Review Party dedicato a “Marea Tossica” di Chen Qiufan

Salve Lettori, oggi vi parlo di “Marea Tossica” di Chen Qiufan, sci-fi in uscita oggi per Oscar Mondadori che ho avuto il piacere di leggere in anteprima per voi grazie al Review Party a cui partecipiamo con altri blog.

Ho volutamente evitato ogni ricerca sull’autore e sulle sue precedenti opere, scegliendo di leggere solamente il prologo pubblicato qualche settimana fa sui social della casa editrice. Ebbene, mi aspettavo tutt’altro. Il solito romanzo fantascientifico classico e invece… sono rimasta piacevolmente sorpresa.
nel piattino abbiamo:

Marea Tossica

(Waste Tide)
Chen Qiufan
Edito da Mondadori (10 marzo 2020)
Pagine 312
€ 18,00 cartaceo – € 9,99 ebook
amzn-amazon-stock-logolink diretto all’acquisto cartaceo
link diretto all’acquisto ebook

TRAMA DELL’EDITORE
La giovane Mini vive letteralmente sommersa dall’immondizia del mondo: è una delle “ragazze dei rifiuti” che lavora tra gli imponenti cumuli di spazzatura elettronica di Silicon Isle, dove i frutti marci del capitalismo e della civiltà del consumo giungono alla loro rapida fine. La sua casa è l’immensa discarica che occupa l’isola, al largo della costa cinese meridionale. Come migliaia di altri migranti, è stata attirata lì dalla promessa di un lavoro sicuro e soprattutto di una vita migliore.

La realtà però è ben diversa: Silicon Isle è un luogo tossico per il corpo e l’anima, dove l’aria, l’acqua e la terra sono irrimediabilmente inquinate, i lavoratori sottoposti all’arbitrio dei potenti mentre gang di malviventi lottano per il controllo del territorio, ecoterroristi minacciano attentati e capitalisti senza particolari scrupoli sono disposti a tutto in nome del profitto. E c’è anche qualcuno che tra i veleni di Silicon Isle cerca le proprie radici.

Ora la tempesta perfetta si sta preparando, le forze in campo sono troppo violente, troppo determinate a imporsi, e presto scoppia il conflitto: una guerra tra ricchi e poveri, tra passato e futuro. E quando la situazione esplode, Mimi deve decidere se rimanere una pedina o cambiare le regole del gioco.

UNA PIACEVOLE LETTURA

Dopo un prologo incalzante, la trama sembra rallentare e ci si chiede quale sia il collegamento fra le prime pagine e il resto dei capitoli. Molte questioni, e sfumature più o meno immediate, vengono spiegate solo a partire dalla metà del libro. Una scelta interessante che però, a mio parere, potrebbe spingere i lettori più curiosi e voraci ad abbandonare la lettura. Resistete, l’adrenalina del prologo è solo l’incipit di una trama che, dietro ad una apparente lentezza descrittiva, cela un finale inatteso.

Non posso e non voglio anticiparvi la natura di questa “marea tossica” ma vi assicuro che non è ciò che vi aspettate. Come dicevo, ne sono rimasta piacevolmente sorpresa: la questione ambientale, l’inquinamento e la politica non sono infatti gli argomenti centrali del romanzo. La storia è sì ambientata in un contesto in cui tali questioni sono presenti -soprattutto la questione dello smaltimento di rifiuti e le sue tossiche conseguenze- ma lo sono in maniera quasi naturale, indefettibile. È il mondo. Il risultato dell’agire umano e delle sue scelte.

Talvolta, non riusciamo neanche più a distinguere ciò che è immondizia da ciò che non lo è nelle nostre vite. Contiamo sui rifiuti per sfamare le nostre famiglie, per arricchirci. Ma più soldi facciamo, più l’ambiente peggiora. È come se stessimo aggrappati a una corda che forma un cappio attorno ai nostri colli. Più tiriamo e più soffochiamo. Ma se molliamo, precipiteremo di sotto, nell’abisso senza fondo, e annegheremo”

Luogo centrale della narrazione è Silicon Isle, un’isola composta da una schiera di baracche divise da un unico viottolo, attraversato incessantemente dai camion dei rifiuti. Gli operai, abitanti dell’isola per lo più immigrati provenienti da tutta la Cina, si muovono fra l’immondizia smistando i metalli preziosi e gli scarti. Oltre a smaltire quest’ultimi, il loro compito consiste nella lavorazione della plastica che, una volta pressata, liquefatta e raffreddata viene sagomata in varie palline poi vendute nel resto del mondo come prodotti “made in China” che, una volta invecchiati o deteriorati, diventano nuovamente immondizia da rispedire in Cina. Un ciclo senza fine.

