malatamente otaku
La mia passione per i manga nasce con la prima messa in onda di Sailor Moon, che da brava guerriera sailor colpisce e va a segno. Da lì è un susseguirsi di eventi che porterà alla mia attuale collezione di volumetti e alla gioia dei fumettari (come li chiamo io), ma su quest’ultimo punto tralascerei per rispetto al portafoglio che mi porta ancora rancore.
Propendo più per gli shoujo, ma non disdegno neppure altri generi. In Italia arriva poca roba, ma il web è una buonissima arma per leggere e farsi una cultura degna di nota. Sopratutto per quanto riguarda i siti di scanslations, fonte di scarico dei titoli non ancora arrivati nel nostro paese e miei pusher di fiducia.
Purtroppo ho un tarlo (che penso non ci metterete molto a notare): apprezzo enormemente quelli ben disegnati… nella maggior parte dei casi anche a discapito della trama. Lo riconosco, ma non posso farci niente, un bel tratto mi conquista sempre!
[one_half]
elenco dei disegnatori,
con opere e info personali
[/one_half]
[one_half_last]
raccolta delle recensioni fumettistiche
della blogger
[/one_half_last]
Rivanghiamo insieme un pò di banalità?
(che non si dica poi che diamo le cose per scontate =P)
Con il termine “manga” si indica qualsiasi produzione a fumetti proveniente dal Giappone. I due ideogrammi (“man” non ragionato e “ga” immagini) identificano tutti i generi.
In Giappine si inizia solitamente a leggere fumetti già dalla tenera età e vi si possono trovare produzioni per diversi tipi di targhet. Al contrario di come accade nel nostro paese, la serializzazione dei manga avviene tramite riviste (in cui possono uscire uno, massimo due capitoli dello stesso titolo) e successivamente in tankoboon, volumetti monografici simili a quelli che arrivano in Italia. Per capire con che genere abbiamo a che fare la cosa più semplice è risalire al tipo di rivista in cui è stato pubblicato tale fumetto, sono infatti suddivise per determinati tipi di pubblico e rispondono a specifici contenuti.