Intervista a Raffaella V.Poggi, autrice di “Wedding Girl”, “Uptown Girl” e tanti altri romance
Dopo avervi parlato entusiasticamente del suo “Wedding Girl” oggi è con noi l’autrice Raffaella V. Poggi, pronta a rispondere alle nostre domante e a svelarci qualche curiosità su di sé e i suoi libri.
Intervista a Raffaella V. Poggi A CURA DI YOKO
Benvenuta al nostro tavolino virtuale Raffaella 🙂 siamo molto felici di averti con noi, cosa ti posso offrire? Un tè? Un cappuccio? Ci sono anche dei deliziosi muffin ai lamponi.
Grazie Yoko, e grazie della tua squisita ospitalità. Per me cappuccino, possibilmente con focaccia. 😀 Anche se… tè e muffin… Si capisce che sono golosa?
Nono tranquilla, faremo finta che tu abbia ordinato dei crackers e dell’acqua 😛
Parto con una domanda di rito, a cui senz’altro avrai già risposto mille altre volte e per cui ormai avrai la risposta pronta: chi è Raffaella V. Poggi?
In effetti la risposta non è pronta, perché io sono sempre in evoluzione. Anzi, in rivoluzione. Posso dirti che sono una mamma e una moglie, lavoro da casa, nel mondo digitale, come casalinga faccio pena. Sono confusionaria e creativa, scrivo perché ho delle storie da raccontare, personaggi che vivono in me da sempre, come Eric e Charlotte, e che vogliono farsi conoscere.
Sappiamo che la “V.” del tuo pseudonimo è un’abbreviazione di “VeloNero”, da dove è uscito questo nome?
Quando decisi di pubblicare, stanca di attendere risposte dagli editori, optai per uno pseudonimo, perché volevo essere libera di scrivere quello che mi frullava in testa e mi serviva uno scudo che tutelasse le mie figlie. Ci pensai e ripensai, ma niente mi soddisfaceva: io sono Raffaella, solo Raffaella e non riuscivo a trovare altro, qualcosa che mi stesse bene addosso, così usai la password, VeloNero – scritta così, attaccata con due maiuscole – che apriva i file dei miei scritti, un lavoro che avevo tenuto segreto a tutti. VeloNero è anche il mio progetto letterario, cioè celare cose che vengono svelate pian piano durante la narrazione, quindi più che uno pseudonimo è un’etichetta e una dichiarazione d’intenti, così, anche se ora pubblico come Raffaella V. Poggi, il mio lavoro come autore e il mio sito sono e resteranno “VeloNero”.
Spero che nel frattempo tu abbia cambiato anche le varie password xD se sei come me che uso la stessa praticamente per tutto (non lo fate mai!) è la fine!
I tuoi libri sono generalmente dei romance contemporanei o storici, questo genere rappresenta anche il tuo genere di letture preferito?
Uhmmm, no. Io amo i gialli, i thriller. Mi piacciono i gialli storici. Però ho spesso necessità di leggere romance, mi nutrono e mi appagano, letture magnifiche.
Come ti capisco.
Le tue pubblicazioni iniziano ad essere un bel numero, che effetto fa vederli tutti in fila nella tua libreria? E’ vero che non diventerà mai un’abitudine iniziare a scrivere un nuovo libro?
Hai detto una verità per me inconfutabile, “non diventerà mai un’abitudine iniziare a scrivere un nuovo libro” né vederlo pubblicato. Le storie, come ho detto ci sono, sono dentro di me fin nei minimi particolari, ma scriverle, farle uscire fuori, metterle su carta è un processo appagante sì, ma faticoso e quasi doloroso. Poi l’incipit, individuare quale sia il momento giusto per far iniziare una storia e studiare le prime parole, quelle che catturano, è come la scoperta di una miniera di pietre preziose. Da lì cominci a scavare.
“Wedding Girl” è stato il primo libro che ho letto scritto da te e ne sono rimasta davvero colpita, sei riuscita a mischiare benissimo la componente ironica con quella passionale. Questi due elementi sono una costante in tutti i tuoi romanzi?
Allora, bella domanda, no. La componente passionale è sempre presente, la passione è la vera costante, se non provo passione per quello che scrivo e non la faccio fluire fra i personaggi non posso sperare di appassionare nessuno a ciò che scrivo. La componente humor, invece, non è sempre presente. Negli storici o in “Uptown girl” non è presente, anzi in quest’ultimo l’editor aveva rilevato troppa autoironia nel personaggio femminile, mentre il registro del libro era drammatico e mi ha chiesto di cambiare, così il personaggio di Jackie, per tutta la prima parte del libro, è dolente.
