Intervista a Teresa Di Gaetano

Oggi per la nostra rubrica “Una bevuta in compagnia” è ospite nel salottino virtuale del nostro blog Teresa Di Gaetano.

Teresa Di Gaetano si è diplomata in Giornalismo Radiotelevisivo ed è giornalista dal 2004. Ha collaborato per diverse testate giornalistiche locali, partecipando anche a due concorsi giornalistici che ha vinto. Allieva della rivista “Storie” di Roma (distribuita anche in America oltre che in tutta Europa), la sua esercitazione sul momentismo, nuova corrente letteraria, è stata pubblicata nell’antologia allegata alla rivista.
Per due anni ha frequentato un corso di giornalismo a Roma, conseguendo il titolo in “Laboratorio di giornalismo e tecniche audiovisive” avendo come insegnanti le migliori firme del giornalismo italiano, quindi giornalisti dalla Rai a La Repubblica, dal Corriere della sera a La7.

Ha partecipato a diversi concorsi letterari e alcuni dei suoi racconti sono apparsi nelle antologie. Con il racconto per l’infanzia “Bianco come la neve” è arrivata terza al concorso letterario “C’era una volta…”. Ha scritto sette libri, tra questi La sabbia delle streghe – La leggenda di Primrose (Butterfly edizioni) e il breve romanzo rosa Senza di te (Butterfly edizioni). Ha frequentato un corso di sceneggiatura e scrittura creativa dove suoi insegnanti sono stati diversi professionisti del settore e, nell’ambito di questo corso, ha svolto uno stage presso la Casa editrice Flaccovio. Ha svolto tre livelli di un corso per scrittura on line con la scrittrice Moony Witcher. Il suo breve romanzo fantasy “Emerald l’elfa dei draghi” è leggibile gratuitamente sul sito della scrittrice perché è stato pubblicato come esercitazione al terzo livello di scrittura on line e la scrittrice, Moony Witcher, si è molto complimentata con Teresa Di Gaetano (per leggerlo basta cercare “Emerald l’elfa dei draghi” oppure su questo sito).
Inoltre un suo racconto (Nadja e la bacchetta di fuoco e ghiaccio) è stato pubblicato sul primo album della LittleDreamers (collana diretta dalla scrittrice Moony Witcher) della Casini editore.
Cura ben due blog letterari (trovate i banner in fondo a ogni pagina del nostro blog).

La sua saga La sabbia delle streghe è composta, al momento, da questi libri:

la-sabbia-delle-streghe-1-le-tazzine-di-yokoLa sabbia delle streghe,
La leggenda di Primrose

primo libro
edito da Butterfly edizioni
pagine 100
€ 11,00

TRAMA DELL’EDITORE
Una ragazza in cerca della verità. Un deserto sconosciuto e un cammino nell’ignoto dove strani personaggi si alternano e conducono la fanciulla verso la giusta via del ritorno. Un compito difficile: salvare i due sovrani de La sabbia delle streghe dal terribile Ozark. Questo romanzo ci porta nei meandri magici di un mondo dove tutto è possibile, dove ogni cosa è diversa da come appare, dove non mancano colpi di scena e sorprese. Un libro questo di Teresa Di Gaetano che ci aiuta ad andare al di là delle apparenze e a scoprire risvolti inaspettati.

La sabbia delle streghe,
Alla ricerca dei ricordi

(secondo libro)
edito con self-publishing youcanprint
pagine 279
€ 13,00 (solo cartaceo)

TRAMA SUL SITO YOUCANPRINT
Sono trascorsi alcuni anni da quando Io ha appreso di essere la principessa Primrose e tutto questo tempo l’ha trascorso al Castello. Nel frattempo, Kandahar di Duverger si è messo in viaggio per cercarla, ma solo per salvare la sua adorata figlia Milmay. Stanca di attendere, Primrose però, una notte, decide di abbandonare il suo sposo per intraprendere il viaggio alla ricerca dei ricordi. Chi incontrerà durante il suo misterioso viaggio? E soprattutto riuscirà a ricordare? Scopritelo leggendo questo romanzo, dove la fantascienza si mescola con l’urban fantasy per regalarvi un mix originale e unico, completamente fuori dagli schemi classici. Dove nulla è dato per scontato e tutto può sorprendervi. Fino all’inaspettato finale…

