Le ombre tra di noi – Review Party
Buon pomeriggio cucchiani 🙂 da un paio di giorni anche a Genova è scoppiato il caldo e vorrei solo sciogliermi sulla sdraio a leggere. Mio compagno delle ultime -troppo poche- ore di relax è stato “Le ombre tra di noi” di Tricia Levenseller, un romanzo da cui mi aspettavo di più, lo ammetto.
Idee e personaggi non mi hanno conquistata, ma nel suo piccolo si è fatto leggere, complice soprattutto uno slow burn che non mi è dispiaciuto.
nel piattino abbiamo:
Le ombre tra noi
(The Shadows between Us)
Tricia Levenseller
Edito da Mondadori (24 maggio 2022)
Pagine 336
€ 20,00 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
“Non hanno mai trovato il corpo del primo e unico ragazzo che mi ha spezzato il cuore. E mai lo troveranno.”
Alessandra è stanca di essere trascurata e ha escogitato un piano per diventare potente: 1. Corteggiare il Re delle Ombre. 2. Sposarlo. 3. Ucciderlo ed ereditare il regno. Nessuno conosce il vero potere del Re delle Ombre. Alcuni sostengono che può far eseguire i suoi ordini alle ombre che gli danzano intorno. Altri dicono che le ombre gli parlano, sussurrandogli i pensieri dei suoi nemici. In ogni caso, Alessandra ha un obiettivo ambizioso e farà di tutto per raggiungerlo. Non è la sola, però, a voler uccidere il Re. Quando qualcuno attenta alla vita del sovrano, Alessandra si ritrova costretta a proteggerlo, almeno fino a che non sarà la sua consorte. E dovrà lottare per non innamorarsene. Dopotutto, quale migliore compagna di una regina astuta e senza scrupoli per un Re delle Ombre?
Buono il potenziale, ma poteva essere meglio… 3 TAZZINE
Quello di Tricia Levenseller è un libro ben confezionato, dalla cover davvero figa e un marketing che ti butta lì riferimenti intriganti ai Serpeverde, ma che nasconde una trama senza troppa originalità e carattere. Non fraintendetemi, non lo considero un libro da buttare. Dopo il primo approccio non troppo brillante, da un certo punto in poi il romanzo ha accellerato e si è fatto leggere, solo che è stata una lettura un po’ priva di verve.
Penso che tra “Le ombre tra di noi” e me sia mancata la chimica soprattutto per una semplice ragione: la protagonista mi è stata sul cavolo dall’inizio alla fine. Non sono valse le trovate divertenti, quelle che volevano farmela apparire arguta e ingegnosa per il raggiungimento di uno scopo, le forzature da femminista inside o quelle di qualsiasi altro genere, dopo tre pagine io già la odiavo e vi assicuro che ho tentato di farmela piacere, ci ho provato davvero, ma senza successo 🙈🙈
Alessandra è un personaggio strafottente, meschino, borioso e saccente. Sicuramente una protagonista diversa dal solito, questo lo concedo. Ammazza il suo primo ragazzo solo perché l’ha mollata, è stato uno stronzo ok, ma se facessi schiattare le persone perché mi trattano di merda… avrei già fatto saltare più di una testa 😂 Gli eventi -come avrete già capito- non aiuteranno a migliorarla. Ho letto che molti definiscono questa sua personalità alla “Serpeverde”, forse tra tutte le case l’avrei spedita in quella ma sarebbe sicuramente stata un personaggio minore. L’intento dell’autrice era sicuramente quello di descrivere Alessandra come una donna forte e indipendente, femminista convinta, ma il tutto è risultato una gran forzatura. Se riuscirete a passare su questo e in qualche modo a farvela piacere sono sicura che questo libro vi piacerà sicuramente più di quello che è piaciuto a me.
Alessandra ha semplicemente deciso che non vuole essere messa in disparte, nella famiglia, in amore, nella vita, ovunque. Lei vuole primeggiare e governare, le sue mire di potere la portano a desiderare di diventare la moglie del potente Re delle ombre, regina, e poi vedeva, così da regnare incontrastata, questo -preciso- perché il suo primo ragazzo era uno stronzo (emm….).
Caso vuole che il Re delle ombre non sia manco così male, aitante, strafottente pure lui, si sono trovati. Due anime affini nella boriosità saccente, ma lei continua a volerlo morto 😂 e questo ha fatto si che iniziassi a simpatizzare per lui. Kallias ha un’eredità pesante con cui convivere, che lo tiene lontano dalle persone, ma che lo rende potente. Concede con difficoltà la sua fiducia, è un regnante piuttosto spietato che crea malcontento nella popolazione, ma -vedrete- è capace anche di dolcezza. Lo slow burn che andrà a creare tra i due ammetto che non mi sia dispiaciuto.
Il non pervenuto in tutto ciò è il worldbuilding, praticamente inesiste, vengono buttate lì ogni tanto alcune frasi generiche su questi sei regni e il popolino, ma poi niente altro. Cosa invece ben descritta sono i vestiti di lei, decisamente artistici, è evidente che l’autrice ha una passione per gli abiti ricercati.
Dalla trama mi aspettavo onestamente un libro cupo, intrigante, macchinoso, ma la trama si riduce praticamente alla storia tra i due. La parte fantasy su queste ombre demoniache poteva essere molto interessante ma in realtà è poco presente. Peccato, davvero, le idee di partenza erano buone però sono state poco sfruttate. Non è un libro che consiglierei, ma si fa leggere e soprattutto è autoconclusivo per cui se vi intrigano i riferimenti a due possibili personaggi Serpeverde sentitevi liberi di provare questa lettura, tanto si parla di un solo libro e non di una serie infinita.