Recensione a “La Nave dei Pirati” di Robin Hobb

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Buon giorno cuplovers! Oggi vi parlo de “La Nave di Pirati” di Robin Hobb, finalmente ho trovato il tempo di proseguire la lettura di questa estusiasmante saga 🙂

Siete pronti a tornare a Borgomago tra vascelli parlanti, rive maledette, amuleti saccenti e pirati senza scrupoli?

nel piattino abbiamo:  fantasy classico 01 - compulsivamente lettrice - 3 torta fantasy sul blog letterario de le tazzine di yoko

La Nave dei Pirati 

(The Mad Ship)
Robin Hobb
Edito da Fanucci Editore (01 gennaio 2006)
Pagine 415
€ non disponibile cartaceo – € ebook non disponibile
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TRAMA DELL’EDITORE
Una nuova ondata di terrore sta per infrangersi sulla storia della famiglia dei Vestrit, sul loro vascello vivente, la Vivacia, e su chiunque tenti di entrarne in possesso. Mentre le tradizioni dell’antica casta dei mercanti di Borgomago si sbriciolano di fronte alle nuove regole, imposte da un uomo corrotto, i Vestrit aspettano con ansia il ritorno della Vivacia, costruita con un legno magico in grado di instaurare un legame mistico tra le navi e chi le governa. La giovane Althea Vestrit intende rivendicare i propri diritti di eredità sulla Vivacia e diventarne il capitano. Ma il vascello è stato catturato da Kennit, pirata malvagio e senza scrupoli, il quale tiene in ostaggio il nipote e lo zio di Althea.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
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La Hobb è riuscita di nuovo a trasportarmi in una splendida avventura con personaggi complessi sempre pronti a rivelare nuovi lati del loro carattere, arrembaggi all’ultimo sangue, magia, governanti spietati e una ribellione che si prospetta davvero sanguinosa, tutto ciò intrecciato alle vicende della famiglia Vestrit.

Borgomago è una lettura che cattura e affascina e che appassiona il lettore alle vicende dei personaggi portandolo a sperare in un finale da favola per tutti. I protagonisti sono tutti davvero ben caratterizzati con un background curato che permette al lettore di immedesimarsi in loro e di capire le loro scelte (quasi sempre, per lo meno), magia, avventura e mistero rendono questa saga davvero imperdibili per gli amanti del fantasy.
Borgomago non è mai stata più in fermento, la guerra tra Nuovi e Vecchi Mercanti imperversa e a peggiorare la situazione ci penserà il Satrapo. Negli scorsi romanzi non si era mai visto e sono stata felice di vederlo finalmente in azione. La Hobb ha creato un villain davvero sgradevole, è un ragazzino debole, dedito alle droghe, capriccioso, viziato, imbecille, non conosce le sue stesse leggi, sottovaluta la rabbia dei Mercanti di Borgomago, si lascia manipolare come un burattino dalla gente di Chalced che si premura di offrirgli sempre nuove droghe mentre i suoi stessi nobili appaiono fin troppo contenti di allontanarlo… credo proprio che lo sgradevole Satrapo Cosgo farà a breve una brutta fine…
A Borgomago i problemi non mancano, Althea sta finalmente tornando a casa, ha ottenuto una prova della sua bravura come marinaio, la prova richiesta da Kyle per restituirle Vivacia e non vede l’ora di avere giustizia sull’odioso cognato, peccato che, come sappiamo, Vivacia sia stata fatta prigioniera dal pirata Kennit cosa che la famiglia scoprirà dolorosamente.

Ho amato le donne Vestrit in questo romanzo. Nonostante a dividerle ci siano mille divergenze e incomprensioni, di fronte al pericolo sono pronte e mettere tutto da parte e a lottare, unite, per riconquistare il Vascello di famiglia. Althea è molto maturata nel corso dei libri, si rende conto che la cosa più importante è recuperare Vivacia ed è pronta a mettere il bene della famiglia davanti a tutto. Non posso dire lo stesso di Keffria, la donna, pur consapevole della brutta situazione in cui si trovano, non sembra in grado di fare nulla per aiutare, anzi arriva perfino a fare la schizzinosa di fronte all’aiuto offerto loro da due persone… inaspettate. Chi mi ha stupito maggiormente è Malta, è sempre una ragazza frivola e calcolatrice ma, di fronte alle avversità, saprà essere molto pratica e spronare la sua famiglia a fare di tutto per salvare Kyle e Vivacia. La sua più grande pecca forse, è proprio quella di idolatrare un padre che, in realtà, è un uomo egoista, crudele, prepotente e inetto.

