Trilogia del Nerva: recensione del secondo libro della trilogia di Charlotte J. Bright
Buona sera cuplovers, oggi mi attende il difficile compito di raccontarvi della mia ultima lettura, il secondo volume della Trilogia del Nerva. Non so come possa sembrare dall’esterno, ma scrivere recensioni non è così semplice come sembra e, per quanto mi piaccia, trovo particolarmente difficile farlo quando un libro non si è rivelato all’altezza delle mie aspettative.
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Nel piattino abbiamo
Trilogia del Nerva
Charlotte J. Bright
Edito da Fanucci Editore (10 maggio 2024)
Pagine 764 (primo libro 265)
€ 16,90 cartaceo – € 9.99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
In un futuro in cui l’umanità si è trasformata in una società interstellare, il mondo brulica di spie e traditori che cospirano per impossessarsi del Nerva. Anna è l’ultima di una dinastia che da sempre lo controlla spostandosi da ben due decenni, insieme alla sua famiglia, da un sistema solare all’altro all’interno del Circolo Galattico Definito. Ma nascondersi è praticamente impossibile. All’ennesimo tentativo di proteggere il Nerva da Goran, il leader dei ribelli, Anna è costretta a rifugiarsi all’Accademia sotto falsa identità. Con il suo spirito inadatto al rigore militare, si ritrova ben presto nel mirino delle pressanti attenzioni del tenente più scontroso ed enigmatico, Seneca Graves, e lei stessa non riesce a ignorare il piacere che le provoca sfidarlo. Ma gli eventi precipitano e l’Accademia può aspettare. Ora c’è in ballo una sfida più grande di lei e Anna sarà costretta a scendere a patti con il suo passato per scoprire una verità ancora più scomoda… Un’avventura nello spazio siderale, una storia di amicizia e rispetto, ma anche di inganni e falsità, dove la verità rischia di essere manipolata e l’unica via per la sopravvivenza è seguire l’istinto, anche a costo di rimetterci la vita.
4 TAZZINE MENO QUALCHE PICCOLA COSINA
Il secondo libro della trilogia del Nerva si è rivelato una lettura un po’… deludente, sicuramente avevo alte aspettative per questo secondo libro e questo, probabilmente, ha influito sul mio giudizio. Non è stata una lettura spiacevole ma questo romanzo mi è piaciuto meno rispetto al primo volume. Mi rendo conto di non essere il target a cui questo romanzo è rivolto, sono decisamente troppo poco young e troppo pignola. Se avete mai letto qualche mia recensione, saprete bene che, quando qualcosa non mi torna, non riesco proprio a non farci caso, è più forte di me. E non si tratta solo di problemi di trama ma anche di comportamenti insensati da parte di personaggi che dovrebbero avere un minimo di competenze.
Questo secondo libro dovrebbe essere una sorta di transizione verso il finale, mi aspettavo, quindi, un romanzo in cui Anna avrebbe esplorato i propri poteri arrivando a padroneggiarli al meglio e, invece, tutta la questione viene lasciata un po’ al caso con i genitori di Anna che si limitano a suggerire che la figlia debba semplicemente esercitarsi da sola…
Mentre Goran continua a distruggere pianeti e a fare proseliti, il Consiglio decide di mandare Anna alle miniere per convincere i minatori a rimanere fedeli al consiglio, questa dovrebbe essere solo una prima tappa di molte, su vari pianeti, per mostrare a tutti che il Consiglio ha la possibilità di fermare Goran. Il problema è che, una volta giunti sul pianeta, Anna scoprirà che il Consiglio ha schiavizzato la popolazione, impedendo loro di rendersi autosufficienti… quindi perchè mai questi ultimi dovrebbero aiutarli? Come può il Consiglio anche solo immaginare che le popolazioni che hanno schiavizzato, scelgano di aiutare i loro aguzzini? Che senso ha mandare Anna laggiù?
Sfortunatamente questa è solo una delle scelte del Consiglio che, per me, non hanno alcun senso. Il problema è che il Consiglio è composto da membri dell’elitè dell’esercito, non da scolaretti… Quindi come è possibile che collezioni una serie di scelte insensate? A un certo punto della lettura sono arrivata a fare il tifo per Goran (il villain), perché, oggettivamente, è l’unico personaggio che dimostra di essere astuto. Goran agisce in maniera sensata: vuole alleati e quindi promette loro la libertà, vuole sconfiggere il Consiglio e mette a punto delle armi efficaci, vuole mettere le mani su Anna e fa leva sul suo senso di colpa. È un personaggio che funziona, a differenza del Consiglio, che non sembra avere un piano efficace e sensato per fermarlo.
Dal lato romance, Anna e Seneca continuano ad avvicinarsi e ad allontanarsi fino a quando una rivelazione sul passato del ragazzo mette tutto in discussione. Seneca rimane un personaggio interessante la cui storyline però non è particolarmente originale, chissà se la sua storia avrà qualche svolta inaspettata o se tutto andrà come immagino…
Il secondo volume della trilogia del Nerva è una lettura piacevole ma da cui mi aspettavo molto di più. Sono comunque curiosa di scoprire come si chiuderà il cerchio e di assistere a un confronto tra Anna e Goran. Anna riuscirà a sconfiggere il suo nemico? Siamo poi certi che sia davvero Goran il villain?
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Il finale è forse la parte che mi ha lasciato un po’ più perplessa. Come è possibile che il campo difensivo di una base della Difesa venga spento e che nessuno se ne accorga se non dopo un lasso indefinito di tempo? Stiamo parlando di militari… e come è possibile che non abbiano delle armi per difendersi ma che debbano ricevere rinforzi? Non dovrebbero essere pronti a ogni evenienza? Se l’esercito sa che Goran ha creato delle bombe al Nerva, perché si stupiscono quando lui le usa? Magari è tutto un piano della Difesa per avvicinarsi a Goran? Se fosse così però non avrebbero sacrificato un po’ troppe persone?
Sono abbastanza sicura che Seneca e Nemesianus fossero d’accordo che, nell’evenienza in cui Seneca non avesse avuto altra scelta, avrebbe dovuto sparargli, un po’ come erano d’accordo Silente e Piton. Chissà se ho intuito bene o meno.