King the Land: recensione del drama su Netflix
Buon pomeriggio cucchiaini, oggi siamo qui riuniti per parlare di “King the Land“. Trattasi di un drama le cui questioni -di fondo- ho trovato più interessanti della storia d’amore…
nel piattino abbiamo:


King the Land
STAGIONI : 1
EPISODI: 16
Un’ottima visione, 4 TAZZINE
King of the Land è una business lounge VVIP, un paradiso alberghiero destinato a un ristretto numero di ospiti incredibilmente facoltosi. È di proprietà del King Group, una società che ha vari hotel, negozi e una compagnia aerea. Goo Won, unico figlio maschio del capo del gruppo, dopo anni di studi all’estero torna in Corea del Sud per occuparsi della società. Ad ostacolare il suo percorso c’è la sorellastra, che pur occupandosi insieme a lui della compagnia ha una visione diametralmente opposta delle cose.
È nell’hotel di famiglia che Goo Won incontra Cheon Sa Rang. La ragazza, che fa la concierge, riesce a sorprenderlo per il suo sorriso sincero e il carattere forte. Dal canto suo Cheon Sa Rang ha afforntato diverse sfide lavorative per arrivare dov’è. I due finiscono per dover lavorare a stretto contatto ed è così che alla fine scocca la scintilla… come andrà a finire?
La storia inizia con Cheon Sa Rang che viene assunta e afftonta vari problemi, tra cui del vero e proprio mobbing da parte di colleghi. La situazione viene raccontata per lo più in chiave comica. Qui mi permetto di aprire una brevissima parentesi: il mobbing non è comico, è qualcosa di piuttosto serio e grave. Non mi piace che un comportamento che può portare danni psicologici ad una persona venga veicolato da mezzi di diffusione di massa (come la tv) come qualcosa di poco grave. Il mobbing è illegale oltre che immorale e porta a cause che possono comportare risarcimenti con quattro zeri.
Ciò detto la serie è molto carina e dolce. Essenzialmente la storia si incentra su Cheon Sa Rang e Goo Won. I due si innamorano. Lui, figlio secondogenito del campo di un impero economico che conta hotel e compagnie aeree, si innamora di lei che lavora alla reception perchè il suo sorriso è sincero. A riprova dell’importanza di farsi sbiancare i denti dal dentista xD
Lei si innamora di lui perchè lui è un tesoro. E come tutte le coppie nei kdrama insieme sono carini e pucciosi.
Ovviamente il padre di lui non è d’accordo, attenzione non è lui il “cattivo” della storia. Non volano bicchieri d’acqua (il clichè di buttare il bicchiere d’acqua addosso al malcapitato è superato), lei però viene trasferita in una filiale dimenticata dal mondo. Ovviamente riesce a vederne la bellezza e a mostrarla anche a lui. Alla fine l’amore trionfa e l’hotel in cui era stata mandata che era prossimo alla chiusura viene salvato. Un po’ scontato, ma carino.
La parte della cattiva nella serie spetta alla storellastra di lui. Un personaggio che a mio avviso incarna perfettamente molti dei datori di lavoro oggi. I due infatti professionalmente si contrappongono. Lui che da valore ai propri dipendenti che hanno reso grande l’azione. Lei che pensa solo e unicamente al profitto, considerando coloro che lavorano per lei alla stregua di oggetti da usare, preoccupata unicamenti di diminurire la spesa e aumentare le entrate. E’ una contrapposizione molto attuale, che può avere molti spunti di riflessione.
In definitiva la serie non è eccezionale, ma è una piacevole visione. Disponibile sottotitolata su Netflix.