Recensione de “La leggenda del ragazzo che credeva nel mare” di Salvatore Basile

Buon pomeriggio cuplovers! Oggi vi proponiamo la recensione del nuovo romanzo di Salvatore BasileLa leggenda del ragazzo che credeva nel mare” di cui abbiamo ospitato una tappa del blogtour qui. Un romanzo delicato come carezza, intenso e profondo come il mare.

nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko

La leggenda del ragazzo che credeva nel mare

Salvatore Basile
Edito da Garzanti (24 maggio 2018)
Pagine 250
€ 17,60 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Quando si tuffa Marco si sente libero. Solo allora riesce a dimenticare gli anni trascorsi tra una famiglia affidataria e l’altra. Solo allora riesce a non pensare ai suoi genitori di cui non sa nulla, non fosse che per quella voglia a forma di stella marina che forse ha ereditato da loro. Ma ora Marco ha paura del mare. Dopo un tuffo da una scogliera si è ferito a una spalla e vede il suo sogno svanire. Perché ora non riesce più a fidarsi di quella distesa azzurra. Perché anche il mare lo ha tradito, come hanno sempre fatto tutti nella sua vita. Eppure c’è qualcuno pronto a dimostrargli che la rabbia e la rassegnazione non sono sentimenti giusti per un ragazzo. È Lara, la sua fisioterapista, che si affeziona a lui come nessuno ha mai fatto. Lara è la prima che lo ascolta senza giudicarlo. Per questo Marco accetta di andare con lei nel paesino dove è nata per guarire grazie al calore della sabbia e alla luce del sole. Un piccolo paesino sdraiato sulla costa dove si vive ancora seguendo il ritmo dettato dalla pesca per le vie che profumano di salsedine. Quello che Marco non sa è il vero motivo per cui Lara lo ha portato proprio lì. Perché ci sono segreti che non possono più essere nascosti. Perché per non temere più il mare deve scoprire chi è veramente. Solo allora potrà sporgersi da uno scoglio senza tremare, perché forse a tremare sarà solo il suo cuore, pronto davvero a volare.


Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
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“Le stelle marine non erano altro che astri caduti nel mare dal cielo. Una stella caduta, per ogni felicità non afferrata. La leggenda raccontava anche che un giorno sarebbero tornate a risplendere in alto, ma solo quando qualcuno fosse riuscito ad afferrare tra le mani una felicità perduta. E a sentire la sua consistenza.”

Avete presente quei romanzi che, fin da quando vedi la copertina e il titolo, già sai che ti piaceranno?
Non ho letto il precedente romanzo dell’autore anche se, quando l’ho visto in libreria, l’avevo “appuntato mentalmente” come un libro che, magari avrei potuto acquistare più avanti, quindi, quando ho visto che stavano organizzando un blogtour su questo nuovo titolo ho pensato che fosse infine giunta l’occasione giusta… La mia sensazione era assolutamente corretta: ho adorato questo romanzo!
Lo stile dell’autore è magnifico, l’ho trovato… poetico, delicato, in grado di trasmettere emozioni profonde, mi sono commossa più o meno alla quarta riga e non è così facile farmi commuovere.

La leggenda del ragazzo che credeva nel mare è una storia che narra di dolore, di solitudine, di un mare minaccioso, nemico e amico, immenso e di un lungo e tortuoso percorso, quello di Marco e quello di Antonio, l’uno verso la verità e l’altro verso una pace che credeva impossibile.
Tutto inizia con una nascita e una morte. Un uomo sta aspettando, in una camera dal soffitto ricoperto di stelle, di ricevere la notizia più bella di tutta la sua vita e, invece, a raggiungerlo sarà quella più amara. La sua amata Milena è morta dando alla luce un bambino: Angelo. Sconvolto dal dolore e dalla rabbia verso il figlio, Antonio decide di darlo in adozione consapevole di non poter sopportare il dolore di crescerlo considerandolo la causa della morte della moglie.

