Una bevuta in compagnia con la nostra special guest Lune, autrice di “Radica”

Buonasera cucchiaini, ne veniamo da una bevuta in compagnia con la nostra special guest Lune, autrice di “Radica“. Una scrittrice simpatica e vivace (lei si dice timida, ma tanto timida non ci sembra :P) che ci ha rivelato un po’ della sua vita e i suoi interessi, nonchè qualche piccola curiosità sulla sua serie fantasy!
Intervista a Lune A CURA DI YOKO
Ciao Lune, benvenuta nel nostro piccolo salottino virtuale. E’ un piacere averti come nostra special guets, cosa ti posso offrire… un te allo zenzero? Ci sono anche dei muffin appena sfornati se vuoi.
Grazie a voi, è davvero un piacere. Alzo subito la mano per i muffin. Circa il te, vi posso a mia volta tentare con una miscela Sencha-Oolong aromatizzato con ribes e gelsomino? È il mio te da “scrittura”.

Ci ispira tantissimo, perchè no? E mentre aspettiamo che si sfreddi un poco eccoti una domanda di rito, ma sempre d’obbligo: chi è Lune? Chi si nasconde dietro a questo pseudonimo?
Lune è una donna timida, ma anche molto curiosa. Gli effetti di questa mia curiosità si riflettono in ciò che scrivo, che è ispirato dai tanti stimoli che mi arrivano da musica, letteratura, storia, ma anche dalla realtà, dalla cultura occidentale e orientale, o semplicemente dalle persone che incrocio ogni giorno. Rimaneggiando altre ben più famose parole, ne è nato motto che sento tutto mio: “Nulla si crea, tutto ispira”.
Che altro, sono una fan di Doctor Who, divoratrice di musica e serie tv, ma anche di anime, manga e drama. Ed è proprio grazie a un drama che Radica è uscito dal cassetto in cui è rimasto per tanto tempo. Quale drama? Rookies. Una storia che parla di sogni, della strada per realizzarli e di non rinunciare mai. È stata la miccia che ha riacceso la fiducia e che mi ha fatto dire: “Perché no?”

Ma sai che non ho mai visto neanche un episodio di Doctor Who? Sono imperdonabile mi sa!
E se ti chiedessi quale è il libro che hai sul comodino?
Sul comodino al momento ne ho due. “L’arte di essere fragili” di D’Avenia, e “Pallida Mors” della Comastri Montanari.

E’ quello il tuo genere preferito? Cosa leggi abitualmente?
Prima di Radica ti avrei risposto senza dubbio il fantasy in ogni sua sfaccettatura. Ora invece non riesco a leggere il fantasy classico, chissà, forse è una sorta di sovraesposizione.
Più che un genere preferito ho periodi in cui ho bisogno di leggere di un certo genere (risposta un tantino marzulliana ). Per cui mi capita di leggere solo di un autore o solo un genere per mesi, per poi passare ad altro. Comunque leggo di tutto: romanzi classici dell’ottocento (adoro Jane Eyre e il Conte di Montecristo), gialli, narrativa contemporanea, saggi, graphic novel. Mentre non riesco proprio a leggere horror.

Com’è nata l’idea che ha portato alla stesura di Radica?
La musa ispiratrice è stata… la pigrizia.
*Yoko ride*
Davvero! L’idea originale era un giallo ambientato nella mia città, Bologna, durante periodo comunale. Ma non avevo tutte le conoscenze storiche. Avevo due possibilità: scrivere un libro con imprecisi accenni storici per rendere l’ambientazione, e l’idea non mi piaceva proprio, o mettermi a studiare per colmare le lacune. Ma, come dicevo, sono pigra, quindi mi sono detta: dov’è il problema? Creerò un mondo mio dove nessuno potrà dire che qualcosa è anacronistico o storicamente sbagliato. Il problema è che oltre a essere pigra sono pure pignola, quindi non solo mi sono immaginata un mondo, ma ci ho messo leggi, tradizioni, storia, corpi militari, una scansione del tempo… E in Radica alla fine c’è finito tutto: ciò che sono, ciò che conosco, ciò che mi appassiona.

Cosa sono i Podestati presenti nel tuo libro? Che ruolo svolgono?
I Podestati sono le regioni in cui è stato diviso quello che un tempo era un regno. La loro nascita è avvenuta alla fine di una sanguinosa guerra (“La guerra dei Fratelli”). Proprio durante quella guerra per la prima volta appare la Radica… e di più non dirò, non voglio rovinarvi la lettura! In pratica sono regioni autonome unite da un patto. Sono governate da un Podestà eletto dal popolo. La morte del Podestà di una di queste regioni, che ha una posizione geografica strategica politicamente e economicamente, e la nomina del suo successore, sono la causa di tutto ciò che accadrà nella storia. Se volete potete leggere il prologo sul blog o sulla pagina fb.

