Belle: recensione del film d’animazione di Mamoru Hosoda
Buon giorno cuplovers, oggi torno sul blog per parlarvi di un film d’animazione giapponese che ho guardato per caso su Prime Video: Belle, firmato dal regista Mamoru Hosoda. L’ho guardato perché ricordavo di averne sentito parlare bene ed ero abbastanza curiosa. Lo stile di disegno è molto particolare, molto etereo, fluttuante, delicato. Colori splendidi e musiche delicate s’intrecciano benissimo a una trama che richiama la fiaba della Bella e la Bestia.
nel piattino abbiamo:

Belle
REGIA DI Mamoru Hosoda
DISPONIBILE SU Prime Video
Una bella visione 4 tazzine tonde tonde
Belle è un film d’animazione davvero bello, è una sorta di retelling della Bella e la Bestia in chiave moderna che però riesce, al contempo, a trattare molti temi tra cui, l’accettazione di se stessi.
Suzu è una diciassettenne molto timida, ha perso la madre anni prima e, purtroppo, non riesce ad affrontare il dolore per la perdita della donna e questo la porta ad essere molto insicura. Senza contare che la donna ha perso la vita gettandosi in un fiume per salvare una bambina e, le classiche malelingue, si chiedono perché la donna abbia scelto di salvare un’estranea e abbandonare la propria figlia…. (che gran belle persone). Suzu ama cantare, una passione che ha ereditato dalla madre, ma non riesce a farlo davanti agli altri, l’unico luogo dove riesce a esprimersi è la piattaforma virtuale chiamata U. Un vero e proprio mondo dove chiunque può crearsi un avatar e dedicarsi alle proprie passioni. Suzu riesce a mettersi in gioco e ad esprimersi solo nei panni del suo avatar che rappresenta come vorrebbe essere nella vita reale. Suzu, nella vita reale, si vergogna troppo per mettersi in gioco ma su U, dove nessuno sa chi sia, si sente più libera e non è così un po’ per tutti? In quanti su facebook o su altri siti, sono più aggressivi o spavaldi rispetto alla vita reale?
Per creare il proprio alter ego, Belle, Suzu si è ispirata alla sua compagna di scuola più bella e ammirata, una sorta di ideale a cui la nostra protagonista aspira e che le permette di trovare quel coraggio che, nella sua pelle, le manca. Libera dalla paura, dentro a U, Suzu/Belle passa il suo tempo cantando e diventa pian piano una delle cantanti più famose della piattaforma, un vero e proprio fenomeno globale.
Man mano che il successo di Belle aumenta però si fanno sempre più frequenti le apparizioni del Drago una sorta di “criminale” dall’aspetto mostruoso che usa il mondo virtuale per sfogare la propria rabbia e che ama interrompere i concerti di Belle per creare più scompiglio possibile. La polizia di U è determinata a catturarlo e sempre più utenti iniziano a chiedersi chi si celi dietro questo particolare avatar fino a scatenare una vera e propria caccia alla bestia nel mondo reale. Solo Belle sembra chiedersi cosa si celi dietro al comportamento della Bestia e non sembra troppo spaventata dalla creatura. Cosa vuole la Bestia? Perché si comporta così? Perché sembra voler prendere di mira proprio Belle?
I riferimenti alla fiaba sono molti, abbiamo Belle e una Bestia che si nasconde in un palazzo virtuale e ci sono anche le rose, anche se non sono incantate. Ho amato la presenza di tutti questi riferimenti alla fiaba, seppur la storia narrata in Belle, non abbia poi molto in comune con essa se non queste due cose e il messaggio che è più importante quello che abbiamo dentro che non il nostro aspetto esteriore. La Bestia non è un principe arrogante trasformato in mostro, ma una creatura dall’identità ignota che porta il caos nel mondo di U…
Tra Belle e il Drago si instaurerà un rapporto che finirà in un confronto che farà crescere entrambi, sebbene l’abbia trovato, per certi versi, un po’ sbrigativo e semplicistico. Il loro rapporto cambierà le vite di entrambi se in bene o in peggio… quello sta a voi scoprirlo guardando il film.
Colori intensi, sfondi fiabeschi e delle belle musiche accompagnano Belle e lo spettatore in questa dolce avventura. Belle è davvero un bel film d’animazione, mi sarebbe piaciuto che ci fosse qualche scena in più ma posso sempre immaginarmi un certo finale… I personaggi, eccezion fatta per la protagonista, non sono troppo approfonditi ma, dato il minutaggio, direi che è comprensibile.
Se avete voglia di guardare un bel film d’animazione ve lo consiglio.
La forma della voce
Bugie d’aprile
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Mi sarebbe piaciuto che la relazione tra Suzu e Shinobu avesse più spazio. Da tante piccole cose si capisce che il ragazzo prova qualcosa per Suzu e lei beh è innamorata di lui da sempre. La loro storia è molto tenera e sarebbe stato davvero carino se il film si fosse concluso con una dichiarazione da parte di entrambi. O con un avvicinamento tra i due…
La triste storia di Kei e del fratellino ha una risoluzione un po’ troppo semplice, difficile pensare che il padre non alzerà più le mani sui figli e, anche se, grazie a Suzu, ora Kei ha la forza di ribellarsi, non so, realisticamente, questo può bastare…