Hurricane wars: una recensione tra confusione e sentimento
Buon pomeriggio adorati cucchiaini, devo ammettere che sono emozionata per la mia terza apparizione qui sul blog 🙂 Oggi vorrei prendermi qualche minuto per parlare di letture, che come ben sapete, sono il cuore pulsante di queste chiacchierate. Alcuni libri ci rapiscono fin dalla prima pagina, altri ci fanno penare un po’ prima di conquistarci, e poi ci sono quelli che ci lasciano sospesi tra sentimenti contrastanti, come un’altalena tra amore e odio. Quante volte vi è capitato di voler lanciare il libro (nel mio caso il Kindle) per aria, frustrati da una trama che non ingrana, ma allo stesso tempo incapaci di smettere di leggere perché, in fondo, una parte di voi è ancora curiosa di vedere come va a finire? Ecco, mi sono sentita proprio così leggendo “Hurricane Wars” di Thea Guanzon.
Nel piattino abbiamo
Hurricane wars
(Hurricane wars)
Thea Guanzon
Edito da Mondadori (26 marzo 2024)
Pagine 396
€ 21,90 cartaceo – € 11,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Talasyn è stata abbandonata da piccola sulla soglia di un orfanotrofio sardoviano. Nella vita non ha conosciuto altro se non le Guerre degli Uragani e la lotta disperata del popolo che l’ha cresciuta per liberarsi dalla tirannia di Gaheris, imperatore della Notte. Dentro di lei ardono la certezza di appartenere a un’altra terra, a un altro popolo, e il sogno, un giorno, di ritrovare la sua famiglia e quindi l’origine della magia che le scorre nelle vene, un potere sfolgorante in grado di fendere le ombre dell’Impero. Alaric della Casa Ossinast, maestro della legione ombraforgiata, e unico figlio ed erede dello spietato Gaheris, è stato cresciuto dal padre per diventare un’imbattibile arma di distruzione. Deciso a spazzare via ogni più piccola minaccia per l’Impero, grazie alla forza dei suoi eserciti, alle sue navi burrasca e alla sua magia dell’ombra, è determinato ad annientare la vicina Alleanza Sardoviana. Qualcosa cambia quando sul campo di battaglia vede Talasyn utilizzare una magia rara, la stessa che ha ucciso suo nonno, trasformato suo padre in un mostro e scatenato la decennale Guerra degli Uragani. Il suo tentativo di eliminarla, però, fallisce perché qualcosa lo fa esitare, permettendo alla ragazza di sfuggirgli tra le dita. Quando una minaccia inedita si presenta sull’altra sponda dell’Eternomare, promettendo di portare ancora più scompiglio delle Guerre degli Uragani, i due nemici giurati devono rivedere i loro piani. Infatti, solo unendo le loro magie per crearne una nuova, potranno opporsi alla sua avanzata. Talasyn e Alaric non hanno scelta, quindi: o impareranno a collaborare mettendo da parte le ragioni del loro odio o finiranno per distruggersi a vicenda, condannando il mondo allo stesso destino.
3 TAZZINE E MEZZO, una lettura carina
Ammetto che, inizialmente, sono stata attirata verso Hurricane Wars da una cosa molto semplice, ma potente: la copertina. Chi di noi non ha mai giudicato un libro dalla copertina almeno una volta? Le diverse edizioni di Hurricane Wars sono tutte una più bella dell’altra, un vero incanto per gli occhi! E poi, l’idea di un enemies to lovers ambientato in un mondo fantasy, creato da zero e arricchito da elementi ispirati alle origini della terra natia dell’autrice… come resistere?
Prima di entrare nei dettagli della mia esperienza di lettura, voglio darvi un’idea della trama. Hurricane Wars ci trasporta in un mondo fantasy creato da zero, dove due fazioni sono in una guerra che infuria da decenni. Al centro della storia troviamo Talasyn, una giovane donna rimasta orfana e cresciuta tra le sofferenze e la brutalità del conflitto, e Alaric, l’enigmatico principe nemico, dotato di forti poteri una fama che lo precede come soldato freddo e spietato. La trama si sviluppa intorno alla classica dinamica enemies to lovers, con Talasyn e Alaric che si trovano legati da un destino crudele, ma anche da una forza magnetica che li attrae inesorabilmente l’uno verso l’altra.
