Recensione di “Fuochi d’inverno” di Johanna Lindsey
Vi capita mai di non leggere per un bel po’ di tempo un genere e poi ritrovarvi ad averne astinenza?
Da un paio di mesi non mi buttavo nella lettura di un romance storico e, guardando la mia sempre più alta -prima o poi mi si riverserà in testa- pila della vergogna, ne ho scorto parecchi, per cui perché non riprendere da uno di quelli? Ne ho afferrato uno ad occhi chiusi e mi è capitato tra le mani “Fuochi d’inverno” di Johanna Lindsey.
Un’autrice che generalmente amo e che in questo libro mostra una diversa faccia di sè rispetto a quella a cui ero abituata, un viaggio tra orgoglio e testardaggine, conquiste e vichinghi dominatori.
nel piattino abbiamo: love story / storico
Fuochi d’inverno
(Fires of Winter)
Johanna Lindsey
Edito da RBA Italia (6 ottobre 2010)
Pagine 378
cartaceo fuoriedizione
TRAMA DELL’EDITORE
Lady Breanna un’audace e volitiva giovane celtica,viene fatta prigioniera da un gruppo di invasori vichinghi giunti dal mare. La donna però giura che mai un barbaro sarà il suo padrone,nemmeno il bello e brutale Garrick Haardrad. La determinazione di Brenna,tuttavia, poco potrà di fronte ai baci di Garrick e al fuoco della passione che arde e infiamma le notti nordiche.
UNA PIACEVOLE LETTURA, QUATTRO TAZZINE… MENO QUALCHE PICCOLISSIMA COSINA
Mi aspettavo di dare a questo libro un giudizio più alto. La smania con cui mi sono trovata a leggerlo è sicuramente da considerare, sopratutto dopo le molte ore di sonno mancate per poterlo finire più in fretta.
La differenza tra questo libro e la saga Malory dell’autrice è abissale, manca la mia adorata ironia sarcastica e pungente e quegli eventi rocamboleschi, ma nonostante questo posso dire di amare “entrambe le facce” della Lindsey, perché mi sono trovata bene anche tra i suoi modi burberi, tra le battaglie sanguinose e i soprusi, lasciandomi conquistare da maschilisti e dominatori alpha.
Il ragazzo orgoglioso che conosciamo all’inizio, bravo con la spada e veloce d’intelletto, mi ha fatto strabuzzare gli occhi quando si scopre essere Brenna Carmarham, futura erede di quelle terre. La ragazza è stata allevata praticamente come un uomo, abile con la spada, astuta come una volpe…e certo non volenterosa di andare in moglie a un barbaro vichingo. Ma per Brenna la parola data è tutto ed è determinata a rispettare l’accordo. I vichinghi, con suo sommo orrore, arrivano, ma in barba alle famigerate parole d’onore sterminano tutti, fanno schiave le donne e uccidendo gli altri al loro passaggio.
La ragazza, già distrutta dalla recente morte del padre, viene segnata dalla sua inadeguatezza di difendere la sua gente, chiudendosi in se stessa ma non rinunciando al suo orgoglio. Esso è pressappoco quello che le resta e il suo cuore urla vendetta, una vendetta che è disposta ad ottenere anche sacrificando se stessa se necessario e dovrà essere portata a segno togliendo di mezzo tutti gli ostacoli che le si presenteranno davanti. E’ un duplice insulto quello che riceve quando scopre di essere “donata” al suo futuro marito, ma come schiava invece che come moglie.
La pecca e insieme il pregio di questo libro è la sua velocità. Prende da subito senza lasciare un attimo di tempo per respirare che è già successo qualcos’altro, fattore a mio parere negativo per me che ogni tanto amo un attimo di calma in cui crogiolarmi nella tranquillità prima della nuova tempesta, ma anche fattore positivo perché il rallentare degli eventi avrebbe minato in qualche modo le caratteristiche proprie di ogni personaggio. La descrizione stessa degli avvenimenti non sarebbe stata possibile in un arco di tempo ristretto, ma mesi e anni possono far cambiare una persona, far rivedere le proprie priorità e smussare un po’ il proprio carattere accettando di possedere sentimenti che si erano dimenticati da tempo.
Il personaggio di Brenna mi piace, è un tipo testardo (in alcuni casi forse anche troppo) e orgoglioso, tanto che se piegata rischia di uscirne spezzata irrimediabilmente. Garrick per alcuni versi si potrebbe dire gli somigli, solo che tra i due detiene il coltello dalla parte del manico e, mentre lei assomiglia a una gatta inferocita che tenta di far valere i suoi diritti, lui assomiglia di più a un toro ben intenzionato a mostrarle chi comanda. Vede i suoi unici atti di dolcezza rifiutati come spazzatura, ma nonostante questo riesce sempre a vedere in Brenna lati positivi che a poco a poco la fanno entrare nel suo cuore di pietra.
Un bel romanzo, dalla ben costruita ambientazione e dai protagonisti forti e assolutamente carismatici.
Viking Haardrad Family
- Fuochi d’inverno (Fires of Winter)
- Cuori in fiamme (Hearts Aflame)
- Cedi al mio amore (Surrender My Love)
Viviana Bi-bi
7 Novembre, 2019Della Lindsey ho amato di più l’altra serie sui Malory, questa non mi ha preso più di tanto
yoko
7 Novembre, 2019anche io adoro quella serie *-* anche se non sono ancora riuscita a reperire tutti i libri