Recensione a “Wolfsbane” di Andrea Cremer
[custom_frame_right][/custom_frame_right]
Buongiorno a tutti,
oggi vi parlo di “Wolfsbane” di Andrea Cremer, secondo romanzo di una trilogia urban fantasy sui lupi, portata in Italia nel 2011 da De Agostini editore.
Della serie ho già recensito il primo libro, in caso vi fosse sfuggia potete trovare la recensione QUI.
nel piattino abbiamo: paranormal / romance
/ contemporaneo
/ young adult
Wolfsbane
(Wolfsbane)
Andrea Cremer
Edito da De Agostini (27 settembre 2012)
Pagine 480
€ 16,90 cartaceo
link all’acquisto cartaceo
TRAMA DELL’EDITORE
Quando Calla si risveglia nel quartier generale dei suoi acerrimi nemici, pensa di avere le ore contate. Contro ogni ipotesi, però, i Cercatori le fanno una proposta che, oltre a consentirle di rimanere in vita, le permetterebbe di portare in salvo il resto del suo branco. Il piano è rischioso e la battaglia potrebbe mietere più vittime del previsto, ma Calla sa che è l’unico modo per mettere fine a una guerra che va avanti da secoli. Chi sarà a pagare il prezzo del suo tradimento? L’impetuoso Shay, deciso a ogni costo a rimanere al fianco della ragazza che ama, o il fedele Ren, rimasto indietro a coprire la fuga dei due amanti?
RECENSIONE DI VALY:
La classica lettura che si definisce “carina”… tre tazzine e mezzo.
“Nightshade”, il primo volume di questa trilogia, mi era piaciuto molto, avendo il giusto equilibrio tra magia, misteri e sentimento; il seguito “Wolfsbane”, invece, perde tra le pagine l’appeal della storia, che, ammetto essere, per quanto mi riguarda, influenzato in gran parte dal personaggio Ren, lupo alfa del clan dei Bane, e promesso sposo della protagonista.
Calla si ritrova nella base dei Cercatori, da sempre considerati acerrimi nemici dei Guardiani, e finisce per allearsi con loro, dando il via a una vera e propria rivoluzione, fatta di strategie, battaglie e morti, contro i Custodi, coloro che da sempre tengono i Guardiani sotto rigido controllo. I Cercatori hanno una sede particolare, che permette loro di girare tutto il mondo in poco tempo, e riescono, grazie ai Filatori capaci come Adne, ad aprire portali in vari punti diversi, consentendo un vantaggio sui loro avversari, ma sottovalutano l’astuzia e la determinazione dei Custodi, i quali tengono in catene il branco della stessa Calla, la quale si sente obbligata ad andare a salvarli rischiando un piano avventato e insidioso. Calla si sente divisa, come nel libro precedente, tra l’amore che prova per il biondo Shay, da lei già trasformato in lupo Guardiano e ora suo prezioso alleato insieme ai Cercatori, e lo scuro Ren, rimasto indietro e finito tra le infide grinfie dei Custodi. Mentre Shay diventa più sicuro di se, più geloso e più passionale, premendo per essere definitivamente scelto come partner e lupo alfa dalla protagonista, Calla si opprime per aver abbandonato ai nemici il suo amico d’infanzia Ren, il quale le ha dichiarato con sincerità di amarla e di volerla al suo fianco come era stato programmato per loro dagli stessi Custodi e non riesce a togliere dal suo dito l’anello che le ha regalto lui.
Fino a oltre la metà di “Wolfsbane” la domanda che si pone la protagonista, e che ci poniamo anche noi è: “Ren dove si trova? Come sta? Cosa starà provando?”, e purtroppo la sua breve e brutta comparsa verso la fine del volume non compensa affatto l’attesa, ma anzi, la rende ancora più insensata e poco appagante. La prolungata assenza dell’affascinante Ren Laroche in questo seguito non fa altro che diminuire l’interesse per la storia in generale (il triangolo amoroso Shay-Calla-Ren esiste, ma solo nei pensieri della ragazza, e già si capisce bene che non avrà il finale più giusto), e a calcare la scia del prevedibile.
La scrittura è, come in “Nightshade”, scorrevole, e le situazioni descritte sono young, anche se qui abbiamo un picco di incontri amorosi più o meno spinti, che in un caso lasciano piuttosto basiti (in positivo o in negativo dipende dal team Ren o team Shay di cui si fa parte). Il punto di forza della trama è la fantasia, che l’autrice ha saputo rendere al meglio, anche se a un certo punto risulta difficile seguire i numerosi intrecci della vicenda e dei personaggi, nonché i loro sovrannaturali compiti, e la caratterizzazione ottima dei ragazzi, il Prescelto Shion Shay e l’alfa Guardiano Bane Ren, che fa sì che sia piacevole leggere di entrambi, nonostante la preferenza marcata per uno o per l’altro.
Riprendendo alcune considerazioni che avevo scritto nella recensione del primo romanzo, che erano più lamenti e speranze che altro, posso dire di essere rimasta delusa da “Wolfsbane”, soprattutto dal punto di vista sentimentale e del mio personaggio preferito, di cui già mi ero innavvertitamente anticipata il destino finale in “Bloodrose”, terzo e ultimo libro. Continuo a non capire l’autrice Andrea Cremer, e a non approvare le sue scelte, che poi si riflettono in quelle di Calla (che comunque dimostra di avere una coscienza in sto volume, almeno quella), e questo impedisce che una serie potenzialmente meritevole mi appassioni così tanto da diventare una delle mie preferite, tuttavia mi avvicino lo stesso con curiosità alla lettura di “Bloodrose” , perchè penso che ogni trilogia debba avere la sua conclusione, qualsiasi essa sia.
Prequel
- Rift _2013
- Rise _2013
serie Nightshade
- Nightshade (Nightshade)_2011
- Wolfsbane (Wolfsbane)_2012
- Bloodrose (Bloodrose)_2013
Claudia Bic
12 Settembre, 2016Carino, ma niente di più. Mi aspettavo grandi cose in questo secondo volume, come te invece ho sofferto tantissimo la mancata presenza di Ren.
Gaia Rain
13 Settembre, 2016Questa serie mi ha sempre ispirato molto,speravo dessi un giudizio migliore a questo secondo libro 🙁
La Betty Boop
13 Settembre, 2016Ho letto il primo e ho questo secondo ancora da leggere, il primo non era male ma leggere che non c’è quasi Ren mi demoralizza un po’