Intervista a Chiara Parenti, autrice di “Tutta colpa del mare”

una bevuta in compagnia sul blog letterario de le tazzine di yoko - intervisteBuon giorno cuplovers!
Oggi, per la nostra rubrica “Una bevuta in compagnia” ospitiamo Chiara Parenti, la nostra special guest del mese di luglio, vi ricordo che il fortunato vincitore del fan del mese vincerà l’ebook di “Tutta colpa del mare e anche un po’ di un mojito”.

Intervista a Chiara Parenti
A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO (Chiari)

Benvenuta nel nostro salottino virtuale Chiara, accomodati, fa come se fossi a casa tua.

Che bello, grazie mille!

Parlami di te: chi è Chiara?

Bella domanda! Non l’ho ancora capito molto bene, però è senz’altro una sognatrice! Ha 37 anni, è nata a Lucca dove vive con il marito, il figlio e due gatti combinaguai.
Laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Ama disegnare, leggere e viaggiare. E, naturalmente, scrivere storie!
È autrice di tre romanzi ebook per la collana Youfeel di Rizzoli: “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)” (che da aprile 2017 è uscito in una nuova edizione cartacea per BUR Rizzoli), “Con un poco di zucchero” e “L’importanza di chiamarsi Cristian Grei”. L’esordio in libreria è avvenuto nel gennaio 2017 con il romanzo “La voce nascosta delle pietre” (Garzanti).

Hai pubblicato diversi romanzi nella collana YouFeel di Rizzoli cosa ci puoi dire di questa esperienza?
Per me è stata fondamentale. Non ero riuscita a pubblicare niente prima dei miei ebook YouFeel e la collana è stata per me una grande occasione per dare finalmente una possibilità alle mie storie.

In “Tutta colpa del mare – e anche un po’ di un mojito” narri la storia di Maia e Marco e di come il destino abbia dato loro una seconda occasione. Parlami di loro.

Maia e Marco, sono i protagonisti della prima storia che ho pubblicato, quindi sono particolarmente affezionata ai miei “Tonno” e “Apetta”. Maia vive una vita misurata in ogni senso: è perennemente a dieta, rigorosamente astemia, ma anche tanto (inconsapevolmente) infelice. Maia, infatti, non si rende conto che quella che sta vivendo non è la vita che vuole, ma quella che vorrebbero gli altri per lei, e le ci vuole una pazza serata con le amiche in Versilia per farle finalmente perdere il controllo e rimettere in discussione tutta la sua vita.
Marco è il primo amore di Maia, conosciuto nell’estate dei suoi 17 anni e, in fondo, mai più dimenticato. Sono molto diversi, forse per questo sono due anime che si completano a vicenda.

Maia è fidanzata con il rampollo di una famiglia importante, Lapo: com’è nata la loro storia?

Maia e Lapo si sono conosciuti ai tempi dell’università, quando Diana è diventata la migliore amica della nostra protagonista. Se oggi Maia vive una vita misurata in ogni senso è proprio grazie (o per colpa?) di Lapo, che – quale giovane rampollo in carriera – desidera al suo fianco la Ragazza Perfetta, sotto ogni punto di vista. Quella probabilmente che piacerebbe a sua Madre.

Marco ha rinunciato a una grande occasione per aiutare l’amico di sempre, Tommaso. Parlami di Tommaso e del legame che c’è tra i due ragazzi. Tommaso riuscirà mai a stare lontano dai guai?

Marco e Tommaso si conoscono fin dai tempi dell’asilo e si vogliono bene come fratelli. Tommaso è sempre stato il casinista e Marco quello che doveva rimediare ai suoi casini. È così da sempre e non credo cambierà mai.

In “Con un poco di zucchero” Matteo sta tentando, senza successo, di scrivere un romanzo: è capitato anche a te di essere bloccata con una storia?

Mi capita continuamente purtroppo, ma credo faccia parte del gioco. Quando sento di non riuscire ad andare avanti mi fermo e leggo o faccio altro, aspettando che l’ispirazione ritorni.

Katie, la tata arrivata come un uragano nella vita di Matteo, tiene un blog: quanto è importante per lei?

Il suo “mitico” “Nuvoletta.com” è importantissimo per lei! Nel corso della storia si capirà come Katie abbia dovuto affrontare delle dure battaglie nella vita e come il suo indistruttibile buon umore sia una grande conquista quotidiana. Il blog è il suo diario, probabilmente la sua valvola di sfogo, dove può condividere i suoi pensieri e tutto quello che le capita. Scrivere è terapeutico anche per lei (come per me!), in pratica.

