Intervista a Chiara Panzuti, autrice de “Il Corvo di Cristallo”
Ciao a tutti!
Oggi sono felicissima di dirvi che è qui con noi per “una bevuta in compagnia” Chiara Panzuti, giovane autrice del romanzo Il Corvo di Cristallo, pubblicato da Linee Infinite nel 2011.
Chiara è una ragazza vitale, piena di idee, gioiosa e molto profonda. La fantasia le fa immaginare personaggi particolari e fantastici, che imprime poi su carta dando vita a storie che difficilmente possono essere dimenticate. Ho recensito il Corvo di Cristallo tempo fa e ricordo qui che mi è proprio entrato nel cuore!
Chiara la conosco di persona, ci siamo viste varie volte, oltre che sentite via messaggi per tanti mesi tutti i giorni all’inizio della nostra conoscenza e aver fatto una presentazione dei nostri libri insieme, per questo essere è proprio una cosa speciale per me intervistarla oggi!
Intervista a Chiara Panzuti A CURA DI VALY
Ciao a tutti! E’ davvero un piacere essere qui, e ringrazio anzitutto Valeria e tutte le ragazze del blog per avermi inclusa in questa bellissima iniziativa!
- Raccontaci qualcosa di te!
- Cosa rappresentano per te la scrittura e la lettura e quando ti sei avvicinata a loro?
- Quali sono i tuoi autori/ libri preferiti?
- Quanto tempo dedichi alla scrittura e come ti vengono in mente le storie che andrai a raccontare?
- Il Corvo di Cristallo è un romanzo molto corposo, ricco di azione, ma anche di sentimento e di domande profonde. Parlaci di come hai affrontato la stesura del libro e di quali difficoltà hai incontrato.
- Quali sono i temi che hai voluto affrontare nella storia e perchè?
- L’inizio del romanzo ha un significato notevole per la conclusione di questo. Come ti sei approcciata all’incredibile finale? Avevi già in mente dall’inizio di portare la trama in quella direzione?
- I personaggi del romanzo sono numerosi e tutti intrecciati tra di loro. Sei affezionata a qualcuno di loro più di altri? Ti sei ispirata a persone che hai davvero conosciuto/incontrato per caratterizzarli?
- Come è stato il percorso che ti ha portato a pubblicare Il Corvo di Cristallo? Che consigli daresti a una persona con un manoscritto nel cassetto che vuole provare a pubblicare?
- Hai novità in cantiere? Potremo presto leggere un tuo nuovo libro?
Raccontarsi non è mai semplice, ma forse posso riassumermi in pochi punti essenziali. Ho 26 anni, e attualmente lavoro in un service editoriale come correttrice di bozze e segreteria di redazione. Da quando ho finito gli studi, ho cercato di entrare in un mondo pieno di libri, anche se questo non è stato subito immediato e, dal punto di vista lavorativo, si è rivelato parecchio difficile. Ma non demordo e spero di riuscire a portarmi sempre dietro questo pezzettino di passione. Nel 2011 ho pubblicato il mio primo libro, Il Corvo di Cristallo, con Linee Infinite Edizioni. Amo viaggiare, e ho un debole per i posti freddi, preferibilmente pieni di neve!
Con la lettura ci sono cresciuta, e forse da bambini tutti avremmo bisogno di realtà diverse in cui rifugiarsi. Ricordo pomeriggi soleggiati al mare, sul terrazzo di una casa in cui ora non vado più, passati a leggere e a sognare. [custom_frame_left][/custom_frame_left]Credo che la scrittura sia stata una conseguenza, un mio modo per creare qualcosa che potessi chiamare “casa”. La mia casa in un’altra realtà. Scrivere è un hobby, e tale vorrei che rimanesse. Un sogno in un cassetto che ogni tanto apro, e che mi regala bellissime emozioni.
Amo molto gli scrittori russi, e in cima alla lista c’è sicuramente il libro Anna Karenina. Loro sono sempre stati fantastici ai miei occhi, perché molto spesso narrano la realtà, nient’altro che la vita di tutti i giorni, e riescono a farti capire che non servono per forza la magia e effetti speciali per stupirci ancora di ciò che ci circonda. L’introspezione umana, quella è una vera storia che merita di essere raccontata. Ma forse sono di parte, ho un debole per la Russia! 😉 Se devo pensare al libro che più mi rappresenta, tuttavia, il titolo è sempre stato uno solo: “Kitchen”, di Banana Yoshimoto.