La sabbia delle streghe,
Yinger e l’Antico Tomo

(nono libro)
edito con self-publishing youcanprint
pagine 305
€ 15,00 (cartaceo ed e-book)

TRAMA SUL SITO YOUCANPRINT
Yinger è una maga dueng, un scuola di magia molto particolare. Non può svelare a nessuno il suo segreto, tranne alle persone con le sue stesse capacità. La pena se trasgredisce sarebbe la perdita dei suoi poteri. La rivelazione di chi lei sia realmente e delle regole a cui deve sottostare, le sarà fatta dalla nonna, in punto di morte. Ma questo non sarà l’unico segreto che le verrà svelato, infatti Yinger conoscerà qual è il suo destino: portare il leggendario Antico Tomo ad Akyab per salvare la città. Riuscirà la ragazza a portare a compimento la sua missione o il temibile Zhoseng glielo impedirà? Scopritelo in questo avvincente romanzo fantasy dal chiaro sapore genuino, dove magia, mistero e amore si intrecciano per dar vita ad un’avventura emozionante.

Intervista a Teresa Di Gaetano A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO
Ciao Teresa, benvenuta sul blog de Le tazzine di Yoko.
Accomodati, cosa posso offrirti? Un caffè o un thè o magari una cioccolata?

Ciao a tutti i lettori del blog e soprattutto a te che mi ospiti nel tuo bellissimo blog. Grazie! Prendo senz’altro una bella cioccolata calda (brrrr… con il freddo che c’è oggi, ci vuole proprio!).

  • Come è nata la tua passione per la scrittura?
  • La mia passione per la scrittura è nata molto presto e precisamente quando ero solo una bambina e per caso. In casa già un po’ si respirava aria di creatività. Mia zia ad esempio è una pittrice, scultrice e poetessa. E mia cugina Maria inventava le recite annuali che rappresentavamo poi per i familiari e amici più stretti. Quindi… sono vissuta in un ambiente dove la mia fantasia non è stata mai [custom_frame_right]una bevuta in compagnia sul blog letterario de le tazzine di yoko - interviste[/custom_frame_right]soffocata, anzi è stata incoraggiata dalle letture dei Grandi classici della letteratura. Certo… si sa… i bambini in genere sono dotati di una sfrenata immaginazione, però nel mio caso ho avvertito l’esigenza di fermarla sulla carta.

  • Oltre che scrittrice sei anche giornalista, lo stile usato per scrivere articoli giornalistici e quello per scrivere romanzi, di solito, sono stili diversi. Come concili le due cose?
  • Sì… esattamente: lo stile giornalistico è diverso da quello narrativo. Però avendo avuto a che fare con le due tecniche di scrittura, sebbene diverse tra di loro, posso anche affermare e in tutta tranquillità che “fare” un po’ di giornalismo può essere estremamente utile a chi si accinge a diventare narratore. Ti spiego subito perché. Quando si scrive un pezzo (un articolo per intenderci) o un sonoro (il servizio televisivo) questo è destinato per essere letto o ascoltato. Molto spesso lo scrittore diciamo se ne dimentica di questo aspetto, perché magari è preso dalla sua storia e dal desiderio di narrarla, quindi che so magari usa terminologie ricercate e/o difficili per arricchire il proprio testo. Non sto affermando che è sbagliato fare sfoggio della propria cultura, però una delle prime “cose” che mi hanno insegnato quando ho studiato le tecniche giornalistiche è stata proprio quella di “scrivi in modo che chiunque ti possa comprendere, anche la persona meno colta o istruita”. In effetti, pensandoci è un valido insegnamento. Lo scrittore non sa con esattezza chi comprerà il suo libro, anche se magari ha tenuto conto di un certo target al quale rivolgersi. Quindi “fare giornalismo” insegna a rendere la propria scrittura più fruibile per tutti. E poi… poi svolgere questa attività permette di fare molta esperienza. Perché quando ad esempio si fanno le interviste incontri delle persone che hanno una loro personale storia da raccontare che senza ombra di dubbio ti arricchisce in qualche modo, cosa che non accade quando si scrive un libro di fantasia perché appunto è un lavoro in solitaria. Conciliare le due cose non è affatto difficile. Per mia scelta io prediligo di gran lunga la narrativa. Mi sento più incline a questo tipo di scrittura. Anche lo scrittore Italo Calvino provò a fare il giornalista, ma si avvide che non era portato per questo mestiere. Perché nel giornalismo bisogna essere rapidi, accattivanti, precisi, avere tecnica e rispettarla, riuscire a rimanere confinati in certi spazi (i limiti delle battute nei giornali o dei minuti per quanto riguarda la televisione). Insomma… c’è davvero poco spazio per la creatività.

  • Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
  • Guarda è una domanda che mi sento fare spesso. Mi sembra un po’ come il detto “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. Beh… indubbiamente è possibile che preferire un autore rispetto ad un altro caratterizzi un po’ la personalità dello scrittore. Però oggigiorno ci sono tanti di quegli scrittori ed anche bravi che è difficile se non impossibile stilare una classifica. Per questo vorrei rispondere a questa domanda così “non ho proprio degli scrittori preferiti, ma dei libri”. Eh… lo so… anche in questo caso la lista è lunghissima (per fortuna!), però posso senz’altro citare qualche titolo: “La storia Infinita” di Micheal Ende, Le Cronache del Mondo Emerso (la trilogia) di Licia Troisi, “Kitchen” di Banana Yoshimoto, “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, “La bambola” di Boleslaw Prus, la saga di “Twilight” della Meyer, “Krotcaja” di Fedor Dostoevskj. Questi solo per citarne alcuni…

  • Quando e come ha visto la luce la tua saga “La Sabbia delle streghe”?
  • Mah… questo “progetto folle”, perché prevede la stesura di ben dodici libri, ha inizio nell’ormai lontano 1994. Avevo da poco finito di leggere “La storia Infinita” di Ende ed ero rimasta semplicemente entusiasta di questo libro. Poi a scuola (frequentavo il primo liceo classico) una mia compagna aveva un’agenda particolare. Non era di chissà quale personaggio famoso o chissà di quale firma. Però al suo interno conteneva scritte tante piccole curiosità vere, come ad esempio che la clorofilla della dracena si chiama “sangue di drago” per il suo aspetto rosso. E quindi la lettura del libro di Ende unita a queste piccole curiosità ha fatto scattare in me la voglia di raccontare questa saga fantasy. Inizialmente era costituita di soli cinque libri. Lavorando alla stesura del secondo (Alla ricerca dei ricordi) mi sono venute le idee per gli altri libri. E fino a qualche tempo fa il progetto era più ampio. Volevo scriverne 14. Poi però non avendo annotato da nessuna parte le idee per due libri della saga ho deciso di “sopprimerli” e così il numero si è ridotto a 12. Ecco anche perché non ho apportato la numerazione sulle copertine dei libri. La mia per ora è solo una speranza, non sono purtroppo certa che riuscirò a scriverli tutti e dodici.
    E quindi onde evitare di far comparire un numero che poi per motivi non strettamente dipendenti da me risultasse o sfasato o non vero ho optato per non inserire una numerazione ufficiale. Però chissà… magari in un lontanissimo giorno del futuro non mi decida poi a riprendere in mano la saga quando sarà completa, a riscriverla e a ripubblicarla con la giusta numerazione. Lo trovo poco probabile perché per scrivere 12 libri ci vuole tantissimo tempo e fino adesso ne sono usciti soltanto tre (La leggenda di Primrose, Alla ricerca dei ricordi e Yinger e l’Antico Tomo), però Mai dire Mai. Per i più confusi però c’è una pagina fissa sul blog ufficiale della saga che TROVATE QUI.
    Ho reso già pubblici i sottotitoli e con questo largo anticipo perché usciranno in base all’ispirazione del momento, non secondo la numerazione ed ho pensato che i lettori si potevano in qualche modo confondere.

