Review Tour dedicato al nuovo Oscar Draghi “Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes”

Buongiorno cuplovers, per il review tour di oggi vi propongo la recensione del nuovissimo Oscar Draghi dedicato al famoso investigatore privato residente a Londra nel noto civico 221b di Baker Street: “Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes”. Questa edizione è esteticamente meravigliosa, come gli altri Draghi d’altronde, ma anche molto particolare: raccoglie tantissimi racconti, molti dei quali di difficile reperimento, sul nostro amato detective, tra cui tante parodie, alcune delle quali scritte proprio dal creatore del personaggio: Arthur Conan Doyle. Ottimo per gli amanti del personaggio letterario, ma anche per chi ha visto solo i film di Robert Downey Junior o la serie TV con Benedict Cumberbatch.

Consiglio la lettura a piccole dosi, magari qualche racconto a sera affiancato da una bella tazza di tea, tutto d’un fiato risulterebbe troppo pesante (considerate che sono più di 1000 pagine) e forse monotono, mentre dilazionando la lettura sarà una vera coccola.

nel piattino abbiamo:

Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes

Edito da Mondadori (27 ottobre 2020)
Pagine 982
€ 28,00 cartaceo – € 10,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Il più grande investigatore di tutti i tempi vide la luce dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle nel 1887 ed è stato protagonista di quattro romanzi e oltre 50 racconti, che non sono bastati a narrarne tutte loe vicende. Quella lacuna viene colamta da altri scrittori tutti di grande calibro che si sono cimentati con il personaggio da cui è nata la letteratura poliziesca. Da Neil Gaiman a Stephen King, passando per Anne Perry, Antony Burgess e molti altri, sono in tanti ad aver voluto regalare nuove vite all’investigatore di Baker Street. I loro racconti sono riuniti in questo imperdibile volume.

Un bel libro, QUATTRO TAZZINE TONDE TONDE

“Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes” è un nuovissimo volumone della collana Oscar draghi edita da Mondadori, collana che si caratterizza per l’abilità di raccogliere in un volume esteticamente splendido varie opere di un autore, oppure vari libri della stessa saga, vari libri sulla stessa tematica, ecc.. In questo caso la Mondadori ci ha regalato un meraviglioso volume incentrato totalmente sui racconti del più amato, noto e irriverente detective inglese.
Sherlock Holmes, senza ombra di dubbio, non ha bisogno di presentazioni. Credo che sia noto e conosciuto da tutti i lettori, non solo quelli amanti di gialli, o anche solo dai cinefili, soprattuto a seguito delle sue tante versioni cinematografiche e televisive. Sherlock è un personaggio particolare, enigmatico e sfaccettato, mai banale e ben caratterizzato dal suo autore, Sir Arthur Conan Doyle, nei suoi vari romanzi. La sua indiscutibile arguzia ed intelligenza nel risolvere i casi è l’arma principale a sua disposizione e l’aspetto che maggiormente affascina i lettori.

In questa raccolta di racconti vediamo Sherlock in una vesta rinnovata e in diversi casi inedita. Il curatore Otto Penzler ha optato per un’ampia ed abbastanza variegata selezione di racconti. Si passa da racconti di genere giallo scritti da diversi e famosi autori alle autoparodie e/o parodie fino a sfociare addirittura nel fantasy e paranormale.
La particolarità della raccolta sta proprio nella selezione dei racconti che compongono il volume. Sono state scelte tante, forse troppe, parodie su Sherlock, due scritte da Doyle mentre la maggior parte sono state realizzate da altri autori, anche molto noti. Alcune sono un’ottimo piccolo racconto divertente sul detective mentre altre, anche per ammissione del curatore, sono poco lodevoli. Quella che ho apprezzato di più è senza dubbio quella realizzata da Sir Arthur Conan Doyle, l’autore ha scritto una vera e propria auto parodia scherzando tramite Sherlock su un incarico che in realtà era stato affidato all’autore stesso. L’università di Edimburgo in occasione di una raccolta fondi per la creazione di un campo sportivo chiese a Doyle di scrivere un breve racconto sul suo Sherlock Holmes, Doyle ironizzando sulla vicende realizzò una piccola parodia in cui racconta di un Sherlock a cui è stata fatta la stessa proposta per lo stesso fine e che nel decidere quale articolo realizzare pensa proprio di raccontare di lui stesso che riceve l’invito. Una sorta di storia nella storia, la meta narrazione è l’espediente principale del racconto e regala un sorriso e qualche risata al lettore che, grazie alle premesse del curatore conosce già l’espediente e i retroscena che si celano dietro al racconto.