Nel tuo dreamcast ci hai presentato molti personaggi, ce né qualcuno che avrà più spazio degli altri? Una voce narrante?
Radica è un romanzo corale in cui si alternano diversi punti di vista. Un po’ come in un film con tanti attori, ognuno ha un ruolo importante per le vicende, fa sentire la sua voce e, cosa possibile solo nei libri, i suoi pensieri. Ho scelto infatti di dar voce alle loro riflessioni e ai ragionamenti, che sono diventati veri e propri dialoghi interiori. Forse i personaggi che emergono un po’ di più sono Miri (per il carattere e il ruolo) e Konran-Jun (che è la canaglia della situazione). Ma ognuno di loro ha preteso spazio, e io sono stata ben felice di darglielo.

Sono molto incuriosita da questi esseri che vengono citati nella trama del tuo libro, gli Aku, mostri che si possono far crescere le ali. Ci puoi dire qualcosa di più?
Gli Aku sono il vero elemento fantasy. Sono esseri umani scelti dai draghi e mutati per poter far da ponte tra loro e la gente comune, per esserne i consiglieri. Ma i draghi sono scomparsi da tempo e come siano nessuno lo sa (una amica sostiene che prima o poi si scoprirà che Draghi è il cognome dello scienziato pazzo che li ha creati… chissà!). Gli Aku hanno il potere di mutare, ricoprirsi di scaglie e farsi spuntare le ali. Ma è un processo lungo e doloroso e lo fanno solo se necessario. Non mostrano emozioni e hanno sensi molto sviluppati che permettono loro di leggere le persone che hanno davanti, sentendo e vedendo i cambiamenti fisiologici legati agli stati d’animo, tanto da far credere che leggano nel pensiero. Per questi motivi sono stati etichettati come “mostri”. Sono l’elemento magico della storia, ma rappresentano anche il diverso. Quindi da un lato affascinano, dall’altro spaventano.

A quale gamma di lettori consiglieresti il tuo libro?
Radica è un libro di avventura, ambientato in un periodo storico fantastico, con sfumature gialle, qualche accenno di rosa, e spunti che lo legano alla realtà. Ma non ha gli schemi classici del fantasy ed esce da certi luoghi comuni e prevedibili del genere. Lo consiglierei a chi ama prendersi il giusto tempo per leggere, per immergersi nei luoghi, nelle atmosfere, nella storia; a chi ama conoscere poco a poco i personaggi, affezionarsi a loro come a nuovi amici, entrare a far parte delle loro vite e delle svolte che subiscono a causa degli eventi, siano questi Aku, soldati, donne coraggiose o corvi.

Come è nata la tua collaborazione con il tuo editore, Genesis Publishing?
Come ogni emergente ho passato tutte le fasi: editori che non rispondono, che propongono contratti assurdi, che si esaltano e poi scompaiono… Volevo che la gente avesse la possibilità di leggere il libro, e questo implicava due cose: distribuzione e prezzo basso. Genesis è arrivata con il giusto equilibrio: ebook, cartaceo a un prezzo accessibile, il giusto entusiasmo e professionalità. Adesso rimane la parte più impegnativa, far sapere che Radica esiste e conoscere l’opinione dei lettori per trarne spunti e opportunità di migliorare. Cosa possibile anche grazie a voi!

Siamo solo una briciolina in mezzo al mare, ma se possiamo dare un minimo di visibilità ad autori emergenti lo facciamo volentieri 🙂 So che Radica è il primo di una trilogia, a che punto sei della stesura del secondo?
La stesura del secondo è quasi completa. Adesso inizia la parte impegnativa: il lavoro sulla coerenza con ciò che è accaduto e con ciò che accadrà nel terzo volume.  Nel secondo si scoprirà del passato di alcuni personaggi, ci saranno inseguimenti, esplosioni, avvelenamenti, agguati, omicidi. Arriveranno nuovi personaggi, due dei quali, citati nelle prime pagine di Radica, particolarmente importanti.

Grazie di questa soffiata, la nostra intervista finisce qui. Grazie di essere stata con noi per questa chiacchierata al nostro tavolino virtuale 🙂
Grazie a voi!
E scusate per le briciole di muffin lasciate in giro… 🙂

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2 Comments
  • Stefania Ferraro
    16 Settembre, 2017

    Devo ammettere che la frase in cui dice che non ha i classici schemi del fantasy mi spaventa un po’ ma è una bella intervista ed è sempre bello leggere come un’autrice si accosta alla propria casa editrice

    • Lune
      16 Settembre, 2017

      Ciao, sono Lune.
      Non spaventarti! Intendevo dire che ho cercato di evitare i cliché tipici di certa letteratura fantasy così che la storia fosse meno prevedibile e, nel suo essere fantastica, più reale.
      Buone cose!

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