“Black Kiss”, un romanzo corale composto da tante storie intrecciate, è, invece, molto simile a “Wedding girl” in quanto a registro, anche se un tantino sopra le righe, come è giusto che sia per una rock band.
Ho adorato Eric e Charlotte, devi assolutamente svelarci come sono nati due personaggi come loro!
I realtà Eric è nato serioso, ma pian piano, la vena pazza del personaggio ha preso il sopravvento Quando ho preso in mano la penna volevo creare un personaggio folle, che vive tenendo a bada la sua esuberante pazzia che però torna in superficie quando incontra lei. Charlotte doveva essere altrettanto tosta per tenergli testa, lei invece maschera le sue ferite e debolezze. Il pov interamente maschile era l’unica soluzione per entrare nella testa e far comprendere un personaggio così complesso e fuori dagli schemi (volevo che chi legge ridesse per le gaffe di un uomo bellissimo, potente, intelligente e di grande successo) e che fosse la lei di turno a prenderlo per i fondelli. Spero di esserci riuscita. Lei invece è un perfetto esempio di che cosa io intenda per “progetto VeloNero”: il lettore la scopre poco a poco, scopre chi e com’è e spero che lei piaccia con le sue debolezze e la sua tenacia e ironia. La storia in realtà è la storia di Charlotte raccontata da Eric, che va alla sua scoperta, il primo titolo del libro era infatti “Un angelo di nome Charlie” (questo è uno scoop 😀 ).
La loro storia è condita da scene erotiche che io definisco “funny sex”, un erotismo divertente, anche qui spero di esserci riuscita.
Wow, uno scoop +o+ che onore!!! Mi piace l’espressione “funny sex”, la trovo davvero calzante!
Il contesto in un libro è importante e nel tuo romanzo si vede l’attenzione al contorno. Come è il tuo modus operandi? Butti giù la storia di getto e poi torni a rimpinguarne il testo coi particolari o preferisci scrivere già da subito capitoli ben definiti documentandoti prima?
La seconda che hai detto: man mano che procedo devo avere ben chiari tutti gli elementi di ambientazione, regole, leggi, usi e costumi, life style…. tutti i particolari devono quadrare, devo avere una visione chiarissima e quando ho tutto in mano scopro mille nuove opportunità, sfaccettature che solo osservando la realtà sia storica che contemporanea si possono cogliere e svelare.
“Wedding Girl” non è la tua ultima pubblicazione, da quale altro tuo libro mi consigli di continuare?
Le mie prime pubblicazioni sono due regency, ma non a tutti piacciono gli storici. Quindi dipende, se volete ridere e avete voglia di passioni travolgenti a suon di musica e desiderate una lettura spensierata, allora leggete “Black Kiss”.
Se invece vi va di soffrire un po’, con qualcosa che vi dia uno scossone e vi faccia fare un salto sulla sedia, se volete emozioni forti e volete provare un po’ di rabbia per poi riemergere in un mare tutto rosa, condito da suspense e con incursioni nel mondo dell’arte… be’, vi propongo “Uptown girl”, ma vi chiedo di non mollare fino a metà libro, anche se vorrete lanciarmi dietro libro ed ereader.
In ogni caso sempre e comunque grazie per avermi letto, per avermi dato una chance :*
Fodererò le pareti di casa e chiuderò la finestra prima di inizio lettura in caso decidessi per “Uptown Girl” xD E ora non posso che concludere domandandoti quale sarà il nuovo libro targato Raffaella V. Poggi, dacci qualche news sulle tue prossime pubblicazioni!
Ho passato un lungo periodo lontano dalla tastiera e sto faticosamente riprendendo: ho due o tre progetti aperti, sto cercando di finire l’ultima parte del mio storico, “Ritorno a Westbury”, e ho in progetto sia un romanzo della serie “Girl”, ambientato a New York e un altro lavoro, molto ambizioso, ambientato a Nizza e molto vicino a casa mia. Non so dirti che cosa completerò per primo, perché mi faccio trasportare dalla vena del momento.
Quale che sarà il primo a vedere un suo posticino in libreria in bocca al lupo… e grazie di essere stata con noi oggi 🙂
Grazie Yoko di avermi invitata a sorseggiare il tuo ottimo tè in compagnia delle tue Tazzine. Grazie di avermi fatto parlare di me e dei miei lavori, e più di tutto ti ringrazio per le tue parole, anzi ti abbraccio!! :*