  • La Sabbia delle Streghe è una storia complessa e le vicende dei personaggi si snodano in diversi romanzi, come riesci a non perdere mai il filo della storia e a evitare possibili incongruenze tra un libro e l’altro?
  • È l’aspetto che mi piace di più della stesura di questi libri. La sfida di non creare incongruenze e/o di non perdere il filo della storia. A volte mi sorprendo di me stessa, perché ti assicuro che ho una memoria labile. Però… non so come… forse il mio smisurato amore per la scrittura in generale e per la saga in particolare, riesco a richiamare alla mente particolari che chiunque avrebbe dimenticato. Lo so: li ho scritti io, però non è semplice ricordare. Con questa affermazione non voglio dire che anch’io non sbaglio. L’incongruenza è lì dietro l’angolo che mi aspetta, cioè aspetta me, il mio errore. Fino adesso penso di non averne fatte. Pensa… nel secondo libro della saga (Alla ricerca dei ricordi) avevo fatto un’incongruenza così palese che chiunque se ne sarebbe accorto. Praticamente il libro inizia con due personaggi: Kandahar, principe di Duverger un regno poco lontano dal GranRegno, e il suo fedele servo Aalborg. Ebbene… in questo primo capitolo avevo scritto che erano giunti ne Il deserto della solitudine dopo molto tempo, cioè dopo diversi giorni di viaggio. Ma alla fine quando Primrose va nel regno di Duverger per aiutare questo principe lei ci ha impiegato solo tre giorni, che volendo non sono poi così tanti. Ebbene… non me ne ero completamente accorta. Continuavo a leggere il capitolo (l’avrò letto centinaia di volte per correggerlo) e non la vedevo proprio. Poi non so come (forse un miracolo? Fortuna?), all’improvviso questa incongruenza mi è riaffiorata alla mente e sono stata davvero molto fortunata perché ho potuto correggerla prima che andasse in stampa. Quindi sì… il rischio c’è, è sempre dietro l’angolo. Ma amo il pericolo!

  • Mi parli della protagonista dei primi due libri, la principessa Primrose? Chi è la principessa e quali sono le sfide che deve affrontare?
  • Primrose è una principessa molto particolare. Ammetto perché è il frutto della “me” del 1994, cioè credo proprio che oggi l’avrei descritta e strutturata in modo diverso. Non sa combattere con le armi (non usa, insomma, la violenza), ma non per questo non scende in battaglia e non sa sconfiggere i suoi nemici. E’ molto combattiva. E molto spesso è grazie all’uso della parola che li sconfigge. Sconfigge così il mago malvagio Ozark o Zahedi. Cioè le ho dato una certa arguzia nel parlare. Lo so detto così sembra un po’ riduttivo, perché poi bisogna vederla in azione, però non mi piaceva ritrarla seduta sul trono ad impartire ai devoti servitori saggi ordini oppure farla diventare da fragile principessa a guerriera. Entrambe le soluzioni mi sembrano davvero fin troppo scontate. Ho preferito fare leva su aspetti inediti come “non sa combattere, però è coraggiosa”, “non invia i suoi eserciti per far guerra, scende lei stessa in campo senza essere per questo servita e riverita da qualcuno”. E poi un aspetto che ho curato molto è la generosità verso il prossimo. Lei aiuta il suo popolo, umanamente gli sta accanto. Non è una tiranna. Beh… forse ti starai chiedendo: e la sua regalità allora dov’è? Nel fare appunto il bene a chi soffre, a chi ha bisogno del suo aiuto. E nell’imparare ad essere una buona regina vivendo le sue avventure, scontrandosi con il Male, con il Bene e soprattutto con il dolore. Nel primo libro (La leggenda di Primrose) come recita appunto il sottotitolo le sue vicende sono raccontate dai personaggi che Io (la protagonista del libro) incontra. Purtroppo non posso svelare molto di questo libro per non togliere la sorpresa a chi lo legge. Posso solo dire che questa Io dovrà affrontare il mago cattivo Ozark per trovare e liberare la principessa Primrose e il principe Chidley e tutte le genti del GranRegno. Nel secondo libro (Alla ricerca dei ricordi), Primrose non ricorda il suo passato di principessa e così si mette in viaggio per cercare i suoi ricordi. Lungo il cammino incontrerà e si scontrerà con Zahedi, la perfida Rusdie e il Demone bianco Shadow, che le darà un dolore più spirituale che non fisico.

