recensione a “Un nido di terra per la donna di cristallo”

[custom_frame_center]Margaret Gaiottina - le tazzine di yoko[/custom_frame_center]

Salve a tutti,
grazie alla disponibilità di Mamma editori sono qui a recensire “Un nido di terra per la donna di cristallo” di Margaret Gaiottina.

Una storia piacevole, interessante e ben scritta.
nel piattino abbiamo: paranormal 01 - compulsivamente lettrice - 5 croassant paranormal sul blog letterario de le tazzine di yoko / love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko

Unnidoditerraperladonnadicristallo - le tazzine di yokoUn nido di terra per la donna di cristallo

Margaret Gaiottina
Edito da Mamma Editori (25 novembre 2011)
Pagine 320
€ 8,33 cartaceo
link diretti all’acquisto:
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TRAMA DELL’EDITORE
« Non dimenticare che sono morto a causa tua », disse distogliendo lo sguardo.
Tanto bastò: « Sei gentile a ricordarmelo. »
Sandali di strass, seno esuberante, occhi di ghiaccio e labbra scarlatte. Non è una visione ma Dorinda Martini, “Icy”, per via della freddezza che sprigiona da ogni poro. Anche riguardo all’evento della serata è assai scettica: la presentazione alla stampa di una coppa dell’immortalità dai supposti misteriosi poteri. “Una sciocchezza” pensa Icy quando già una serie di curiosi eventi in una carambola cimiteriale la stanno a sua insaputa travolgendo. Icy occhi di ghiaccio arruolata in una guerra non sua si ritrova così a combattere fianco a fianco di un ispettore senza peli sulla lingua, una spiritista russa punk e un barbone dagli irresistibili occhi color tabacco e con la pelle che profuma di cedro.
“Io te lo ha detto Icy, questo è grande casino”, borbotta Anita. E ha ragione, Icy. Quegli occhi color tabacco potrebbero perfino farti scoprire che non sei poi così fredda.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
La classica lettura che si definisce “carina”… tre tazzine e mezzo.
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Come sapete, molto raramente leggo dei paranormal romance, normalmente prediligo libri con intrighi, magia e azione ed è più o meno quello che ho trovato. Una volta conclusa la lettura dovendo fare un bilancio tra aspetti positivi e negativi, non è stato facilissimo scegliere il voto da dare.

Icy non è la classica protagonista dei paranormal romance: è una donna arrabbiata cui la vita ha Un nido di terra per la donna di cristallo cover ebook-le tazzine di yokoappena dato un calcio nel sedere. Dopo aver scoperto che suo marito la tradiva con una ragazza, il farabutto (avvocato di successo) l’ha praticamente derubata di tutto quello che Icy possedeva, come? Ricattandola.

La vita di Icy prenderà una svolta inaspettata quando, a un ricevimento della Crossbones, trovatasi praticamente sola ad ammirare la coppa di Mnemosine si ritroverà coinvolta in un tentativo di furto. Incredibilmente la guardia, invece di metterla al sicuro e poi tentare di fermare il ladro, usa Dorinda come scudo! Il rapinatore, per assurdo, invece di infischiarsene di quella perfetta sconosciuta, si ferma. Il poliziotto spara e tutto finisce molto rapidamente… o almeno sembra.

Giorni dopo, la nostra Dorinda, ancora sconvolta per l’accaduto, decide di recarsi al funerale dell’uomo che, lasciandosi morire, le ha, di fatto, salvato la vita. Uscita dal cimitero il suo sguardo viene attirato da un barbone accasciato vicino al cimitero, avvicinatasi con il proposito di aiutarlo, Dorinda finisce abbracciata dallo sconosciuto quando, infine la donna se ne torna a casa, comprensibilmente stupita, cominceranno i suoi guai. A casa la attende l’amica e vicina di casa Anita. Anita è un’universitaria con doti paranormali che, per avere un pò di entrate extra, lavora come medium. Secondo la ragazza l’amica avrebbe dovuto fare un incontro voluto dal destino, ma Dorinda non ne è convinta.

