Recensione a “La Vampira Snob” di Noémi Szécsi

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Buona sera cuplovers!
Oggi vi parlo de “La Vampira Snob” di Noémi Szécsi, un libro bizzarro, originale e molto ironico.

Jerne vive con la nonna, una centenaria vampira e donna affascinante, spietata cacciatrice che non vede l’ora che la nipote cominci finalmente a succhiare sangue.

nel piattino abbiamo: paranormal 01 - compulsivamente lettrice - 5 croassant paranormal sul blog letterario de le tazzine di yoko /  contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko

lettureSTREGA2La Vampira Snob

(The finno-ugrian vampire)
Noémi Szécsi
Edito da Baldini & Castoldi (23 gennaio 2014)
Pagine 300
€ 15,90 cartaceo – € 6,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Jerne Voltampère, l’ultima discendente di una stirpe di vampiri, vive a Budapest con la nonna centenaria, donna maliarda e sensuale di giorno e spietata cacciatrice di notte, che tenta invano di spingere la nipote verso la tradizione di famiglia. Jerne infatti persegue testardamente il suo sogno: fare la scrittrice di favole per bambini. Tra riflessioni sull’opera di Hans Christian Andersen e un odio verso Winnie the Pooh, le giornate trascorrono prima nel lavoro come correttrice di bozze in una casa editrice, poi come lavapiatti in un ristorante vegetariano, fra la relazione con un vampiro dalla personalità disfunzionale e l’apparizione di un angelo sino alla sua morte, cui seguirà la rinascita come vampira. Una sarabanda di personaggi e storie raccontata da una voce colta e irresistibile, ironica e grottesca, che tratta con disincantata leggerezza e sano cinismo temi attuali come l’appartenenza a categorie quali genere e nazionalità, il rapporto tra uomo e donna e il disagio dei giovani verso il mondo.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Quattro tazzine meno qualcosina
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Quando ho preso questo romanzo mi aspettavo una storia sui vampiri un pò sui generis e non sono rimasta delusa. L’autrice sfrutta tutti i luoghi comuni sui vampiri con ironia e leggerezza. Purtroppo la storia procede lentamente, mi aspettavo che, a un certo punto, accelerasse o che ci fosse un’imprevedibile colpo di scena cosa che non è successa…

Jerne discende da una lunga stirpe di vampiri, è ancora umana ma sa che, prima o poi, si trasformerà e vampira-le tazzine di yokodiventerà un’immortale. La nonna, ovviamente bella e giovane,  è una vampira sui generis. Vive in un bel palazzo ma sente l’esigenza di sporcarlo anche se è ricca deve lavorare per mantenere la sua copertura umana, cosa di cui si lamenta spesso e volentieri. E che lavoro può mai fare? Gioca in borsa. Jerne, invece ama scrivere e lavora in una piccola casa editrice. Il suo sogno, è pubblicare le sue favole di animali. Si tratta, di favole sui generis storie crudeli dove non si trovano animaletti graziosi e teneri. La nostra Jerne revisiona i testi da pubblicare controllando le traduzioni, sistemando frasi e riscrivendo parte della traduzione per renderla più appetibile al pubblico. Ovviamente ha chiesto al suo capo di visionare le sue favole per pubblicarle (e chi non lo farebbe?) ma rimarrà delusa. All’editrice i suoi scritti non piacciono: descrizioni vacue, non c’è contenuto morale, non si capisce chi sono i buoni e chi i cattivi insomma un fallimento totale e un duro colpo per Jerne che, comunque convinta della sua opera, non si da per vinta.  Se non fosse per … le bizzarrie della nonna tutto andrebbe a meraviglia. Per Jerne è normale tornare a casa e scoprire che la nonna ha ucciso il nonno oppure apprendere che ha in rubrica il numero di Satana.

Tra la strana comparsa di un angelo nudo e il capo di Jerne che comincia a provarci con lei, le bizzarrie non mancano. Jerne allaccia una relazione con  Jermak ma le cose precipitano quando lei scopre che anche lui è un vampiro, e Norma-Elettra (la moglie) li sorprende assieme. Jerne crede di avere la situazione sotto controllo e capirà solo all’ultimo di essere stata usata. Cosa fare se il tuo stesso padre ti uccide?

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Jerne risorge e, come tutti i vampiri, deve darsi da fare per trovare una vittima. Decide di optare per una donna e, con la scusa di imparare una lingua straniera, si trova un’affascinante poetessa cui succhiare il sangue. La nonna, da donna di mondo qual’è, è stufa e decide di partire per la Finlandia lasciando la nipote con la speranza che, in sua assenza, diventi una vampira modello.

Bisogna soffrire, soffrire e soffrire ma non crepare di fame.”

Jerne è affezionata al simpatico zio Oszkàr, uomo colto, gay e in attesa di ereditare una montagna di soldi, i due progettano un viaggio per il mondo quando la madre di Oszkàr avrà la compiacenza di morire. Senza contare che il caro zio vive scrivendo recensioni (idolo). Jerne non riesce ad innamorarsi della poetessa, si sforza di conquistarla e, quando ci riesce se ne stufa ben presto.

scrittrice-le tazzine di yokoIl finale mi ha sorpreso. Come abbiamo visto, per l’autrice i vampiri sono estremamente volubili, di rado si affezionano a qualcuno e si stancano presto. La nonna torna a casa e decide che, dopotutto, non è costretta a provare affetto per Jerne (nonostante l’abbia cresciuta lei). La trova inetta e ripugnante. Quando Jerne decide che è abbastanza vecchia per fare quello vuole, cioè scrivere le sue amate favole, la nonna si stufa e decide di uccidere la nipote. Non va molto per il sottile la nonnina, non trovate? Così raggiunge la nipote sotto forma di pipistrello, rimanendo però incastrata sul tetto mentre Jerne tenta di farla fuori a colpi di bastone (la scena è piuttosto comica, credetemi.). La nonna le da un ultimatum: la ucciderà il giorno tale all’ora tale. Pensate che Jerne reagisca male? In realtà no, la prende con filosofia, in effetti.

Prima di andare incontro alla morte Jerne si ferma a comprare alcune cose facendo tardi. Quando arriva davanti alla porta della sua camera vede Oszkàr con gli occhi fuori dalle orbite, sconvolto e tremante. Il poveretto è entrato in camera di Jerne ed è stato assalito da qualcosa, per difendersi ha pugnalato l’aggressore. Immaginate la sua faccia quando la persona che lo stava strangolando è scomparsa nel nulla lasciando solo… un mucchietto di cenere.

Se fosse stata capace di prestare attenzione al mondo esterno avrebbe anche sentito dire che tra Helsinki e Tallin c’è una differenza di fuso orario di un’ora.

Così, comicamente, la vecchia vampira, astuta e crudele è morta a causa di una stupida disattenzione e per mano di un misero umano, per giunta! E Jerne può dedicarsi alle sue amate favole.

Se vi è piaciuto questo romanzo vi consiglio di leggere Anna vestita di sangue.

QUALCHE INFO SULL’AUTRICE
È una delle più brillanti giovani voci della letteratura ungherese. Con la sua opera d’esordio, La vampira snob, ha scalato la vetta delle classifiche, conquistando pubblico e critica. Il suo secondo romanzo Il Montecristo comunista ha vinto nel 2009 il Premio della Comunità Europea per la Letteratura.