  • Per creare i tuoi personaggi ti ispiri a persone reali o è tutto “lavoro di fantasia”?
  • Mi ispiro sia alla vita reale sia alla mia fantasia. Infatti, due personaggi del secondo libro (Alla ricerca dei ricordi) che sono Ajmer e Macek per la sola descrizione fisica mi sono ispirata a due personaggi famosi. A due leader di due Gruppi musicali italiani. E c’è anche qualche elemento autobiografico sparso qua e là nei miei libri. Ad esempio, su Yinger e l’Antico Tomo, Aless, l’amico mago della protagonista, le dà una pozione per farla addormentare. Beh… mi sono ispirata a piene mani a me. Soffro di insonnia e non di rado devo prendere dei rimedi per dormire. E’ ovvio che nel libro non ho palesato che il personaggio soffre di insonnia come me, cioè ne soffre però prima per la scomparsa dell’amata nonna Aduial e poi per la puntura di una ninfa velenosa. Però… si ispira a me!

  • Che ruolo riveste la magia all’interno della tua saga? Streghe e Stregoni in che modo usano la magia? Il loro potere ha dei limiti o sono quasi onnipotenti
  • No, qui mi sono mantenuta nei canoni classici. Ci sono maghi, maghe, streghe e stregoni. Ma non tutti hanno un potere illimitato. Alcuni hanno delle limitazioni. Ad esempio, Yinger è una maga dueng, un particolare tipo di maga. Lei non può svelare il suo segreto a nessuno, a meno che non siano maghi come lei, perché altrimenti perde i suoi poteri. Le Tredici Streghe Nere operano magia nera e lanciano delle terribili maledizioni. Sono particolarmente belle (e quindi si presuppone che abbiano tanti uomini), però ecco… fanno solo del male. Le Sacerdotesse del Tempio di Ayon invece non possono sposarsi o amare qualcuno e ricevono doni materiali (ricchezze) dai devoti che accorrono al Tempio per chiedere una qualche guarigione. Possono viaggiare nel tempo, però invecchiano un pochino ad ogni loro viaggio. Insomma… la magia è una componente essenziale per un fantasy, quindi non mi sono potuta sottrarre nell’inserirla.

