C’è una lettera per te: recensione del romanzo di Seungyeon Baek
Ciao cucchiaini, oggi vi invito a fare un passo dentro “Geurwol”, la piccola bottega di Seoul dove si vende qualcosa di più prezioso del caffè: si comprano e si regalano minuti di vita sigillati in una busta. È lì che comincia “C’è una lettera per te” di Seungyeon Baek, un romanzo che profuma di carta, pioggia estiva e seconde possibilità.
Ringrazio l’editore Garzanti per la copia omaggio che mi ha permesso di parlarvi di questo libro.
Nel piattino abbiamo:

C’è una lettera per te
di Seungyeon Baek
Edito da Garzanti (14 gennaio 2025)
Pagine 272
€ 15,20 cartaceo flessibile – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Chi spedisce una lettera è una persona coraggiosa. Il gesto, quasi dimenticato, di scegliere le parole e scriverle a mano nasce dal desiderio di aprire il proprio cuore a qualcuno. La giovane Hyoyoung conosce bene questa magia. Perciò ha deciso di creare un angolo, nella sua cartoleria nascosta tra filari di alberi, in cui lasciare una scrivania, carta e penna, e una cassetta della posta un po’ speciale. C’è una sola regola per chi vuole servirsene: non scrivere il nome del destinatario, imbucare la propria lettera e andarsene con un’altra pescata a caso. Può sembrare strano, ma Hyoyoung sa che la storia di uno sconosciuto può essere la risposta che cerchiamo da tempo. Può dare la forza di inseguire un sogno, come nel caso del giovane impiegato Minjae; o essere lo stimolo per non rimandare una vacanza a lungo vagheggiata, come per Euna; o l’occasione di dire arrivederci a una persona amata, come per Woncheol; o, ancora, l’ispirazione che un artista come Yeonggwang cercava da tempo. L’inchiostro e le parole sono gli strumenti con cui Hyoyoung restituisce serenità ai suoi clienti. Ma forse è arrivato anche per lei il momento di rompere gli indugi e mandare un biglietto alla sorella, con cui non parla da anni. Perché, anche quando non ci si aspetta alcuna risposta, c’è sempre una lettera ad attenderci.
Ispirato a una vera cartoleria di Seoul, il romanzo di Seungyeon Baek ha conquistato gli editori di tutto il mondo e i lettori della Corea del Sud, dove è arrivato subito in cima alle classifiche dei libri più venduti. Una storia che invita a far rivivere un rito antico, come scrivere a mano, e trasmette il messaggio di non arrendersi mai e avere sempre la forza di esprimere i propri sentimenti.
Direttamente nei miei preferiti… 5 TAZZINE tondissime.
La parola è come una goccia d’inchiostro che si diffonde nell’acqua, trovando il suo destinatario ovunque esso sia.
Hyoyoung ha ventotto anni, un sogno da sceneggiatrice lasciato a metà e un dolore che pizzica come l’inchiostro fresco: la sorella l’ha trascinata in un mare di debiti e l’unica via di fuga è la capitale. A offrirle un’ancora è Seonho, amico di vecchia data, che la assume nella sua bottega di lettere.
Qui, chiunque può scrivere a uno sconosciuto e pescare una risposta, trasformando la vulnerabilità in un piccolo atto di coraggio. Tra pile di buste colorate e timbri romantici, Hyoyoung osserva clienti che tremano prima di affidare la propria verità a un foglio e, senza accorgersene, impara a decifrare anche la propria. Non mancano presenze destinate a farle battere il cuore: Yeonggwang, disegnatore di web‑toon, passa spesso dal negozio e ogni scambio fra loro sa di confessione trattenuta.
Baek scrive con una grazia luminosa: frasi brevi, quasi sussurrate, che fermano il tempo e ricordano che prendere la penna significa “donare un frammento della propria giornata” a chi legge. L’effetto è quello di un healing‑novel che non nega le ombre (il rancore verso la sorella è una ferita reale), ma le filtra attraverso una lente di gentilezza. Ogni lettera è un ponte, ogni parola un passo verso il perdono.
Una piccola avvertenza: se custodite una lettera mai spedita o state affrontando incomprensioni familiari, alcune pagine potrebbero far risalire lacrime dalla stessa fonte di cui parlano. Ma è proprio lì che il romanzo dispiega la sua cura, ricordandoci che “scrivere è pronunciare ad alta voce ciò che il cuore sussurra da tempo”.
Se dovessi chiudere questa esperienza in una parola, sarebbe rasserenante. È un libro che ti fa venir voglia di comprare carta bella, affilare una matita e dire finalmente tutto ciò che non hai mai detto. Cinque tazzine su cinque, senza esitazione: riempitele di inchiostro e lasciate che il profumo di queste pagine vi accompagni a bussare alla porta di qualcuno – o, forse, alla vostra.