Recensione a “I Guardiani di Faerie” di Terry Brooks
Buon giorno cuplovers! Oggi vi parlo de “I Guardiani di Faerie” di Terry Brooks, primo romanzo della trilogia Gli Oscuri Segreti di Shannara.
I Druidi hanno perso il loro prestigio mentre la Federazione sta acquistando potere grazie alla vecchia scienza. L’unica speranza per i Druidi è quella di recuperare una magia ritenuta perduta ma il prezzo per ritrovarla potrebbe rivelarsi troppo alto. Un viaggio verso l’ignoto, un nemico insidioso, nuove e vecchie conoscenze sono pronte a trasportare il lettore nelle Quattro Terre.
nel piattino abbiamo: fantasy classico
I Guardiani di Faerie
(Wards of Faerie)
Terry Brooks
Edito da Mondadori (20 gennaio 2015)
Pagine 355
€ 11,00 cartaceo – € 6,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Nel mondo di Faerie, quando la terra era giovane, prima dell’arrivo degli esseri umani, la magia deteneva il potere e le pietre magiche proteggevano gli Elfi e le loro terre. Ma quando una ragazza del popolo degli Elfi si era perdutamente innamorata di un Figlio del Buio, lui le aveva spezzato il cuore scatenando una tremenda guerra tra le forze del bene e del male, che aveva portato alla scomparsa delle pietre magiche. Sono passati migliaia di anni e la situazione è sempre molto tumultuosa nel mondo, ora conosciuto come le Quattro Terre. La magia è in conflitto con le nuove scienze e gli Elfi si sono ormai separati da tutte le altre razze. L’ordine dei Druidi si sta estinguendo e i loro insegnamenti sono in forte pericolo mentre un losco personaggio è diventato primo ministro della potente Federazione, utilizzando il tradimento e l’assassinio. Leggendo un antico e dimenticato diario, la giovane druida Alphenglow Elessedil incappa nel racconto segreto di un cuore spezzato per amore e nella scioccante verità sulle pietre magiche scomparse. Mai una scoperta era stata così pericolosa. Ma la ragazza non può certo sottrarsi al cammino che il destino ha scelto per lei, soprattutto perché chiunque entri in possesso delle pietre magiche e del loro segreto potere potrebbe avvantaggiarsene nel peggiore dei modi.
Una bella lettura, quattro tazzine tonde tonde
Leggere I Guardiani di Faerie è stato un po’ come ritrovare un vecchio amico, mi erano mancate le Quattro Terre e la loro magia, le avventure alla ricerca di talismani perduti, i cari vecchi druidi che non rivelano mai tutto quello che sanno, e Paranor con i suoi segreti e i suoi tesori.
Brooks ci ripropone in questo romanzo uno dei temi a lui più cari: lo scontro tra tecnologia e magia. Tutte le volte che la vecchia scienza viene riscoperta e riportata nelle Quattro Terre, la Federazione non manca di usarla per tentare di eliminare la magia da loro temuta e odiata perché non l’hanno mai posseduta e non possono controllarla. Tecnologia e magia sembrano due forze che non possono coesistere, ma la distruzione di una delle due porterebbe, probabilmente, alla rovina…
Ci ritroviamo in un ‘epoca in cui le Razze sono più divise che mai e i Druidi sono i soli a combattere per proteggere la magia. Invece di unirsi per affrontare la minaccia della Federazione, le Razze sono divise dalla sfiducia che provano verso i Druidi ed è proprio in questo clima di tensione che la giovane Aphenglow Elessedil fa una scoperta che potrebbe ribaltare completamente la situazione. In un vecchio diario, Aphenglow trova la storia di una giovane elfa vissuta all’epoca di Faerie che, innamoratasi di un demone, fu ingannata da quest’ultimo che la usò per rubare tutte le pietre magiche.
Fin dall’inizio della saga hanno fatto la loro comparsa solo alcune pietre magiche, le più famose sono quelle azzurre della ricerca e la pietra nera, nei libri precedenti si è accennato al fatto che ne esistevano delle altre ma nessuno sa di che colore fossero e quali poteri avessero. L’idea di trovare nuove pietre magiche mi piace molto, adoro la magia e il fatto che ne sia rimasta così poca non mi piace… tanto per dirne una: il Re del Fiume Argento che fine ha fatto?
La scoperta fatta da Aphenglow è tale da attirare su di lei le mire di un nemico sconosciuto che attenta più volte alla sua vita. La ragazza sa che questa scoperta potrebbe cambiare gli equilibri di potere e decide quindi di risvegliare l’Ard Rhys dal sonno magico, ella non è altri che una nostra vecchia conoscenza: Khyber Elessedil. Khyber è ostinata e preoccupata per il futuro dell’ordine dei druidi, è convinta che, per il bene collettivo, la magia debba essere controllata da chi la conosce a fondo e che sia necessario ristabilire una sorta di equilibrio tra il potere della tecnologia della Federazione e la magia dei Druidi. Sul fatto che la magia debba essere controllata solo dai Druidi, non sono del tutto d’accordo, sappiamo bene che anche i druidi non sono infallibili… anzi! L’ostinazione della donna a portare avanti la missione, nonostante tutto, l’ho trovata eccessiva anche se, nella parte finale del libro, non si può fare a meno di pensare che avesse ragione…
Ha inizio così una lunga ricerca di informazioni al fine di capire dove si trovano le pietre magiche e vengono introdotti tutti i protagonisti: come ogni cerca che si rispetti anche questa volta gli Ohmsford e i Leah dovranno partecipare e ci sarà l’immancabile viaggio al Perno dell’Ade per parlare con gli spiriti dei druidi defunti.