Il fatale incontro arriverà quando la nostra protagonista incontrerà l’affascinante Dimiatridis, sedicente archeologo al soldo del capo di Dorinda: Mr Crossbones.

tavolo per seduta spiritica-le tazzine di yokoConvinta che Dimiatridis non sia affatto chi dice di essere, assomigliando l’uomo al defunto Kuja, la nostra protagonista decide di seguirlo finendo coinvolta in una lotta tra gladiatori. Dimiatris aiutato da Oya e Horace da la caccia a un’uomo di nome Titan. La spaventata Dorinda finisce proprio nel mezzo della battaglia e prima di riuscire a filarsela viene scoperta.
Onestamente non trovo che il termine scelto dall’autrice sia proprio il più calzante… i gladiatori sono morti e fin qui niente di nuovo. Una volta giunti nell’ade, alcune anime, coloro che hanno lasciato qualcosa di incompiuto o peggio sono stati assassinati, vengono rispediti sulla terra come gladiatori con il compito di uccidere i loro assassini. Cosa può o non può fare un gladiatore? Apparentemente ha lo stesso aspetto di un vivo, non beve sangue, non è nemmeno freddo… effettivamente non sarebbe una brutta cosa, tranne che se un gladiatore muore, per lui arriva la “seconda morte” e invece di andare in Ade come tutti gli altri la loro anima fa una brutta fine.

La povera Dorinda non riesce proprio a credere a Byron e ai suoi sedicenti compagni, tanto meno ha voglia di aiutare l’uomo ad appropriarsi della coppa ma come potete immaginare ci finirà dentro fino al collo. Infatti, convinti che il malvagio Titan abbia preso di mira Dorinda, Byron, Oya e Horace si installano a casa sua. Riuscirà Byron a compiere la sua missione e a far ritorno nei campi degli asfodeli? Per altro… perchè mai dovrebbe volerci tornare? Forse l’autrice ha confuso i campi elisi con la prateria degli asfodeli…

La prateria degli Asfodeli è il luogo dove si riunivano le anime degli ignavi e di coloro che in vita non si erano macchiati di colpe gravi, ma nemmeno erano stati buoni e virtuosi. La prateria è caratterizzata da un tedio senza fine, dove solo il cacciatore Orione, inseguendo eternamente dei daini, sembra godere del conforto di avere qualcosa da fare. Oddio, c’è di peggio ma non mi sembra nemmeno un posto dove voler disperatamente tornare… In ogni caso la storia ruota attorno alla missione di Byron.

“Se non chiudi il cerchio di ciò che stavi facendo in vita, non finisce un bel niente e non puoi riposare in pace.”

E in che modo il bel Byron potrebbe chiudere il suo cerchio? Uccidendo la persona responsabile della sua morte, ovvero il poliziotto… almeno così credevo. La chimica tra Dorinda e l’affascinante Dimiatridis è palpabile ed ho apprezzato che questa attrazione non sia stata presentata come amore fin dall’inizio.
Ben presto scopriamo che Byron è tornato sulla terra con l’obiettivo di uccidere proprio Dorinda ma, come potete immaginare, non lo farà. In realtà, proprio dopo una romantica cavalcata in riva al mare e la confessione “dovevo ucciderti ma non lo farò”, la nostra Icy decide che è ora di fare il passo decisivo per sfogare tutta l’attrazione che prova per l’affascinante… “risorto”. protagonisti in my immagination-le tazzine di yoko
Ecco questo mi è parso un pochino strano… capisco la passione ma, lui le ha appena confessato che avrebbe dovuto ucciderla! Dimiatris/Byron o come preferite chiamarlo, nonostante sembri molto attratto dalla donna e anche … felice della sua presenza la rifiuta un’altra volta mandando in pezzi l’ego della nostra protagonista. Quello che mi piace di Dorinda è il suo lato pratico: lui le piace, ha risvegliato in lei la passione e, sì vorrebbe andarci a letto, quindi cosa fa? Bussa alla porta della sua camera in piena notte: è diretta, non gira intorno alle cose e non si fa troppe paranoie, ammette che lo desidera. Pace.

Il rifiuto di Byron mi ha subito fatto sospettare che dietro potessero esserci ben altri motivi. Del resto, lui è morto, lei è viva, ho intuito subito che in qualche modo se Byron avesse fatto l’amore con la ragazza avrebbe potuto danneggiarla quindi non è stato un grande colpo di scena scoprire la verità.
Tornati all’appartamento di Dorinda trovano un vero pandemonio ad aspettarli: il poliziotto che si era fatto poco galantemente scudo del corpo di Dorinda è morto colpito in testa da un vaso… ok quante possibilità ci sono che quel determinato vaso sia caduto per sbaglio? La cara Anita, vedendo arrivare il tipaccio ha pensato bene di… urtare un vaso per sbaglio e, casualmente, centrarlo in pieno XD. Anita è decisamente una ragazza simpatica e sopra le righe, peccato che l’autrice non abbia approfondito il suo personaggio.