Con un salto di molti anni ritroviamo Angelo, ora diventato Marco. Marco è un ragazzo solo, passato da una famiglia affidataria all’altra, ha sempre visto infrangersi la speranza di trovare quella giusta, quella che l’avrebbe tenuto. Ormai emancipato, condivide un piccolissimo appartamento con il suo migliore amico e lavora come inserviente in piscina. Marco ama l’acqua ed è affascinato dal gruppo di tuffatori che frequenta la piscina, in particolar modo dalla bella Virginia. Il richiamo dell’acqua è fortissimo, come il canto di una sirena e così, Marco si ritrova, dopo la chiusura, a improvvisare dei tuffi dal trampolino. La descrizione del tuffo, delle sensazioni che Marco prova mentre il suo corpo si libra in aria, ha qualcosa di magico in grado di scatenare nel lettore l’ardente desiderio di tuffarsi a sua volta per provare le stesse sensazioni.
Grazie a un anello perso, Marco ha l’occasione per parlare con Virginia che lo invita ad andare al mare con lei e i suoi amici. Marco non si è mai ritrovato in una situazione simile con ragazzi tanto diversi da lui, in un gruppo ormai consolidato e non sa come integrarsi tra loro. Prova un forte desiderio, che ben conosco, di essere accettato nel gruppo, di ottenere il loro rispetto e così osa decidendo di tuffarsi dal punto più alto, perché il mare l’ha chiamato, perché ama tuffarsi e ne sente il bisogno come se, solo in quei momenti sentisse di aver trovato un posto nel mondo, il suo posto.
Eppure anche questo potrebbe venirgli strappato via, il tuffo lo porta dritto contro uno scoglio, l’acqua si tinge di rosso e Marco si risveglia in ospedale: spezzato, ora che anche il suo corpo lo tradisce. Le gambe non vogliono saperne di muoversi così come il braccio. Ed è qui che la vita di Marco s’incontrerà di nuovo con quella di Lara. Una giovane fisioterapista che prende davvero a cuore il destino di Marco ma quando la donna scorge la voglia a forma di stella marina sulla sua spalla, scappa via, sconvolta. Quella voglia le ha riportato alla mente un ricordo doloroso, di quando, tanti anni prima fece nascere un bambino, quel bambino ed ancora adesso, a tanti anni di distanza, il senso di colpa la divora. Cos’è successo davvero la notte in cui è nato Marco?
Lara è scappata dalla sua casa e ha cercato di dimenticare tutto di quella terribile notte così come ha cercato di seppellire l’amore profondo che ha sempre provato per Antonio, quell’amore disperato, così simile a un’ossessione ma ora si ritrova di fronte Marco e, in un attimo, i ricordi la portano lontano.
Per aiutare il ragazzo e rimediare agli errori del passato, Lara decide di condurlo nel paesino dove è nata, nella sua casa, proprio di fronte a quella di Antonio dove spera di far guarire non solo le ferite del corpo ma anche quelle dell’animo.
Antonio ha eretto un muro attorno al suo cuore, ha cancellato tutto quello che poteva ferirlo, non vuole più sentirsi vulnerabile, non vuole più soffrire e ha passato quei lunghi anni a punirsi per non essere riuscito a salvare Milena, anche se non poteva fare nulla… si è rifiutato di lasciar andare il dolore e ne ha fatto un’armatura.
Lara vorrebbe aiutare padre e figlio a conoscersi, senza che sappiano del loro legame e poi, solo dopo aver visto legare i due, svelare loro la verità.
La donna riuscirà nel suo intento? Antonio e Marco come la prenderanno?

Un romanzo potente come le onde del mare e delicato come una stella marina. Una storia dove solitudine, dolore, rimpianto, amore e felicità si mescolano l’uno con l’altro come gocce nel mare e dove l’amore di una madre è più forte di qualsiasi altra cosa.
Un libro intenso e coinvolgente che mi ha affascinato e catturato tra le sue pagine con una delicatezza unica. Consigliatissimo.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho amato molto il personaggio di Milena, l’autore è riuscito nell’impresa di far affezionare il lettore a un personaggio che è morto ancor prima che la storia inizi, eppure, tramite i ricordi di Antonio, mi sono affezionata a lei e ho ammirato la sua grande forza quella che le ha permesso di scegliere la vita del figlio invece della propria. Malata di leucemia, Milena avrebbe dovuto sottoporsi da subito alla chemioterapia ma, così facendo, avrebbe perso il bambino. Milena rifiutò di curarsi pensando con incrollabile ottimismo che ci sarebbe stato tempo dopo per le cure, non lo disse ad Antonio nel timore che, per via dell’amore immenso che provava per lei, la spingesse a scegliere la sua vita invece di quella del figlio.
Milena ha fatto una scelta, forse non è stata quella più giusta, forse, se avesse parlato, avrebbe evitato tanto dolore al figlio ma lasciò una lettera. Non poteva certo immaginare che quella lettera sarebbe rimasta, dimenticata, tra le cose di Rosa. Quella lettera piena d’amore è un balsamo per Marco che, finalmente, sente che la sua vita ha un valore e può ricominciare, libero dal senso di colpa.

L’ultimo tuffo di padre è figlio è splendido, una scena così vivida che, se chiudo gli occhi, mi sembra ancora di vederli precipitare insieme verso il mare, mano nella mano, mentre con un solo sguardo condividono tutti gli anni che hanno passato lontani.

Un romanzo intenso, profondo e, allo stesso tempo, delicato dove il mare è protagonista tanto quanto gli altri personaggi. Se lo avete già letto e amato vi consiglio di aggiungere alla vostra wishlist L’uomo che inseguiva i desideri.

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2 Comments
  • Alicia Limi
    1 Giugno, 2018

    Ammetto che questo libro non mi ispirava molto invece sembra avere carte nascoste da giocare

    • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
      strega del crepuscolo (Chiari)
      12 Luglio, 2018

      Il bello delle recensioni è che servono anche a questo: farci rivalutare libri che avevamo sottovalutato ^_^

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