Il tempo che dedico alla scrittura è in eterna variazione. Mi piace pensare che dipenda dai periodi della vita in cui mi trovo. Ci sono giorni in cui non farei altro che perdermi tra le pagine, ma ci sono anche settimane in cui preferisco dedicarmi ad altro. Penso che sia bello farsi assorbire da cose sempre diverse, e per scrivere credo fermamente che sia necessario prima vivere ogni singolo istante delle nostre giornate. Non è semplice dire come mi vengano in mente le storie… la mia mente ogni tanto è troppo complessa perfino per me! 😀 Mi viene in mente un’emozione, questo sì. Una sorta di “tema”. E attorno costruisco la storia. Nel Corvo di Cristallo il tema è la morte, il mutamento. Nel libro che sto scrivendo ora parlo invece della rabbia.
Il Corvo di Cristallo è molto più che un libro per me, forse perché tra quelle pagine è racchiuso qualcosa che soltanto io conosco. La mia infanzia, la mia adolescenza, i problemi che come tutti ho affrontato durante la crescita. Inizialmente non l’ho pensato come un libro, ma come una storia che mi accompagnasse durante la strada, una storia che era destinata a me soltanto. Quando non si scrive con un fine particolare, ma solo per il puro bisogno di dare forma ai propri sogni e pensieri, è difficile parlare di difficoltà. Ho amato scrivere questo racconto, l’ho amato così tanto da esserne profondamente legata. La cosa veramente difficile, forse, è stato esporlo, mostrarlo al mondo.
Come ho accennato nella risposta precedente, il tema principale del libro è la morte. Ma non solo intesa come morte fisica. Morte come paura della fine, immobilismo, timore di prendere delle scelte e andare avanti. Molto spesso, nella vita di tutti i giorni, siamo vincolati da paure che ci impediscono di cambiare la nostra vita, il nostro modo di pensare. Ci neghiamo un’evoluzione proprio per il timore del cambiamento, del giudizio altrui. La protagonista del libro non è un eroe, ma non per questo è debole. Perché vi è un mutamento interiore, che solo l’essere umano può fare, e che è la chiave di svolta per vivere una vita diversa, una vita che vada oltre la morte stessa.
Mi è ancora difficile pensare al finale senza commuovermi un po’. Non era deciso, non era prestabilito. Dopo aver scritto, riletto, modificato e revisionato il libro intero ho capito qual era la sua fine. Forse in quegli ultimi capitoli è davvero racchiuso il significato di cambiamento, nel senso profondo in cui lo volevo intendere. L’idea che tutto passi, che tutto scorra, e che stia a noi non intrappolare la vita intera nel pugno di una mano. Del resto, come dice la stessa protagonista, “siamo liberi”.
E’ stato buffo dover gestire così tante personalità in una volta sola. Alla fine ci si affeziona, c’è poco da fare. E per quanto in un romanzo in prima persona sia impossibile non immedesimarsi nella protagonista (almeno da parte dell’autore!), il mio personaggio preferito resta un altro. Si tratta di Ann. Chi ha già letto la storia la conosce, gli altri la scopriranno leggendo. Lei rappresenta l’angelo custode della protagonista, la sua ombra protettrice, anche se al tempo stesso la cosa la spaventa. Racchiude l’amore tramutato in paura, in sofferenza e in rancore. Le ho sempre voluto un gran bene.
Alla fine del libro ho dedicato alcuni personaggi a persone che realmente conoscevo. Ma non mi sono mai ispirata alla realtà, e ancora ora tendo a non farlo. Mi piace creare personalità nuove, che non abbiamo a che fare con la mia vita. Forse, se fossero simili a persone reali, sarei troppo influenzata.
Ho deciso di pubblicare dopo quasi dieci anni dall’inizio di questa stesura. Non è stato semplice, perché non ero sicura di volermi esporre e voler esporre ciò che avevo scritto. Inoltre, al giorno d’oggi, il mondo editoriale è così vasto e insidioso da rendere difficile un approccio sereno. Il mio obiettivo era trovare qualcuno che potesse apprezzare ciò che avevo fatto, rispettarlo e realizzare, anche se in piccolo, un pezzetto di sogno che mi portavo dietro. Tuttavia a chiunque voglia provare a pubblicare consiglio anzitutto la calma e la pazienza. Al giorno d’oggi si pubblica di tutto, a pagamento, non a pagamento, autopubblicati, con case editrici grandi, medie e piccole. Più ci penso più mi gira la testa! Se davvero scrivere è una passione, non rovinatela con l’idea che la pubblicazione cambi radicalmente le cose. Ognuno è scrittore, se è quello che ama fare. Ogni cosa in quelle pagine, pubblicata o meno, è speciale. Questo è l’unico insegnamento da non dimenticare.
Ho un nuovo libro in cantiere, e stavolta si tratta di una trilogia. Non ho ancora deciso che strada percorrere per questa nuova avventura, ma spero davvero di poterla condividere con tutti voi!
In conclusione ti ringrazio per la tua disponibilità e gentilezza e ti auguro in bocca al lupo per tutto!
Crepi, e grazie mille a voi per la gentilezza e la simpatia! Un grande abbraccio a tutti!