L’aspetto che più di tutti ho apprezzato del libro è l’introduzione e la contestualizzazione effettuata dal curatore sia nell’introduzione che all’inizio di ogni sezione ed anche prima di ogni racconto. Con l’introduzione viene presentato Sherlock, le sue origini e le opere più importanti, per consentire anche a chi non conosce affatto il personaggio di introdursi nella sua mitologia senza porsi troppe domande. La scelta di suddividere i racconti in base al genere o alla tematica l’ho trovata adatta all’opera e di perfetta comodità per un lettore che cerca solo un determinato tipo di racconto. Infine per ogni singolo racconto viene, con una breve introduzione, presentato l’autore e il contesto nel quale l’opera è stata realizzata.

Tra i racconti che ho apprezzato maggiormente merita di essere segnalato “Il caso del dottore” di Stephen King, autore di cui siamo abituati a leggere trame horror o sovrannaturale mentre qui ci regala un giallo nel perfetto stile di Doyle, con uno Sherlock perfettamente caratterizzato ed un Watson protagonista indiscusso. Ho davvero tanto apprezzato la sezione dedicata alle avventure di Sherlock di genere fantasy o comunque sovrannaturali, le ho trovate originali, tanto che ammetto di non aver letto nulla di simile su Sherlock prima d’ora ma allo stesso tempo non inappropriate ne inopportune.

Non spaventatevi dalla mole di pagine del libro, si tratta di una raccolta di racconti che non sono in connessione tra loro pertanto potrete leggerli senza obbligo di continuità e potrete partire da quello che maggiormente vi ispira. Io vi consiglio di leggerne due o tre a sera per godervi maggiormente la lettura senza risultare pesante e rendendo l’esperienza di lettura una vera coccola.
Inoltre consiglio la lettura di questo volumone a chi è amante del personaggio di Doyle, ma anche a chi si è approcciato solo ai film di Robert Downey Junior o alla serie TV con protagonista Benedict Cumberbatch, questo perché il libro non è strettamente legalo ai romanzi, anzi, e può rappresentare un ottimo primo approccio al personaggio. Tramite questo romanzo assaporerete le vibes di Sherlock, le sue attitudini e le sue particolarità, potrete cosi essere affascinati dal personaggio al punto da spingervi a recuperare i romanzi originali.

 

Curiosità

Sapevate che Robert Downey Junior ha proposto alla Warner Bros (casa di produzione dei film di Sherlock Holmes) di realizzare un interno universo cinematografico condiviso sul detective londinese? Ebbene sì, l’attore ha rivelato che a lui piacerebbe creare un universo condiviso e multimediale, sia tramite film che serie tv, su Sherlock. Universo che dovrebbe partire già dal terzo film che sarebbe in pre-produzione proprio in questo momento. Vedremo se l’iniziativa dell’attore che ha prestato il volto ad Iron Man vedrà la luce, io la ritengo un iniziativa fuori tempo massimo, ma mai dire mai.

Domanda: qual’e la vostra versione di Sherlock preferita? Quella di RDJ, quella di Cumberbatch, la recentissima versione di Cavill o quella letteraria di Doyle? Io le amo tutte davvero tanto, forse quella di Cumberbatch mi è entrata particolarmente nel cuore.