Recensione di “Muori con me” di Karen Sander

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Buon giorno cuplovers!
Oggi vi parlo di “Muori con me” di Karen Sander, un thriller davvero interessante uscito da poco per Giunti.

Riusciranno l’ispettore Stadler e la dottoressa Montario a fermare l’efferata scia di omicidi che sta sconvolgendo la città? Chi sta mandando messaggi inquietanti alla dottoressa? E se il male venisse da un lontano passato?

nel piattino abbiamo: thriller 

Muori con me 

(Schwesterlein, komm stirb mit mir)
Karen Sander
Edito da Giunti Editore (15 aprile 2015)
Pagine 397
€ 12,90 cartaceo – € 6,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Cinquant’anni e una tempra forgiata dalla lunga esperienza nella Omicidi, il commissario Georg Stadler crede che ormai niente possa più sconvolgerlo. Ma quando entra in quel lussuoso appartamento nei quartieri alti di Düsseldorf, si rende subito conto che non c’è limite alle mostruosità concepite dall’animo umano: le pareti, il soffitto e il pianoforte bianco sono imbrattati di sangue; al centro, una donna orribilmente massacrata, sul cui corpo l’assassino ha lasciato una piccola bambola, nuda. Forse un messaggio cifrato? Qualcosa scatta nella mente di Stadler: contro il parere dei superiori, è convinto che ci sia un serial killer in circolazione e chiede l’aiuto di Elisabeth Montario, psicologa criminale nota per aver risolto una serie di casi in cui la polizia brancolava nel buio. Trent’anni, una cascata di riccioli rossi e uno sguardo che colpisce subito il commissario per la sua intensità quasi tagliente, Liz non può fare a meno di accettare la proposta, benché sia già alle prese con un mistero da sciogliere. Uno stalker sempre più aggressivo la tormenta con lettere di sfida: «Trovami. Prima che sia io a trovare te». Parole minacciose che fanno riaffiorare in lei il ricordo di qualcuno che aveva amato, anche dopo averne scoperto la natura profondamente malvagia. Intanto gli omicidi subiscono un’escalation di brutalità: il killer sembra determinato a coinvolgere Liz e Stadler in un gioco efferato, risvegliando quegli incubi che la psicologa credeva sepolti per sempre…
Per gli amanti di Lars Kepler, un thriller inesorabile che vi stringerà in una morsa spietata.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Quattro tazzine e mezzo!

Oggi vi parlo di un libro diverso dal mio solito genere. Un thriller ben costruito, crudo, con dei personaggi molto ben caratterizzati.
1996 un giovane assassino conosciuto come “lo strangolatore di ragazzine” muore in un incendio scoppiato nel carcere minorile…

Sedici anni dopo – L’ispettore Georg Stadler si ritrova su una scena del crimine agghiacciante: il cadavere della vittima è stato sventrato, la gola tagliata, sangue ovunque. La scena gli ricorda qualcosa, convinto di avere a che fare con un serial killer, Stadler richiede l’intervento della criminologa Liz Montario. Liz è una specie di genio, grazie alla sua tesi di laurea sono riusciti a catturare un serial killer e, da allora, la donna è una sorta di superstar della criminologia. Eppure non riesce a capire chi si nasconde dietro alle lettere inquietanti che riceve.

Trovami prima che sia io a trovare te.

Chi le manda questi messaggi? Il giovane assistente di Liz, Ruben, decide di aiutare la donna a rintracciare il suo stalker, il ragazzo ha capito qualcosa ed ecco che un auto lo tampona mentre, in bicicletta, si sta recando a un appuntamento. A terra, ferito, spera che il guidatore si fermi a soccorrerlo, la macchina fa marcia indietro ma solo per ucciderlo!

Liz e Stadler sono alle prese con i delitti del serial killer, sembra che l’S.I stia prendendo di mira le “finte donne”, uccide i transessuali che si sono sottoposti all’operazione. Liz e Georg legano molto, l’attrazione tra i due è palpabile ma lui manda tutto all’aria investigando sul passato della bella psicologa. Liz è una donna chiusa e abbastanza sola, la sua unica vera amica, Deborah, non sa tutto di lei, quale terribile segreto nasconde? Riusciranno Liz e Stadler a fermare il killer e a trovare lo stalker prima che sia troppo tardi?