Allanon, ottimista come sempre, prevede il peggio per questa missione tanto da farmi sorgere più di un dubbio su di essa: ne varrà davvero la pena?
“Se deciderai d’intraprendere la cerca, molti di quelli che verranno con te moriranno. Molti saranno perduti. Anche questo sento nel bisbiglio del vento e percepisco nelle correnti d’aria. La cerca sarà dura, il suo costo in termini di vite e anime alto. Al ritorno, nessuno sarà quello di prima. Nessuno ne uscirà incolume. Forse, alla fine, tutti penseranno che non ne valesse la pena. Te compresa.”
A questo punto io avrei ringraziato Allanon per il disturbo e sarei andata a cercare qualche altro tipo di magia… ma non Khyber. Ed è così che conosciamo i gemelli Redden e Railing Ohmsford, simpatici e spericolati, con il canto magico nelle vene e un sorriso sempre sulle labbra, Mirai Leah sorridente, efficiente e molto più in gamba di quanto sembri, lo gnomo Skint, eccellente cercatore di piste, Crace Coram ex capoclan dei nani, Pleysia e la mutaforma Oriantha per finire con il veggente Oracolo un uomo debole e forse anche un po’ instabile che dovrebbe, teoricamente, usare le sue visioni per aiutare il gruppo a trovare il luogo dove si celano le pietre magiche… attendo di scoprire la sua utilità in questo viaggio, a parte quella di predire morte e distruzione.
La storia segue due filoni distinti, da un lato, il viaggio del gruppo guidato da Kyhber, che parte alla ricerca delle Pietre Magiche, dall’altro ci sono le vicissitudini che riguardano i druidi rimasti a Paranor, tra cui Aphenglow, Bombax, l’elfo Cymrian, e la sorellina di Aphenglow: Arlingfant.
Questo primo romanzo de “Gli Oscuri Segreti di Shannara” sembra una lunga introduzione che serve a far capire la situazione attuale delle Quattro Terre, svelare le intenzioni della Federazione e introdurre i personaggi principali. La storia è scorrevole, il mistero delle pietre magiche perdute mi intriga e sono davvero curiosa di scoprire i loro poteri, l’arrogante Drust Chazhul, il nuovo primo ministro della Federazione rappresenta bene un certo tipo di villain, arrogante e assetato di potere, sono rimasta a dir poco sorpresa dai risvolti del finale.
Il destino dei druidi è in mano a Khyber e al suo gruppo: riusciranno a portare a termine la missione? Qualcuno sopravviverà?
Pur non essendo tra i migliori libri di Brooks, I Guardiani di Faerie rappresenta un buon inizio per quella che spero si rivelerà un’avventura avvincente nelle Quattro Terre … e non solo! Magia, avventura, creature dimenticate, nuove e vecchie conoscenze vi attendono tra queste pagine.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Khyber non si dimostra per niente il capo intelligente e saggio che dovrebbe essere. Insomma, trovi una fenditura scintillante che non sai assolutamente dove conduca e, non solo la attraversi, ma non prendi precauzioni per impedire al portale di chiudersi? Nessuno ci ha pensato, certo, ma Khyber è il capo, avrebbe dovuto ragionarci un attimo di più. A questo punto, visto e considerando che si sono ritrovati nel Divieto, che come ben sappiamo non è proprio un luogo ameno e tranquillo (se non ve lo ricordate sappiate che è la dimensione dove, ai tempi di Faerie, gli elfi imprigionarono tutte le creature più pericolose: draghi, furie, demoni etc…) si meriterebbe di lasciarci le penne, però salvando gli altri che si sono fidati di lei.
Come ciliegina sulla torta, visto che, evidentemente, le barriere del Divieto si stanno erodendo, l’Ellcrys comunica con l’eletta Arlingfant Elessedil. Forse l’avrebbe fatto anche prima, se Arling fosse stata ad Arborlon? Perché, se siamo già al punto che le creature escono dal Divieto, non avrebbe dovuto cercarla già prima? Come ben sappiamo occorrerà un lungo viaggio fino al Fuoco di Sangue e qualcuno dovrà sacrificarsi per diventare la nuova Ellcrys, toccherà ad Arling o, sapendo il fato che la attende, si tirerà indietro? E se dovesse risanare l’Ellcrys prima che Khyber e gli altri facciano ritorno… resterebbero chiusi per sempre nel Divieto? O, magari, le pietre magiche perdute serviranno a farli uscire?
Come sappiamo, si può sopravvivere, anche se non per sempre, nel Divieto, ma dubito che uno qualsiasi dei nostri protagonisti abbia la tempra di Grianne… cosa succederà?
Sono curiosa di vedere come se la caveranno.
Gli oscuri segreti di Shannara
- I Guardiani di Faerie
- Il Fuoco di Sangue
- Lo spettro della Strega