Sono esaurita: recensione del libro di Sophie Kinsella

Buon pomeriggio cuplovers, di ritorno dalla mia vacanza in Giappone, ho concluso la lettura che avevo momentaneamente abbandonato per il viaggio. Oggi vi parlo quindi di “Sono esaurita” di Sophie Kinsella, proposta romance del bookclub della Feltrinelli di Genova. Una lettura che ahimè non riesce ad essere nè carne, nè pesce, come si suol dire, rimanendo nel limbo dei libri dimenticabili.

nel piattino abbiamo:

Sono esaurita24ottobre Sono esaurita cover Le Tazzine di Yoko 

(The Burnout)
Sophie Kinsella
Edito da Mondadori (24 ottobre 2023)
Pagine 348
€ 20,00 cartaceo – € 10,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Cosa sta succedendo a Sasha? A trentatré anni ha un ottimo lavoro, almeno sulla carta, che però le toglie tutte le energie. Si sente terribilmente stanca, non frequenta più gli amici, di amore e sesso non vuole neanche sentir parlare, ha attacchi di panico e prova un senso di vuoto e di profondo disorientamento. In poche parole, non ce la fa più. È esaurita. Così un giorno, di punto in bianco, scappa a gambe levate dal suo ufficio determinata a non tornare indietro. Incoraggiata da sua madre e piena di buoni propositi, decide di partire per cercare di riprendersi dal burnout. Sceglie un posto che le è caro, un villaggio sulle coste del Devon dove ha passato con la famiglia i momenti più felici della sua infanzia. Una bella vacanza al mare fuori stagione è proprio quello che ci vuole. È febbraio, fa un freddo tremendo e l’hotel dei suoi ricordi non è più quello di un tempo, cade a pezzi ed è popolato da personaggi a dir poco stravaganti. Ma soprattutto Sasha deve condividere la spiaggia con Finn, l’unico altro ospite dell’albergo, un uomo scorbutico, insopportabile e stressato come lei. Non hanno niente da dirsi e si tengono alla larga fino a quando sulla sabbia compaiono dei messaggi misteriosi che potrebbero essere rivolti proprio a loro due. E se avessero più cose in comune di quanto non credano? In questa nuova commedia romantica, Sophie Kinsella affronta un tema serio e delicato come il burnout con piglio inimitabile e grande ironia, senza perdere di vista il suo innato ottimismo.


Una lettura che si definisce carina: 3 TAZZINE E MEZZO
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Nessuno ricorda le cadute. Nessuno! Tutti ricordano i trionfi!

Sono esaurita di Sophie Kinsella è un libro malriuscito che cerca di equilibrare momenti divertenti, di pura commedia, ad argomenti più seri come il burnout e le sue conseguenze. Da un lato non è una pura commedia romantica come, invece, mi sarei aspettata, dall’altro affronta temi interessanti ma senza approfondirli a sufficienza. È come se l’autrice avesse voluto staccarsi dal suo solito genere e scrivere qualcosa di più profondo, ma senza riuscirci.

Sono esaurita è un libro inutilmente lungo (anche se conta di sole 344 pagine). La storia avrebbe tranquillamente potuto svolgersi in molte meno pagine, eliminando parti inutili e poco approfondite che mi hanno solo fatto chiedere: perchè inserire questo elemento, se poi non viene approfondito?

Sasha è una protagonista interessante, ma poco approfondita (sono ripetitiva, però che ci posso fare se questo è il problema principale del libro?), purtroppo… Il suo lavoro da sogno presso la app di viaggi Zoose si è lentamente trasformato in un incubo. E, fin qui, tutto regolare, è uno scenario in cui, più o meno, tutti possiamo riconoscerci. Il lavoro ha pian piano cominciato ad aumentare, ma, invece di assumere nuovo personale, l’azienda ha scaricato sempre più lavoro su Sasha che, invece di dire: “ok faccio fino a qui e poi stacco”, da brava persona responsabile, ha cominciato a portarsi il lavoro a casa. Col passare del tempo però il lavoro è diventato troppo fino a risucchiarla completamente. Il tutto è avvenuto gradualmente, tanto che Sasha, senza nemmeno accorgersene, si è ritrovata senza una vita e sull’orlo di una crisi di nervi. Crisi che arriverà all’ennesimo rifiuto di ascoltare le sue richieste d’aiuto e che la porterà a tentare di entrare in convento… Questa è l’unica parte divertente e tragicomica del libro, ed è anche l’inizio di tutto. Costretta a prendersi delle ferie, Sasha decide di tornare al Rilston, l’hotel dove, con la famiglia, ha trascorso tante estati felici, ma gli anni sono trascorsi anche per l’hotel e Rilston Bay potrebbe non essere più il luogo da favola che ricordava…

Sono esaurita è un romanzo che parte bene e che cerca di trattare tante tematiche: il burnout, le sue conseguenze e come se ne può uscire. La malinconia di tornare in un luogo dell’infanzia e ritrovarlo diverso da come lo ricordavamo, meno imponente, meno lussuoso. E, ultimo ma non ultimo, il passaggio dall’infanzia all’età adulta a causa di un trauma. Tante tematiche interessanti che, approfondite come meritavano, avrebbero reso Sono esaurita un ottimo romanzo. Peccato che tutto è trattato con superficialità. La malattia e la morte del padre di Sasha sono appena accennate, la guarigione della donna, che parte anche con un minimo intento di serietà, viene subito o quasi accantonata a favore di una più semplice vacanza. Anche il tentativo di creare un minimo di mistero attorno ai messaggi che Sasha e Finn trovano sulla spiaggia ha una risoluzione piuttosto banale… Sono esaurita non sembra riuscire a trovare un punto focale, all’inizio si concentra sul percorso di guarigione dei due protagonisti, Sasha e Finn, poi sembra voler puntare su un mistero irrisolto di quando erano bambini e, infine, su una storia d’amore che, per quanto non mi sia dispiaciuta, non posso che considerare altro che carina ma niente di che.

Sono esaurita è una lettura carina, ma che avrebbe potuto dare davvero molto di più, un vero peccato.

Perché continuiamo a provarci, a pagaiare e a cadere, a tirarci su e riprovarci ancora? Perchè lo amiamo.