Nonostante il suo triste passato, Katie è riuscita a ritrovare il sorriso: qual è il suo segreto?

Credo che il suo segreto sia non smettere mai di vedere il lato positivo, di cercare la bellezza in ogni cosa.

Ti va di scegliere una citazione da “Con un poco di zucchero” e condividerla con i nostri lettori?

“Quando suona il campanello, la situazione è più o meno questa. Lo hobbit maschio si trova nel bagno al piano di sopra, completamente nudo e ricoperto solo di assorbenti appiccicati su tutto il corpo. Dice che vuole fare la mummia.
La sorella, forse in preda a uno dei suoi deliri principeschi, ha svuotato sul pavimento l’intero armadio di Beatrice alla ricerca di un vestito abbastanza frou-frou da indossare oppure dell’entrata a Narnia.
Nel frattempo Beatrice, pericolosamente vicina alla finestra, credo stia seriamente valutando la possibilità di buttarsi di sotto.
Stando così le cose, deduco che tocca a me andare ad aprire. Lo faccio con lo stesso entusiasmo con cui un condannato a morte percorre il miglio verde, dal momento che di là dalla porta dovrebbe esserci l’Aspirante Nuova Tata con cui mia sorella ha parlato al telefono qualche giorno fa, dopo aver fatto pubblicare un annuncio sul giornale.
Prego solo che non sia come le altre. Mi auguro che non sia nemmeno lontana parente della ferocissima istitutrice di origine tedesca di un paio di mesi fa, una specie di Signorina Rottermeier con baffi da sparviero: una volta ha urlato talmente forte ai bambini che mi sono messo anch’io a rifare il mio letto.
E mi auguro che la nuova tata non abbia niente da spartire nemmeno con Irina, sempre fissa nello studio a chattare su Skype con mezza Ucraina, mentre i nanerottoli scatenavano guerre fratricide. Ogni giorno sembrava di stare sul Carso.
Credo però che Dio, ancora una volta, abbia frainteso i miei desideri, perché quando apro la porta non c’è nessuno. Tranne tutte le premesse dell’imminente arrivo di un uragano. Orde di nuvoloni neri si rincorrono in cielo trascinati da un vento così forte che a momenti mi aspetto che prenderanno il volo anche le mucche.
«Oh, santo il cielo!» esclama una voce da qualche parte in giardino. Esco, incuriosito, e vedo una ragazza che rincorre un ombrello ribaltato tra le primule.
Aggrotto la fronte perplesso e chiedo: «Ehm, serve aiuto?».
La ragazza riesce finalmente ad agguantare l’ombrello posseduto e prende a correre affannata verso di me. «No! È che quando lo porto in un posto nuovo gli piace esplorarlo per bene!» mi risponde con un sorriso.
Annuisco. «Certo, anche il mio fa sempre così.»
Immagino che a questo punto dovrei descrivere la ragazza, giusto? È che mi ha colto alla sprovvista, lo ammetto: non me l’aspettavo affatto così.
Armata di una sufficiente dose di sconsideratezza, si è presentata al colloquio con un paio di leggins bianchi, degli stivaletti rossi e una giacchetta blu, che la fanno assomigliare più alla bandiera della Francia che alla candidata ideale per il posto di tata.
Forse per colpa del vento, o forse no, una massa informe di boccoli biondi ondeggia sopra la sua testa come la criniera di un leone, incorniciando un viso minuto su cui troneggiano due occhi verdi GIGANTI.
Anche stavolta l’ho scritto maiuscolo per dare l’idea. Giuro, sono proprio enormi, due fanali. Mentre mi domando se siano in grado di vedere anche al buio, li osservo spalancarsi in un autentico tripudio di meraviglia.”

Stai lavorando a qualche nuovo progetto?

Sì, è una storia diversa da questa, ma non appena ha preso forma nella mia testa me ne sono innamorata. Anche qui ci sarà una protagonista che non sa rendersi conto dell’incredibile forza nascosta in lei fino a che la vita non la metterà di fronte a una dura prova.

Grazie per essere stata nostra ospite.

Grazie mille a voi!

 

 

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1 Comment
  • Silvia
    8 Agosto, 2017

    Mi piace questa autrice e spero di vederla anche in altre vesti, magari a cimentarsi con qualcosa che abbia un po’ di magia 🙂 anche se mi pare di capire che il prossimo sarà di nuovo un new adult, o comunque un contemporaneo

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