Alcuni segni inquietanti, tra cui delle scritte fatte col sangue, rivelano ad Anita che uno spirito ce l’ha con Dorinda e qui andiamo nel difficile… Scopriamo infatti che esistono due tipi di spiriti esiliati: i rimembranti e i vaganti. I primi sono fantasmi normali, da vivi erano persone buone e non fanno nulla di male, i rimembranti malvagi invece vengono chiamati spettri. Proprio uno di questi spettri ha preso di mira Dorinda. Scopriamo anche perchè mai Byron ha rifiutato la nostra protagonista. I gladiatori non possono generare figli in quanto morti (e fin qui tutto fila)  e l’umano con cui fanno sesso viene letteralmente trascinato nell’Ade (così non si rischiano gravidanze) e, ironia della sorte, a questo punto tornano in vita e diventano gladiatori con lo scopo di uccidere colui o colei con cui hanno fatto sesso. In pratica un circolo vizioso di morte e dolore senza fine. L’idea, anche se non proprio nuovissima (vedi La Spada della Verità) è sfruttata bene ed ha un suo perchè.

Ora vi propongo una bella citazione tratta dall’apparizione, in seguito all’evocazione di Anita, di uno spirito.

Sembrava che il fumo avesse vita propria che fosse animato. E quelle spire presero a contorcersi, appallottolarsi e a sagomarsi fino a formare una figura. Una figura distinguibile. Umana. La sagoma si materializzò proprio al centro dei miei occhi. Un fumo vivo.”

Tra spettri che tramano per avere la coppa, gladiatori, un ex-marito che si rivela essere implicato subdolamente in tutta la storia, possessioni, evocazioni e una visita nell’Ade la storia procede a ritmo serrato.

Mie considerazioni:
prima di tutto, per assurdo, alla storia manca un pò di contorno e caratterizzazione dei personaggi. Di Dorinda cosa sappiamo? Poco: è divorziata, il marito avvocato la tradiva e la donna lavora alla Crossbones. Apparentemente non ha amici (esclusa Anita), hobby o passioni particolari. Sull’ex marito l’autrice fornisce le informazioni basilari e in tutto il libro, Dorinda non racconta molti particolari sul loro matrimonio: perchè non hanno avuto figli?protagonisti 2 in my immagination-le tazzine di yoko
Mi aspettavo qualche ricordo in più sulla vita matrimoniale della protagonista sui sentimenti che, un tempo, provava per lui, qualche dettaglio c’è… ma troppo poco. In che modo Dorinda è finita a lavorare alla Crossbones?
Su Byron scopriamo alcuni retroscena, a mio avviso non del tutto soddisfacenti, avrei preferito qualcosa di più però non mi lamento. La nota dolente viene con i personaggi secondari: Oya e Horace. A parte il fatto che sono gladiatori e collaborano con Byron non si sa nulla di loro: niente. La loro utilità ai fini della storia è abbastanza limitata il che è un peccato perchè mi sarebbe piaciuto saperne di più.
Altra storia è l’ambientazione. Il romanzo è ambientato a Roma quindi mi aspettavo che la città fosse più presente, mi aspettavo… di veder nominati monumenti celebri della città e invece, a parte qualche cenno a varie strade, non c’è nulla.

D’altro canto questo romanzo ha molti spunti originali, ho apprezzato i richiami alla mitologia greca, l’idea dei gladiatori che ritornano dall’Ade per vendicarsi, la presenza degli spiriti e la schiettezza di Dorinda. Il fatto che l’attrazione che la donna prova per Byron non venga spacciata fin dall’inizio per vero amore, ma che muti col tempo. Dorinda ammette di essere attratta da lui, è sincera con se stessa e non si fa troppi problemi ad essere onesta sui suoi sentimenti anzi fa lei il primo passo! Per una volta, la protagonista non è una ragazzina alle prime armi ma una donna divorziata (sebbene quest’aspetto potesse essere maggiormente approfondito).

La storia non ha “punti morti” e la lettura scorre piacevolmente.

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4 Comments
  • Margaret Gaiottina
    2 Settembre, 2014

    Recensione accuratissima! Grazie per il tempo dedicato, per i commenti interessanti e per gli appunti. Grazie per tutto, di cuore.

  • Òphiere
    2 Settembre, 2014

    Che bella recensione!

  • Ilenia TD Lemon
    3 Settembre, 2014

    Non ne avevo mai sentito parlare. La cover mi ispira parecchio!

  • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
    strega del crepuscolo
    5 Settembre, 2014

    Prego Margaret! ^_^

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