The Girl with no Reflection: recensione del libro di Keshe Chow
Buona sera cuplovers, oggi vi parlo della mia ultima lettura del 2024 e prima del 2025, ebbene sì, ci ho messo un po’ a finire questo libro. “The girl with no reflection” è un libro da cui mi aspettavo tantissimo e che ha, in parte, deluso le mie aspettative. Una buona lettura, ma da cui mi aspettavo molto di più. Bellissima l’edizione de Il Castoro Off, ma l’edizione speciale Dreamerwhale che ho preso con la box, lei sì che è stupenda, hanno fatto un splendido lavoro come sempre *_*
Nel piattino abbiamo



The Girl with no Reflection
(The girl with no reflection)
di Keshe Chow
Edito da Il Castoro Off (19 novembre 2024)
Pagine 480
€ 24,00 cartaceo – € 16,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
C’era una volta la principessa Ying Yue, che credeva nell’amore. Ma quando viene scelta per sposare il principe ereditario, i suoi sogni vanno in frantumi. Il futuro marito Zhang Lin è freddo e indifferente, e la confina nelle sue stanze senza spiegazioni. E a palazzo si sussurra delle sette spose reali che, dopo le nozze, sono scomparse nel nulla. Abbandonata nei suoi appartamenti con la sola compagnia del suo riflesso, Ying comincia a vedere strane cose negli specchi. Finché, alla vigilia del suo matrimonio, viene trascinata in un altro mondo, al di là dei vetri, dove i riflessi degli esseri umani conducono vite autonome. Qui il principe ereditario è gentile e compassionevole, del tutto diverso dalla sua controparte reale: come non amarlo? Ma ben presto Ying scopre che i due mondi hanno alle spalle una lunga storia intrisa di sangue e che lei stessa ha un ruolo ben preciso da svolgere in entrambi. Sempre però che non sia troppo tardi, come invece è stato per tutte quelle che l’hanno preceduta…
Una bella lettura, 4 TAZZINE TONDE TONDE
The Girl with no Reflection è un fantasy romance orientale che aveva delle ottime premesse, una trama forse non originalissima ma con tanto potenziale che, purtroppo, è stato sprecato. Mi è piaciuto, ma non come mi sarei aspettata e come avrebbe potuto, viste le premesse.
Ying Yue, la nostra protagonista è stata promessa in sposa, contro la sua volontà, al principe Zhang Lin, come da copione i due non si sono mai incontrati prima delle nozze e Ying Yue è preoccupata per l’esito di quel matrimonio combinato e lo è sempre di più quando Zhang Lin si rivela freddo e indifferente nei suoi confronti. Ying non è una protagonista facile da apprezzare, è il classico stereotipo della ragazza che vuole essere indipendente e che finisce, più volte, per essere troppo ostinata. Non una delle mie protagoniste preferite ma, in certi momenti, l’ho apprezzata.
Ying comincia a notare delle cose strane nel suo riflesso, gli specchi sembrano non riflettere più la sua immagine quanto qualcun altro fino a quando, dopo che il principe la rinchiude nella sua stanza, qualcosa esce dallo specchio e la trascina via. Questa prima parte è forse quella che ho apprezzato di più, Keshe Chow riesce a creare inquietudine nel lettore, a mano a mano che le visioni di Ying si rivelano più che semplici incubi. Ying si ritrova nel Mondo dello Specchio trascinata lì dal suo riflesso, una creatura identica a lei che le rivela di essere rimasta ferita gravemente anni prima e di aver bisogno della luce del vero sole per guarire.
Per Ying non c’è momento migliore per scambiarsi con il proprio riflesso, il matrimonio con l’odioso principe Zhang Lin è alle porte e il Principe dello Specchio sembra molto più gentile della sua controparte… ma non tutto è oro quello che luccica.
The Girl with no reflection è un libro che ha delle ottime premesse, ho apprezzato molto l’idea dell’esistenza del Popolo dello Specchio, creature obbligate ad imitarci e che, nell’ombra, tramano per prendere il nostro posto. Vi dirò che ora guardarmi in uno specchio mi crea un po’ di inquietudine XD Sebbene l’idea non sia poi così originale, mi è piaciuto come la Chow ha descritto sia il popolo dello Specchio che le creature magiche che abitano il Mondo dello Specchio. Il problema principale che ho avuto con questo libro è che i villains non sono approfonditi, il riflesso di Ying è malvagio e, sebbene vengano accennate le sue ragioni, rimane tutto molto superficiale. Ho trovato il riflesso di Ying un personaggio piuttosto piatto, l’unica cosa che sappiamo di lei è che è malvagia, non ha nessuna sfaccettatura e anche la maggior parte dei personaggi secondari risultano un po’ troppo monodimensionali. Mi è piaciuto molto come si sviluppa la storia d’amore tra Ying e il vero principe, una storia travagliata ma che, allo stesso tempo, ha saputo appassionarmi. Certe parti tra loro due le ho rilette volentieri più volte *_* Anche il pantheon di creature magiche usato dall’autrice mi è piaciuto molto.
The Girl with no reflection narra una storia di mostri fatti di riflessi, mostri che sono diventati tali per colpa nostra, di creature magiche uscite dalla tradizione fantasy orientale e di intrighi di palazzo mettendo un po’ troppa carne al fuoco e non riuscendo poi a gestire tutte le sotto trame al meglio. Una buona lettura che avrebbe potuto dare di più.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Ammetto che mi aspettavo che sarebbe stato un po’ più complesso riuscire a unire i Tre Tesori, Ying non ha la benché minima idea di come fare fino all’ultimo quando, per ovvie ragioni di trama, ha una sorta di illuminazione e si fa colpire da un fulmine… Non so, mi ha dato davvero la sensazione che molte cose succedano un po’ a caso. Perché Mei Po, non ha semplicemente spiegato a Ying cosa doveva fare? E anche il modo in cui Ying riporta in vita Zhang Lin mi è parso un po’ troppo semplice…