Cerco sempre di trovare una parola, una sola, con cui descrivere ogni romanzo. Talvolta è difficile, le parole sono strette e le emozioni che un libro è in grado di trasmettere sono innumerevoli. Tuttavia, questa volta, ho trovato in “contrasto” sin da subito la risposta alla mia ricerca. Leggendo, infatti, ho ritrovato all’interno di ogni capitolo uno spazio per il conflitto: conflitto tra tradizione e progresso, fra passato e futuro, fra bene e male.

Ho letto della speranza degli anziani di vedere i propri figli lasciare l’isola per andare il più lontano possibile, scontrarsi con quegli stessi bambini che giocavano ovunque, nuotando in pozzanghere verde scuro con la superficie coperta da una pellicola di poliestere, convinti che quello sia lo stato naturale del mondo intero. Ho letto di tradizioni millenarie e immutate per secoli cedere gradualmente e inesorabilmente alla scienza e alla tecnologia. Cani chippati, protesi artificiali, “The Sims: versione regno dei morti” (di cui vorrei tanto parlare ma non voglio anticiparvi nulla) avvolti e giustificati da un fortissimo e contrastante animismo: pregare il vento, la terra o le fornaci affinché i container di immondizia siano pieni di scarti di valore, semplici da lavorare e non tossici, e sentirsi in colpa quando si deve fare  a pezzi corpi umani artificiali -così realistici che sembra di smembrare carne viva.

Ed ecco il dilemma di chi sbarca su quell’isola, così come di noi lettori: gli abitanti vivono avvolti in una nebbia, un miasma plumbeo che occulta non solo il mondo ma anche la coscienza sulla realtà circostante. Piccole bugie di semplice ignoranza sembrano l’unico strumento adatto a sopravvivere fisicamente e mentalmente, quindi, meglio lasciare che le persone aggrappate alle proprie fantasie oppure obbligarle ad affrontare la crudele realtà del mondo?

La vicenda prende forma attraverso la concatenazione di più punti di vista, più personaggi ognuno dei quali diversamente coinvolto o legato all’isola: Scott Brandle, rappresentante americano intento a firmare una collaborazione con i clan dell’isola, Kaizong, traduttore nativo dell’isola ma poi trasferitosi in America, la nostra protagonista Mimi e il misterioso Lou. Vicissitudini ed esperienze personali che sebbene diverse ci fanno capire come e perché questi -e altri- personaggi siano così legati all’isola. Ognuno ha uno scopo, ognuno è alla ricerca di un qualcosa che solo quell’isola può dare.

Con una scrittura fluida e snella, l’autore dipinge perfettamente il “contrasto” dell’individuo dei giorni nostri: l’economia prima della salute, la politica prima del popolo. Fa riflettere, quasi in maniera inquietante oserei dire, come l’arrivo in libreria di “marea tossica” (la cui stesura risale al 2013) coincida con la vicenda -COVID19- che purtroppo sta colpendo l’Italia e il resto del mondo in questi giorni.

Trovo che l’intero romanzo e intento dell’autore vengano perfettamente rappresentanti nel dipinto -richiamato nelle prime pagine- l’Incendie du Kent, Jean Antoine Théodore Guidin  del 1827 dove, tra onde ciclopiche, viene raffigurato un veliero in procinto di capovolgersi. Parte dell’atterrito equipaggio fugge con le scialuppe di salvataggio, ma un gruppo di uomini disperati rimane indietro a lottare a bordo.

Quella barca è il mondo in cui viviamo, quasi perduto. Alcuni sono già saliti a bordo delle scialuppe, ma altri restano tuttora ignari e inconsapevoli”.


Dreaming of the Crash, Hans Zimmer

Cosa ne pensi? Lasciaci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

4 Comments
  • Marta
    10 Marzo, 2020

    Trovo questa recensione molto ben fatta. Priva di commenti di “parte”, estremamente analitica ed obiettiva. Una delle poche che mi hanno dato il desiderio di leggere questo libro, anche se molto diverso dalle mie letture abituali. Lo leggerò sicuramente .

    • Olimpia
      13 Marzo, 2020

      Sono certa ti piacerà ❤
      Anche -e soprattutto- in questo periodo credo che un sguardo e una riflessione come quella di Qiufan sia utile a tutti noi. Fammi sapere cosa ne pensi (di questa misteriosa marea)

  • giorgio
    10 Marzo, 2020

    Mai recensione letta mi ha convinto , come in questo caso, ad affrontare questo tema, questo avermi svelato che non mi devo fermare dopo la prima parte è stimolante ed è altresì stimolante avventurami in questa trama proprio nel periodo che stiamo vivendo che sembra sempre più il risultato di un’economia spinta al massimo a scapito della salute

    • Olimpia
      13 Marzo, 2020

      Grazie infinite! Non volendo anticipare nulla circa la trama, non è stato facile descrivere e raccontare di quest’opera ma sono estremamente felice di essere riuscita a stimolare un po’ di curiosità!
      Da leggere assolutamente e poi, magari, parlarne in queste lunghe giornate domestiche ❤

Tags