Recensione a “Piume d’Angelo” di Valentina Bertani
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Buongiorno cuplovers,
oggi recensisco il romanzo breve di Valentina Bertani: Piume d’Angelo.
Una lettura di fantascienza che mi aveva incuriosita, ma che purtroppo presenta difetti di fondo che non mi hanno permesso di valutarla in modo positivo. Ringrazio l’autrice per avermi fornito il suo libro.
nel piattino abbiamo: young adult / fantascienza
Piume d’Angelo
Valentina Bertani
Auto pubblicato (8 novembre 2014)
Pagine 200
€ 3,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
XXV secolo. L’Umanità ha colonizzato la Galassia. Ma non ha eradicato le guerre. Questa è la storia di Alex, una bambina prestrutturata, in lotta e in fuga dal suo passato, in un mondo sull’orlo del caos.
RECENSIONE DI VALY:
Due tazzine…
Come indica il numero di tazzine, il libro non mi è piaciuto. Farne una recensione è dura, specialmente perché si tratta di una autrice alle prime armi e perché del libro salverei poco e niente.
La storia segue Alex, Eiko e Amy, tre ragazze in un mondo futuristico dove ci sono intrighi e guerre tra abitanti di luoghi diversi. Alex vive a Selenia City, una colonia lunare degli Stati Uniti, ha un alter ego chiamato Sarah e una missione pericolosa da compiere dove abita Eiko. Eiko vive a Genesis, frequenta una scuola giapponese e ha degli amici e una famiglia a cui tiene.
Mi è bastato leggere poche pagine, una ventina circa, per capire che non avrei potuto dare tre tazzine e quindi la sufficienza alla storia, ma ho proseguito, perchè un libro deve essere considerato nella sua interezza.
Oltre ai personaggi principali, ne compaiono molti altri descritti in modo approssimativo, arrivano e poi spariscono nel nulla, nessuno di loro rimane impresso e non ci si affeziona. Per buona parte della trama non si capisce cosa debbano fare i protagonisti o che cosa stia succedendo, perché riescano a fare quello che fanno e come mai si comportino in un modo piuttosto che in un altro. Nessuno dei personaggi è tratteggiato dal punto di vista psicologico o di crescita interiore. L’autrice dovrebbe riprendere in mano la storia e puntare a migliorare i suoi personaggi, per farli sembrare credibili e per far suscitare una qualche emozione al lettore quando essi interagiscono e agiscono.
Le informazioni su avvenimenti importanti del passato sono un altro punto dolente, perché inserite tutte insieme all’interno di dialoghi lunghi e noiosi, pieni di sigle e di termini tecnici che appesantiscono la lettura. Un esempio ne è la spiegazione infinita del professore durante la lezione che segue Eiko, parte che è proprio da togliere o al limite da tagliare, le informazioni vanno diluite in altri modi e in altri momenti per essere recepite. L’autrice si destreggia bene con la conoscenza dell’universo, di orbite e di galassie, ma non può pensare che anche il lettore se ne intenda tanto quanto lei, non può buttare qua e là definizioni scientifiche come se fossero ovvie, dovrebbe soffermarsi a spiegare con parole più semplici e immediate gli stessi concetti. Io leggevo frasi, che pure erano grammaticalmente corrette e senza refusi, mi fermavo e pensavo “eh?”. “La centrale solare orbitale consisteva in una cintura di satelliti collettori in orbita geostazionaria, con tre punti di raccolta nel porto spaziale e nelle due stazioni minori alfa e beta” fa pensare a un trattato matematico-scientifico più che a una storia narrata.
La trama è dispersiva, confusa e incomprensibile, andavo avanti con la lettura solo perché volevo sapere dove l’autrice sarebbe andata a parare e speravo con tutta me stessa che si risollevasse. Inutile dire che il suo sviluppo non appassiona e la fine lascia totale indifferenza. La lettura in sé si meriterebbe una tazzina, io ne ho date due perché Valentina sa scrivere bene in italiano, costruisce frasi compiute e potenzialmente potrebbe creare un buon libro. Valentina dispone di tutto il necessario per scrivere bene una sua storia. La sua scrittura in Piume d’Angelo è ancora acerba e grezza, ma non si deve disperare, non deve gettare la spugna, ci deve invece lavorare sopra se questo è il suo sogno, capire che i dialoghi servono, ma che non bisogna spiattellare ogni cosa in modo diretto, quanto piuttosto inserirla in una narrazione efficace e incalzante e molto altro. Ci sono vari manuali di scrittura creativa utili a questo scopo. Inoltre, far fare un editing come si deve al lavoro, tramite una figura professionale, potrebbe essere una opzione da considerare, per riproporre più avanti il romanzo e aumentare le probabilità che piaccia.
Scrivere non è facile, bisogna ricontrollare le frasi, girarle come un calzino, cancellarle, riscriverle, finché non si ottiene una forma quanto meno accettabile. Ci vuole impegno, tantissimo impegno, ma sono sicura che Valentina ha passione e può farcela. Mi sembra una autrice dalla grande fantasia e originalità, qualità che apprezzo molto, perciò quando vorrà passarmi un altro suo lavoro, io sarò ben contenta di leggerlo!
Non vi sconsiglio questa lettura, anzi, vi incito a leggere Piume d’Angelo, perché l’autrice ha bisogno di collezionare pareri di lettori diversi, ogni vostro appunto è prezioso, può servirle per capire i suoi punti deboli e lavorarci sopra. Inoltre, lo sappiamo, la lettura è anche soggettiva e magari a voi Alex e gli altri vi trasmetteranno qualcosa che a me non è arrivato. Vale sempre la pena leggere un nuovo autore, ha scritto un libro per noi e forse, a discapito del mio parere negativo, può essere proprio quella la storia che entrerà bene in connessione con voi!