Recensione a Io che amo solo te di Luca Bianchini

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Ciao a tutti!

Qualche mese fa sono stata in visita alla sede della Mondadori di Segrate, per incontrare il responsabile del marketing operativo dell’area libri, Giovanni Dutto. Per l’occasione, mi è stata regalata da lui una copia di Io che amo solo te di Luca Bianchini e sono stata subito curiosa di leggerlo, nonostante il libro non abbia nulla di fantasy, rientrando nel genere narrativa.

nel piattino abbiamo: contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko / presenza di una storia d’amore 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko
Io che amo solo te - le tazzine di yoko

Io che amo solo te

Luca Bianchini
Edito da Mondadori (2013)
ISBN 978-8804630463
Pagine 262
€ 16,00 cartaceo

TRAMA:
Ninella ha cinquant’anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell’uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l’inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c’è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la “First Lady”. È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet “semicascante” della sposa al gran buffet di antipasti, dall’assegnazione dei posti alle bomboniere – passando per l’Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti: una diciassettenne che deve perdere cinque chili e la verginità; un testimone gay che si presenta con una finta fidanzata; una zia che da quando si è trasferita in Veneto dice “voi meridionali” e un truccatore che obbliga la sposa a non commuoversi per non rovinare il make-up. Io che amo solo te è un romanzo sulle gioie segrete, sull’arte di attendere e sulle paure dell’ultimo minuto. Tra ironia e commozione, quello di Luca Bianchini è un avventuroso viaggio sull’amore, che arriva – o ritorna – quando meno te lo aspetti, ti rimette in gioco e ti porta dove decide lui. Come il maestrale, che accompagna i tre giorni di questa storia, sullo sfondo di una Puglia dove regnano ancora antichi valori e tanta bellezza.

RECENSIONE DI VALY:
Quattro tazzine tonde tonde
tazzinaDOWN

Voleva baciarla ma non riusciva nemmeno a guardarla. Aveva la testa fissa sui campi, mentre la sua mano destra la cercava. Si sfiorarono sul cambio, e lì si strinsero. Forte. Fortissimo. Continuavano a non trovare la forza di guardarsi, e allora chiusero gli occhi, perché prima dovevano dirsi ciò che non si erano mai confessati.
Io che amo solo te.
Avevano di nuovo vent’anni. Non esistevano più i chili di troppo, le capsule in bocca, i muscoli meno tonici, le prime macchie sulla pelle.”

Io che amo solo te è un romanzo che ho letto in due giorni, con una incredibile curiosità. La vicenda ruota attorno alla preparazione di un matrimonio in località Polignano a Mare, in Puglia, ed è strutturato nell’arco di due giorni e mezzo, il venerdì, il sabato e la domenica. Quanti avvenimenti accadono in quel breve fine settimana! iocheamosolote-Fin dalle prime pagine si nota il gran numero di personaggi coinvolti nell’evento più esclusivo e atteso del paese e grazie al narratore onnisciente che si sposta da uno all’altro per presentarli, li veniamo a conoscere davvero in ogni sfaccettatura del carattere, fino in fondo, alle profondità del loro essere. Incontriamo gli sposi, Chiara e Damiano, i loro rispettivi genitori, Ninella e don Mimì (che in passato avevano avuto una storia non ancora dimenticata), i fotografi focosi e intraprendenti come Vito, i truccatori, i fratelli e gli amanti. Ciascuno di essi vive l’attesa e il matrimonio in modo differente, pensando alla propria vita e cercando di migliorarne gli aspetti che non vanno bene. Chiara e Damiano si amano, ma nutrono forti dubbi sulla loro imminente unione: Chiara si fa infatti corteggiare dal fotografo che la trova attraente e per un attimo cede alle sue avances, facendosi travolgere da un impeto di passione, frenata poi subito dopo dal pentimento verso il suo promesso sposo, mentre Damiano rimane folgorato dai consigli del suo amico che nella sera prima gli apre il mondo delle unioni parallele. Il succhiotto sul collo di Chiara, lasciato dal fotografo e il capello di una donna, ritrovato da lei vicino a Damiano, sono i chiari simboli che il matrimonio sta sconvolgendo le certezze che i due avevano sul loro amore. Damiano scopre che Chiara non è solo una ragazza da prestazioni sessuali da urlo, motivo per cui a detta sua la vuole sposare, ma che sa pure guardarlo in viso e capire subito le sue a451326720dce48f5313b07a374f0dedemozioni e come si sente, cosa che non avrebbe mai immaginato fosse in grado di fare. Per i rispettivi genitori, invece, il matrimonio di Chiara e Damiano è un pretesto per chiarirsi e ritrovarsi. Ninella e don Mimì conducono vite infelici: Ninella è sola e non fa altro che lavorare, mentre don Mimì è sposato, ma l’amore che ha saputo darle Ninella in passato non è mai riuscito a ritrovarlo in sua moglie. Per questo, basta poco per riaccendere quell’antico interesse, mai spento del tutto, e riavvicinarsi come coppia. Orlando, uno dei fratelli di Damiano, è gay, ma non ha mai saputo dirlo a don Mimì e nemmeno ad altri della sua famiglia. Per far contento il padre, chiede a Daniela, una ragazza lesbica, di fingersi la sua ragazza per il giorno della cerimonia e lei accetta. Orlando non si sente accettato e gli pesa dover fingersi una persona che non è di fronte alle persone a cui tiene di più, ma non vuole rovinare la festa a suo fratello, vuole che sia tutto perfetto. Il matrimonio è il momento, però, durante il quale tutte le difese e le maschere cadono, e così Orlando racconta in privato a suo fratello di essere gay e tra i due avviene una commuovente riappacificazione. Orlando, per ingenuità, ne combina di cotte e di crude il giorno della cerimonia nuziale di Damiano, ma dopo gli scrive anche una lettera meravigliosa e strappalacrime nella quale gli fa sapere gli vuole bene e che desidera essere felice e essere benvoluto da lui, nonostante la sua diversità. Forse il pezzo più intenso e carico di significato dell’intero romanzo.