Sulla Vivacia, Kennit lotta tra la vita e la morte e toccherà alla nave e a Wintrow salvarlo. Ho adorato questa parte, le rivelazioni sul passato di Kennit e su come si crea un forte legame tra il pirata e il ragazzo abbandonato. Wintrow è forse il personaggio più complesso di tutta la storia, da un lato adora Vivacia, dall’altro il fatto che questo rapporto gli si stato imposto dal padre gli impedisce di aprirsi del tutto alla nave. Anche se apprezza la vita a bordo, una parte del suo cuore è rimasta nel monastero e per lui non è facile accettare nuove possibilità. Potrebbe fare del bene anche senza tornare al monastero, eppure, tutte le volte che sembra che il ragazzo possa accettare la sua nuova vita, finisce sempre per trovarsi davanti una nuova sfida, qualcosa che non aveva pianificato, qualcosa che è troppo difficile da accettare. Sono tanti, troppi cambiamenti radicali uno dietro l’altro e Wintrow non sa di chi fidarsi perché, bene o male, tutti coloro che gli sono accanto sembrano avere un interesse a tenerlo sulla Nave. Mi piacerebbe vedere un cambiamento in lui, vederlo accettare la sua nuova vita ed apprezzare il legame con Vivacia che, per ora, il ragazzo considera ancora un imposizione nonostante lo rattristi sapere che, anche per lei è così… credo che le profonde contraddizioni di Wintrow siano legate al fatto che il legame gli è stato imposto, che non è stato preparato e che condividere tutto, così intimamente, con qualcun altro è difficile per un ragazzo così giovane, senza contare che l’adolescenza è un periodo turbolento per tutti. Riuscirà a trovare un po’ di equilibrio e pace?

Le Giungle della Pioggia sono sempre più interessanti e Reyn è un personaggio affascinante e chi è il drago intrappolato nel legno magico? C’è davvero un drago prigioniero? Possibile che sia “Colei che ricorda”? Reyn e Malta sono una bella coppia, nonostante la ragazzina sia ancor un po’ troppo “frivola” devo dire che l’ho un po’ rivalutata.
Unica piccola pecca del romanzo… le vicende del Groviglio di Maulkin, le trovo sempre troppo lente e poco significative. Insomma è dal primo libro che si è capito che, in qualche modo, i serpenti devono tornare ad essere draghi… quattro libri per farlo succedere sono troppi. Spero che, nel prossimo volume, faranno un significativo passo avanti in tal senso.

Una lettura affascinante, ricca di magia, vecchie storie, abbordaggi, navi viventi, sentimenti complessi e imprese impossibili. Se amate il fantasy dovete leggere Robin Hobb!

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Le domande che mi pongo a fine volume sono come sempre numerose, l’autrice riesce perfettamente a lasciare nel lettore il desiderio di leggere il seguito.
Scopriremo mai perché Paragon impazzì?
Vivacia si lascerà davvero ingannare così da Kennit? Kennit arriverà davvero al punto di spingere Wintrow con Etta per avere un bambino con il sangue dei Vestrit da manipolare come vuole? Quanto è aberrante questo piano?
Continuo a sperare che, prima di arrivare a tanto, Althea riuscirà a riprendersi la nave… e in ultima analisi… ma a Vivacia non importa nulla della sua famiglia? Ha scelto di stare con Kennit pur sapendo che i Vestrit attendono il suo ritorno e che la sopravvivenza della famiglia dipende da questo. D’accordo, Kyle l’ha portata quasi alla pazzia, ma Althea non le ha fatto nulla, così come Ronica… come può abbandonarle così? Non pensa mai a loro, non si chiede mai come stanno… eppure il legame con la famiglia dovrebbe essere fortissimo. Sono molto perplessa e delusa dall’atteggiamento della nave.

Cosa mi rimane da dire? Che sono davvero curiosa di scoprire come andrà a finire! Suppongo che sperare in un accordo tra i Vestrit e Kennit sia ridicolo… e non vedo l’ora di vedere i draghi.

I Mercanti di Borgomago

  1. La Nave della Magia
  2. La Nave in Fuga
  3. La Nave dei Pirati
  4. La Nave della Pazzia
  5. La Nave del Destino