E qui inizia la MIA travagliata avventura, o mezza disavventura.
Come ho detto aspettavo la lettura di questa storia da tempo. Purtroppo, l’entusiasmo iniziale ha subito un brusco rallentamento. La prima parte del libro si è rivelata una lettura piuttosto ardua. Sono stata catapultata in un mondo nuovo, con una magia affascinante ma mal spiegata, e troppi elementi diversi lanciati tutti insieme. Tra personaggi introdotti in massa, situazioni poco chiare e una guerra che sembrava non avere mai fine, mi sono spesso trovata confusa. Non capivo chi stesse parlando, cosa stesse succedendo, e più di una volta ho dovuto rileggere interi paragrafi per cercare di orientarmi. Questo ha reso la lettura lenta e, a tratti, frustrante, tanto da farmi quasi decidere di interromperlo.
Il mio giudizio su Hurricane Wars è perciò estremamente contrastante. Da un lato, ho apprezzato la narrazione immersiva e le descrizioni dettagliate dei paesaggi e delle atmosfere. Guanzon ha un talento evidente nel dipingere scene che prendono vita nella mente del lettore. Tuttavia, questo stesso dettaglio, che all’inizio sembrava un punto di forza, si è trasformato in una lama a doppio taglio. Le descrizioni diventavano spesso ripetitive, rallentando il ritmo della storia e rendendo la lettura talvolta tediosa.
Per quanto riguarda i personaggi, eccetto Talasyn, su di loro si parla molto poco. Spesso i personaggi secondari entrano in scena e scompaiono senza lasciare un vero segno, tanto che non si nota nemmeno la loro presenza o assenza. Anche con i due protagonisti ho avuto difficoltà a legarmi. Alaric è un personaggio che ho imparato ad apprezzare nel tempo, trovandolo sempre più tenero e interessante, mentre con Talasyn ho fatto molta più fatica. Lei è una persona forgiata dalla sofferenza, sempre sulla difensiva, e sebbene questo sia coerente con il suo passato, avrei voluto vedere una maggiore crescita nel corso della storia. Al contrario, Alaric evolve in modo più evidente e, nonostante i suoi difetti, sono riuscita a sentire una connessione con lui.
Parlando della trama romantica, devo dire che la scintilla tra Talasyn e Alaric scatta davvero lentamente, tanto che la mia frustrazione è cresciuta esponenzialmente. Non amo particolarmente quando i protagonisti fanno un passo avanti e cinque indietro, specialmente a causa di avvenimenti futili che sembrano essere inseriti solo per allungare la storia. Questo ha reso l’interazione tra i due a volte irritante, al punto da farmi venire voglia di lanciare tutto per aria. E sì, lo spicy tarda ad arrivare, e quando finalmente fa capolino, è decisamente meno intenso di quanto mi aspettassi.
In conclusione, Hurricane Wars è un libro che mi ha lasciata con sentimenti contrastanti. Come primo romanzo di Thea Guanzon, non è affatto male. Ha delle buone basi e, considerando che questa storia è nata come una fanfiction ispirata a RayLo di Star Wars, devo ammettere che il risultato è interessante. Nonostante le mie riserve, sono felice di aver letto questo romanzo, perché, alla fine, mi ha lasciato con una forte curiosità per il seguito. Anche se il finale non mi ha entusiasmata, non posso fare a meno di voler scoprire cosa succederà nel prossimo libro.
Quindi, sì, gli do un 3,5 su 5, con quel mezzo punto in più che rappresenta la fiducia che ripongo nel secondo libro della saga. Sono certa che Guanzon abbia molto altro da offrirci, e non vedo l’ora di vedere come si evolverà questa storia! E voi, cosa ne pensate? Avete già letto Hurricane Wars? Fatemi sapere!