1234197_10201243790650513_616832168_nLo stile di Luca Bianchini è semplice, molto dialogato e riesce a entrare facilmente in connessione con chi legge. Anche la trama è semplice, incentrata sul matrimonio, ma porta alla luce tematiche familiari profonde e degne di apprezzamento. I personaggi sono tutti intrecciati tra di loro e capitolo dopo capitolo, ci caliamo nei loro pensieri e nelle loro problematiche, vivendo l’evento di Polignano a Mare sempre da punti di vista diversi. Io che amo solo te merita quattro tazzine, perché nel complesso mi è piaciuto e l’ho divorato. L’unica nota un po’ dolente è la gestione della tensione e del relativo climax dopo l’evento tanto atteso. Mi sarebbe infatti piaciuto vedere più scenate, più avvenimenti esplosivi verso la fine, visto che il matrimonio è un evento scatenante per quel che riguarda i comportamenti dei vari personaggi ed è stato in grado di influenzarli parecchio. Bianchini ha creato la giusta tensione nel corso delle pagine, ma ha poi risolto tutto in un modo che lascia un po’ di insoddisfazione. Per il resto, Io che amo solo te resta un romanzo romantico e di piacevole lettura, che consiglio a tutti.

QUALCHE INFORMAZIONE SULL’AUTORE:
7077616_f71ef4c778_mLuca Bianchini è nato nel 1970 a Torino, dove torna appena può. Per Mondadori ha pubblicato i romanzi Instant Love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), Se domani farà bel tempo (2007), Siamo solo amici (2011) e le nozze pugliesi di Io che amo solo te (2013), che gli hanno fatto scoprire e amare una terra meravigliosa. Nel 2005 ha scritto la biografia di Eros Ramazzotti Eros – Lo giuro. Collabora con “la Repubblica” e “Vanity Fair”, per cui tiene il blog “Pop up”. Dal 2007 conduce “Colazione da Tiffany” su Radio2. Sogna di avere un trullo con ulivo secolare e amaca per scrivere e ospitare gli amici.

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3 Comments
  • Puglisi Mirella
    4 Giugno, 2014

    Bella recensione. Questo libro è nella mia lista di letture, spero di poterlo leggere presto e naturalmente condividere anch’io il mio pensiero 😀

  • nunzia viceconte
    13 Febbraio, 2015

    Complimenti a Valy per la bella recensione che (tanto per cambiare direte) mi ha incuriosita :3 Questa volta però il libro è già nella mia libreria che aspetta di essere letto (lo ricevetti da uno scambio) e quindi non mi resta altro che tuffarmici il prima possibile *_*

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    valy
    28 Marzo, 2015

    Grazie Nunzia 🙂 Molto bene!

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