti, una sorella che adora, è giovane ed ha paura. Arlingfant non è un’eroina ma una ragazza come tante a cui viene chiesto un sacrificio enorme. Davvero non c’è modo per evitare la sua morte e quella di tante altre ragazze dopo di lei? Sarebbe anche ora che si trovasse una soluzione al problema ma come? Distruggendo il Divieto e tutte le creature che lo abitano? Esisterà una magia tanto potente? Forse le famose pietre magiche perdute possono farlo… Mi piacerebbe davvero molto se, finalmente, qualcosa cambiasse e si trovasse una soluzione definitiva al problema dell’Ellcrys.
La storia segue tre gruppi di personaggi; Aphenglow, Arlingfant e Cymrian che partono alla ricerca del fuoco di sangue, il gruppo rimasto intrappolato nel Divieto e Railing Ohmsford a cui verrà affidata una missione apparentemente impossibile.
In questo romanzo Brooks assottiglia ulteriormente il già esiguo numero di personaggi rimasti in vita con una morte che proprio non mi aspettavo e di cui vi parlerò nella parte dedicata agli spoiler e altre abbastanza prevedibili. Posso dire però che non mi è piaciuto come è stato fatto morire questo personaggio ovvero per via di una scelta davvero stupida che, in tutta onestà, mai mi sarei aspettata. Nel Divieto è tutto… cupo e orribile come sempre, nulla sembra cambiato da quando Grianne finì intrappolata nel Divieto tanti anni prima, nemmeno Tael Riverine: è ancora terrificante, potente ed ossessionato da Grianne. Il nostro Signore degli Straken non sembra consapevole di quanti anni sono passati dalla fuga di Grianne ed è tutt’ora deciso a trovarla e farne la sua sposa. Non che lui la ami, per carità, è solo interessato a farle mettere al mondo i suoi discendenti, non dimentichiamoci che l’ha torturata e quasi uccisa più volte… amore vero insomma. Dire a uno come Tael Riverine che la donna che desidera è… sparita da secoli e che è praticamente impossibile che sia ancora viva non è la cosa più giusta da fare e, del resto, il lettore sa bene che Grianne, dopotutto, non è morta per davvero: dobbiamo aspettarci un suo ritorno nel prossimo libro? Ho adorato Grianne è uno dei miei personaggi preferiti della saga, ricordo come lottò con tutte le sue forze per sopravvivere, la sua lotta interiore, la sua ferocia… Tael Riverine è deciso a lasciare il Divieto per andare a cercarla e non è il solo a farlo…
Nelle Quattro Terre, Seersha chiede a Railing di trovare Grianne. Se è ancora viva, potrebbe essere l’unica in grado di sconfiggere Tael Riverine e impedirgli di conquistare le Quattro Terre. Chi troverà Grianne per primo?
Non so cosa aspettarmi da un possibile ritorno di Grianne, la donna aveva deciso di abbandonare la sua vita da umana per diventare un aeriade una creatura effimera, al servizio del Tanequil, sì, ma lontana dalle responsabilità e da chiunque potesse giudicarla per il suo passato perché, per quanto bene Grianne avesse fatto, fin troppe persone vedevano in lei solo la Strega di Ilse… Ora Railing dovrebbe costringerla a svegliarsi, a tornare nel Divieto e ad affrontare ancora una volta Tael Riverine: perché diamine Grianne dovrebbe farlo? Per aiutare dei discendenti che non ha mai visto prima? Il suo odio per Tael Riverine basterà a spingerla ad accettare? Suppongo che, alla fine, accetterà anche perché, altrimenti, il povero Railing farebbe un viaggio a vuoto.