  • Il primo libro della saga è edito dalla Butterfly Edizioni, mentre gli altri li hai auto pubblicati, perchè questa scelta? Posso chiederti come mai non hai fatto pubblicare anche i seguenti volumi della saga dalla Butterfly Edizioni?
  • Sì… penso che è una domanda che si stanno ponendo tutti i fan della saga e mi sembra corretto rispondere. I motivi che mi hanno spinto a pubblicare i libri della saga in modo autonomo dalla Casa editrice sono molteplici, però citerò i più importanti. Per quanto riguarda “Yinger e l’Antico Tomo” è un libro che ho scritto basandomi su un racconto pubblicato sul blog della scrittrice Moony Witcher, perché ho fatto i suoi corsi di scrittura on line. L’idea mi piaceva, volevo svilupparla. E l’ho fatto. Ho scritto il libro appunto. Solo che però la Butterfly edizioni non pubblica libri che sono apparsi, anche parzialmente, nel web o in qualsiasi altro formato. Solo inediti. Quindi… auto pubblicarlo è stata una tappa obbligata in questo caso. Anche perché è un storia alla quale nel bene o nel male ci avevo lavorato. Non volevo insomma tenerla nel cassetto. Non è nel mio stile scrivere storie per poi non renderle pubbliche. Per quanto riguarda “Alla ricerca dei ricordi” la Casa editrice aveva dato parere favorevole, però… non si sapeva quando sarebbe uscito il libro. Il primo era uscito nel maggio del 2011, a questo secondo ho lavorato per ben 10 anni tra riprese, abbandoni, pezzi riscritti o aggiunte e correzioni, non me la sentivo di aspettare ancora per vederlo pubblicato. Così ho optato per l’autopubblicazione e ormai tutti gli altri libri della saga usciranno così. A meno che la fortuna non mi sorrida e qualche grande Casa editrice non noti la mia saga e mi proponga di rieditarla e pubblicarla. Sarebbe bello, anche se non ci spero molto perché siamo in tanti a scrivere ed è davvero dura emergere.

  • Le cover dei tuoi libri sono molto belle, in particolare mi ha colpito quella di “La Sabbia delle streghe – alla ricerca dei ricordi-“ chi l’ha realizzata? Come hai scelto le copertine per i tuoi libri?
  • E’ il mio nuovo hobby, anche se non so se si può considerare tale. Ma ho una grandissima (sfrenata direi) passione per la bella grafica. Mi definisco e senza provare vergogna “cover-dipendente”.

    Ma è una passione che è nata tra l’anno scorso e quest’anno in modo diciamo più accentuato. Quest’anno ho acquistato quasi tutte le copertine (i frontespizi) per tutti i libri della saga. Manca soltanto l’ultima cover. Spero di trovarla, così la completo e tutti i libri della saga avranno il loro splendido volto. Se volete dare un’occhiata le TROVATE QUI.

    Le grafiche delle copertine della mia saga sono tutte bravissime e sono davvero felice di averle incrociate nel mio cammino di scrittrice. Sono: Chiara Boz, Violet Nightfall, Elisabetta Baldan e Cora graphics. Nel caso di quella che ti piace in particolar modo e cioè quella de Alla ricerca dei ricordi l’ha realizzata Chiara Boz. Le copertine che mi ha realizzato Chiara per la saga sono state tutte commissionate e realizzate in base alle mie idee. Le altre, invece, sono delle premade cover (cioè immagini costruite dalle grafiche) che io ho fatto adattare dove c’era bisogno ai sottotitoli della saga. Ma questo non toglie che a parte azzeccate siano delle bellissime cover. Sono felice di averle trovate, di averle acquistate e che vestiranno senz’altro i libri della mia saga. Non saprei proprio accettare un mio libro con una copertina che non mi piace o dove non mi rispecchio. Amo le cose belle, il gusto per il bello. Sono un’esteta. Non lo nego affatto.

  • Ho visto che i primi due volumi sono disponibili solo in formato cartaceo, mentre “Yinger e l’antico tomo” si trova anche in ebook, pensi di creare una versione digitale anche per gli altri due volumi?
  • Con il formato digitale non ho empatia. Anzi… cordialmente lo detesto. Forse sarò poco moderna, ma per me il libro è quello che puoi tenere in mano, sfogliare, sentire l’odore buono delle pagine nuove, ammirare la copertina in tutta la sua esplosione di colori brillanti. Ho caricato Yinger su Amazon perché volevo provare l’ebbrezza della prima volta. Sul servizio di Amazon non ho alcun appunto da fare. Pagano e sono puntuali. Però temo proprio che non ripeterò più l’esperienza. Una mi è bastata ed anche avanzata. Quindi… no… non credo ci saranno le versioni digitali per gli altri libri della saga.

