Recensione a Essere Melvin di Vittorio De Agrò

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Ciao a tutti,
oggi è il turno della recensione al romanzo “Essere Melvin” di Vittorio De Agrò, gentilmente fornitomi dallo stesso autore per la lettura.

nel piattino abbiamo: contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko
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Essere Melvin

Vittorio De Agrò
Auto pubblicato
Pagine 415
€ 0,99 ebook – € 10,50 cartaceo

TRAMA DELL’EDITORE
Essere Melvin è per un verso la storia di un cavaliere temerario che deriva la sua audacia da un rapporto con la realtà tutto trasfigurato dalla finzione; per altro verso è la storia di una vendetta lungamente preparata e macchinosamente architettata. Dirò di più: il libro stesso è una gigantesca rivalsa, non contro qualcuno in particolare, ma contro la misura colma delle frustrazioni e delle delusioni, contro una vita che somiglia troppo poco a quella sognata. Un romanzo d’avventure, dunque? Certo. Purché il lettore sia avvertito che le terre di conquista sono tutte interiori, e che l’eroe era ben poco equipaggiato ad affrontare i mostri, i draghi, gli stregoni e i briganti che non sospettava di nascondere in sé. Melvin è una storia vera.

RECENSIONE DI VALY:
Una lettura non “bella”, ma comunque con qualcosina di piacevole… tre tazzine tonde tonde.
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Mi sono avvicinata a questo libro senza sapere esattamente a cosa andavo incontro.
Ero consapevole solo del fatto che non fosse il genere di romanzo che leggo di solito e che amo leggere e che quindi se fossi stata in libreria e lo avessi visto, probabilmente mi sarei diretta verso un altro scaffale. Premetto questo affinchè sappiate che io non sono la lettrice tipo verso cui si indirizza Essere Melvin e che di conseguenza le percezioni della storia sono filtrate dalla mia mancanza di interesse alla base per la trama autobiografica e per i temi trattati.
mente-umanaDetto ciò, non è stata una brutta lettura, anzi, sono riuscita a leggerlo abbastanza velocemente e ho provato un’infinità di emozioni contrastanti come le prova il protagonista Melvin.

Il libro non è una lettura disimpegnata, ci vuole una certa concentrazione per stare dentro alla narrazione e mettere insieme i vari tasselli psicologici sparpagliati qua e là nei capitoli. La vita di Melvin ci viene raccontata divisa in anni ed eventi rilevanti, per mezzo di varie sedute con uno psicologo a cui Melvin si affida, chiamato Lo Splendente. Melvin è un ragazzo tormentato e fragile, che riconoscendo di non poter più andare avanti senza aiuto, decide di iniziare una lunga terapia psicologica che lo porterà a confrontarsi con sé stesso, con la parte più nobile e quella più orribile della sua personalità, con i suoi demoni e drammi interiori e con fatti della sua vita che avrebbe preferito non fossero mai accaduti. Lo Splendente è una figura chiave del romanzo, l’appiglio a cui si sorregge Melvin, la flebile speranza di guarigione da quella malattia mentale che ormai ha corroso la sua vitalità e lo ha reso inquieto e impaurito.

Melvin, nella sua infanzia, è un ragazzo siciliano in balia della volontà del padre, che lo vorrebbe forte, disinibito e conquistatore. La madre di Melvin, invece, è in disaccordo con la visione del marito, vorrebbe che suo figlio si dedicasse allo studio e diventasse qualcuno di colto. Il protagonista subisce pressioni da entrambi i genitori e si trova a dover vivere una vita che non gli piace.
Il rapporto conflittuale con madre e padre è uno dei temi trattati durante le sedute con Lo Splendente, insieme alla relazione con il gentil sesso, sempre problematica e dolorosa, alla morte del padre per linfoma, che ha segnato la vita di Melvin avvolgendolo di pessimismo e di tristezza, al legame con la società di cervellocui fa parte e il potere di internet e dei forum, nei quali Melvin può camuffare la propria identità o addirittura crearsene un’altra.

Melvin ricostruisce il proprio trascorso grazie ai suoi ricordi e al suo dialogo con lo Splendente e più scava a fondo nelle sue esperienze e nel suo dolore, più inizia a sentire sollievo e a riconoscere qual è la via da percorrere per perdonare sé stesso e gli altri e trovare finalmente la pace.

Essere Melvin è un viaggio all’interno della psiche umana, fino alle sue profondità, ancora insondate e rappresenta un cammino di cambiamenti e di crescita per il protagonista e per il lettore che si ritrova a vivere “dentro la pelle” di Melvin. Lo stile di scrittura è buono e stimo le idee dell’autore e come ha impostato l’intero romanzo: nella sua unicità è molto originale. Non posso tuttavia dare più di tre tazzine, poiché non mi sono esaltata durante la lettura, non ho provato la sensazione di voler correre alle ultime pagine per sapere come va a finire. Consiglio Essere Melvin a chi ama i romanzi introspettivi, dalle tematiche reali e impegnative e a chi piace grattare a fondo nell’animo umano per scoprirne e studiarne ogni dettaglio.

QUALCHE INFO SULL’AUTORE:
Vittorio De Agrò è nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. E’ un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il blog: ilritornodimelvin.wordpress.com che è stato letto da 13000 persone e visitato da 57 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.