Il libro mantiene un buon ritmo anche se mi aspettavo qualcosa di più adrenalinico. Tutta la storia ruota attorno alla figura di Liz che è la vera protagonista. I genitori di Liz vengono aggrediti, la madre muore mentre il padre sopravvive. I sospetti ricadono su Jan Schneider che fu accusato di aver appiccato l’incendio al riformatorio quello in cui morì il fratello di Liz … e se fosse stato innocente? Se Schneider fosse finito in prigione per un crimine commesso, in realtà, da Hendrik? Dopo tanti anni passati ingiustamente in prigione, Schneider è fuori, possibile che voglia vendicarsi di tutti coloro che c’entrano con la sua condanna? A partire dai parenti dell’uomo che, di fatto, era il vero colpevole?

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE

Inizialmente avevo pensato a un fan di Hendrik ma poi… mi è venuto il sospetto: è tutto legato a lui. Infatti, Hendrik non si è ucciso, ha assassinato Jan Schneider, prendendone il posto! L’autrice critica ferocemente la polizia che, pur di non ammettere un errore, uno scambio di identità colossale, ha lasciato un pericoloso serial killer a piede libero. Così, non solo si rifiutano di inviare i documenti a Stadler ma, quando lo fanno, tolgono del materiale insabbiando tutto!

La storia di Liz è molto ben  strutturata, Hendrik era il suo fratellastro, frutto di uno stupro. La madre non è mai riuscita ad amarlo, e lui ha scoperto tutto nonostante la stessa Liz ne fosse all’oscuro. Tutto si rivela solo un gioco crudele di Hendrik: la sorella è l’unica che può capirlo ed è lei che lui vuole. Nonostante tutto, Liz ha sempre voluto bene al fratello: lo ammirava, lo adorava, sebbene, sotto sotto qualcosa le diceva che… c’era qualcosa di profondamente sbagliato in lui. Qualcosa di oscuro.

Sì, sarebbe finita così. Lei e Hendrik nella loro vecchia casa, uniti nella morte.
Era suo fratello, e l’idea di perderlo un’altra volta, nonostante tutto quello che aveva fatto, le straziava il cuore.

Davvero il legame di sangue può arrivare a tanto? Poco prima che la casa crolli avvolta dalle fiamme, una poliziotta intravede un’ombra fuggire: Hendrik. La poliziotta non ne è sicura e viene dato per certo che il killer sia morto ma io sono sicura che è sfuggito alla morte ancora una volta e che, quindi, potrebbe tornare. Del resto stiamo parlando di uno squilibrato che ha ucciso sei persone solo per “giocare” con la sorella. Purtroppo la forte attrazione tra Liz e Stadler non va oltre a questo. Mi aspettavo qualcosa di più…

Un buon libro, l’ho letto rapidamente, curiosa, pagina dopo pagina, di scoprire cosa sarebbe successo, fin dove si sarebbe spinto lo stalker e se lui e il killer fossero la stessa persona. Unica pecca: sono riuscita a intuire che Hendrik era vivo prima che l’autrice lo svelasse. L’ha tirato in ballo troppe volte e mi ha fatto venire fin troppi sospetti. Una buona lettura, e, visto che è il primo di una serie… attendo gli altri! Se lo avete già letto e vi è piaciuto vi consiglio anche “La Casa”.

QUALCHE INFO SULL’AUTRICE
Karen Sander vive in Renania. Traduttrice e docente universitaria, ha esordito con lo straordinario successo di Muori con me, primo romanzo di una serie incentrata sulla coppia investigativa Stadler-Montario, rimasto per settimane nella top 5 dei bestseller dello Spiegel, con oltre 120.000 copie vendute. Il secondo episodio, già uscito in Germania, ha venduto 30.000 copie solo nelle prime due settimane. La serie è in corso di traduzione in cinque Paesi.