  • Potresti scegliere, per i lettori del nostro blog, una citazione dai tuoi libri? Una frase che ti piace particolarmente e che può rappresentare lo spirito dei tuoi romanzi?
  • Senz’altro. Corro alla libreria della mia cameretta per prenderli. Citare a memoria dei miei passi non è il caso, potrei sbagliarmi… Eheheheh!

    Eccomi… Iniziamo con l’ultimo uscito “Alla ricerca dei ricordi”. Ce ne sono tanti passi belli, però siccome ti ho parlato della straordinaria generosità di Primrose, cito un breve dialogo che ha con Ajmer, uno dei tanti:

    Si inginocchiò ai miei piedi, mentre io continuavo a tacere.
    «È il mistero dell’amore quello che sto provando… Nella brughiera c’è solo il vento freddo; lì ero condannato a guardare un orizzonte uguale ogni giorno. E poi, quale libertà sarebbe desiderabile? Il mio padrone, Zahedi, invece è sempre con me. Mi ha dato un potere, degli ordini da eseguire.»
    «Ajmer, tutto ciò che danneggia gli altri, non porta mai a nulla di buono. Ti sei nutrito solo di egoismo.»
    Si alzò in piedi e mi squadrò serio. Eravamo uno di fronte all’altra ora. Vidi che aveva al collo la catena. Non lo dava a vedere, ma doveva pesare molto.
    «Ajmer, non posso darti quello che cerchi. La felicità si costruisce facendo il bene agli altri. Da’ anche a me la tua catena. Dividiamola, insieme sarà più leggera. Non ti lascerò solo.»
    Feci per afferrarla con la destra, ma lui mi fermò con un gesto repentino. Prese la mia mano tra le sue. La sua presa era ferrea: non potevo liberarmi facilmente.
    «Ho sperato tante volte di sentirmelo dire» disse sottovoce, socchiudendo gli occhi. «Oh! È stupendo, Primrose, l’amore che hai per gli altri!»
    Alzò gli occhi al cielo.
    «Ora capisco cosa vuol dire non essere soli…»

    Questo passo invece è tratto da “Yinger e l’Antico Tomo”:

    Fuori iniziò a piovere; le prime gocce caddero bagnando l’ingresso della grotta. Si udiva solo il crepitare del legno nel falò. Un legnetto si sfaldò e divenne cenere tra la cenere.
    «Altrimenti cosa mi farai?» proruppe in tono di sfida Aless, afferrandole le spalle con impeto.
    Finalmente aveva trovato il coraggio. Il cuore gli batteva forte. Le tempie gli pulsavano.
    Dirle tutta la verità, dirle tutta la verità, dirle tutta la verità, urlò una voce dentro di lui.
    «Io ti amo, Yinger!» e l’abbracciò senza esitazione.
    Lei si ritrovò tra le sue braccia, ma non ricambiò il suo gesto. Una lacrima le scese lenta sulla guancia e si nascose sotto il mento.
    «Non l’hai capito? Non posso vivere senza di te. Senza la tua presenza accanto alla mia! Perché dovrebbe sorgere il sole in cielo, o esserci la luna se tu non ci sei? Cosa contano per me le nuvole che oscurano una bella mattina primaverile di sole se tu non sei con me? Nulla è degno di essere vissuto, nemmeno la mia vita, se tu non sei al mio fianco!» continuò imperterrito il ragazzo.

    Questo passo invece è tratto da “Leggenda di Primrose”. Il dialogo si svolge tra Primrose e il valoroso guerriero Nassau ne La città del Sol Levante. Questo a proposito di quanto ho detto prima e cioè nell’arguzia che Primrose imprime alle parole.