Cymrian, Aphenglow ed Arlingfant sono partiti alla ricerca del Fuoco di Sangue, anche se Arling non ha alcuna intenzione di sacrificarsi, la situazione è talmente disperata che la ragazza sembra accettare l’inevitabile peccato che, a questi tre, sembra non andarne bene una. Il fatto che Aphenglow non voglia usare le pietre magiche non aiuta di certo. Capisco che usare le Pietre è pericoloso ma, accidenti, in almeno una circostanza in particolare avrebbe assolutamente dovuto usarle: cosa le tiene a fare altrimenti? Sono davvero perplessa.
Nel complesso questo secondo romanzo mi è piaciuto leggermente meno del primo, non ho apprezzato né capito alcune scelte, senza contare che, quella che era la missione principale, trovare le Pietre Magiche perdute, sembra essere stata completamente abbandonata. Tael Riverine è sempre un villain di tutto rispetto e sono curiosa di vederlo in azione nelle Quattro Terre, così come non vedo l’ora di rivedere Grianne. Alcuni personaggi mi hanno deluso, altri si sono riconfermati tra i miei preferiti mentre di altri ancora (Austrum e Mirai) devo tutt’ora capire l’utilità. Non possono morire nel prossimo libro? Magari facendo qualcosa di utile…
Il Fuoco di Sangue è un libro di passaggio che getta ottime premesse per un bel finale ma che risente della presenza di diversi personaggi inutili e di uscite di scena discutibili.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
La morte di Khyber Elessedil mi ha davvero deluso, non tanto perché è stata sconfitta, dopotutto stava affrontando in duello il Signore degli Straken, non proprio il primo arrivato, ma per la sua stupidità. Come ha potuto credere, anche solo per un secondo, che Tael Riverine volesse davvero farle bere un elisir per rimetterla in forze in modo da avere un combattimento equo? Sul serio? Capisco che non poteva rifiutarsi di berlo, ma, almeno poteva provarci!
I gemelli si sono confermati due personaggi troppo deboli e che non sanno stare lontani l’uno dall’altro. Hanno il canto magico, una delle magie più potenti di tutte, ma invece di lottare per riuscire a togliersi il collare, Redden si arrende subito, pensa che morirà e cerca anche di accettarlo! Avrei voluto scrollarlo, non ha nemmeno un decimo della grinta di Grianne e di altri personaggi. E Railing non è molto meglio… vuole salvare il fratello ma non vuole andare da solo nel Divieto, ha perso completamente la fiducia che aveva nella sua magia e nelle proprie capacità e, mentre il fratello è prigioniero, riesce anche a perdere tempo tormentandosi per la gelosia che prova verso Austrum… Austrum poi… mai visto un personaggio più inutile, ad eccezione, forse, di Oracolo.
Ho apprezzato decisamente di più il terzetto composto da Cymrian, Aphenglow e Arlingfant.
In conclusione: non vedo l’ora di rivedere Grianne (come convinceranno il maledetto albero a lasciarla libera?) e sono curiosa di scoprire se Tael Riverine uscirà dal Divieto con il suo esercito e se, quindi, nell’ultimo libro ci sarà una bella battaglia, cosa che mi auguro.
Assisteremo alla distruzione del Divieto? Tael Riverine verrà finalmente ucciso? Aphenglow e Cymrian riusciranno a salvare Arlingfant? Non vedo l’ora di scoprirlo!
Gli oscuri segreti di Shannara
- I Guardiani di Faerie (Wards of Faerie)
- Il Fuoco di Sangue (Bloodfire Quest)
- Lo spettro della Strega (Witch Wraith)
Rosi
12 Novembre, 2019Non ho letto questo libro ma le ultime letture di Brooks mi stanno un po’ stufando, è come se ripetesse sempre la stessa metrica e la condisse in maniera diversa. Anche dalla recensione mi sembra così, tu non hai quest’impressione?
strega del crepuscolo (Chiari)
6 Gennaio, 2020In quest’ultima trilogia sì… le problematiche sono sempre quelle, spero che questa trilogia si chiuda in modo diverso, risolvendo in maniera definitiva il problema dell’Ellcrys…