    Uscì fuori. Lo seguii. Scese con lentezza i gradini e a un certo punto si fermò.
    «Cosa vuoi ancora da me, straniera?» chiese sprezzante.
    «… sapere ogni cosa.»
    Nassau continuò a scendere in silenzio, incurante della mia risposta.
    «Possiedo lo Specchio dei ricordi e, se vuoi, posso farti rivedere Eriko.»
    Si arrestò di colpo e si sedette sui gradini.
    Non potei vederla, ma Nassau sì, almeno lo pensai, giacché guardava con avidità lo specchio.
    Poco dopo lo nascosi, interrompendo così il fluire di quella emozione.
    «Perché l’hai fatto?»
    «Stai vedendo un’illusione. Sono immagini del passato. Piangi, Nassau. Non essere fiero e orgoglioso.»
    «Un vero guerriero non piange mai.»
    «Un vero guerriero piange quando è giusto. Solo così potrai placare la tua rabbia.»
    «Ma cosa ne sai di me?» sbottò alzandosi in piedi. «No, non conosci il dolore che si prova quando si perde una persona cara!»
    Nassau aveva ragione, eppure una dolce malinconia mi penetrò nell’anima.

  • La saga si comporrà di dodici libri in totale e, all’appello ne mancano otto, come procede il lavoro?
  • Ahahahahah!
    Non lo nego: merito una sonora tiratina d’orecchie. Perché? Beh… il prossimo libro che dovrebbe uscire è “Rosehan e la spada di Shanas”. Ma ho fatto una correzione e un lavoro di riscrittura “a singhiozzo”, perché ho iniziato a lavorarci con lena questa estate. Poi, causa caldo, non ho fatto più nulla. Ho ripreso, è vero, ma dopo le vacanze natalizie e senza costanza. Ora è da un mese che non ho più ripreso a correggere il manoscritto ed è fermo a dove l’ho lasciato. E’ colpa mia e della mia scarsa organizzazione. Non lo nego. Però tranquilli: Rosehan uscirà quest’anno, senz’altro. Sono lenta e disorganizzata al massimo, però prima o poi le cose le faccio. Per quanto riguarda gli altri libri della saga sono già a buon punto con il libro “Milmay, la nuova regina”, però anche qui mi sono un pochino fermata. Chissà se riesco a pubblicarlo anche quest’anno. La fase di scrittura volendo è il male minore, quello più difficile è correggere il libro. Non solo perché occorre stare attenti alla grammatica, alla punteggiatura e quant’altro, ma anche per le dinamiche delle scene. Se ritraggo ad esempio un personaggio seduto non è che posso dire alla battuta successiva che è in piedi. Quindi… c’è un lavoro dietro molto articolato e complesso. Speriamo bene!

  • Sono già disponibili i primi due libri e il nono… mi viene spontaneo domandarti: come mai non sono usciti in ordine?
  • Sì… ho già risposto prima anticipando senza volerlo la tua domanda. I libri usciranno in base alla mia ispirazione. Perché a parte per il primo libro, degli altri non ho traccia. Nel senso: so a mente cosa dovrei scrivere o raccontare, certo a grandi linee, però ecco non ho annotato nulla in alcun foglio. Quindi… è un continuo divenire. Lo so magari per i lettori può risultare poco ortodosso il mio metodo, purtroppo l’ispirazione non si può forzare in alcun modo. Non si comanda a bacchetta. Quando viene, viene. Sì… è probabile che per alcuni si dovrà aspettare, mentre altri usciranno prima. Però spero che prima o poi escano tutti. Bisogna portare pazienza. La creatività ahimè non avvisa nessuno…

    Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio un in bocca al lupo per la stesura dei romanzi mancanti della saga.
    Grazie a te per avermi ospitata nel tuo bellissimo blog e spero proprio di non essermi dilungata troppo. Sono una grande “chiacchierona” quando scrivo, non lo nego. Ma del resto non aspirerei a diventare una scrittrice se non amassi scrivere…

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2 Comments
  • Terry
    27 Maggio, 2014

    Ciao!
    grazie per aver pubblicato la mia intervista. L’ho scoperto per caso, guardando un po’ i link postati su uno dei miei Gruppi letterari su Facebook.
    Grazie ancora!!!

  • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
    strega del crepuscolo
    27 Maggio, 2014

    Figurati! Ti avevo taggata nel post sul fb ma magari non ti è arrivata la notifica… Ogni tanto Facebook si perde qualcosa…

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