Review Party dedicato a “Il Nome del Vento” di Patrick Rothfuss
Buona sera cuplovers, oggi mi occupo del review tour dedicato a “Il nome del vento” di Patrick Rothfuss.
Magia, mistero, amori sfortunati e un protagonista davvero particolare fanno di Il nome del vento un fantasy da non perdere. Se amate le storie epiche, piene di magia, rivalità, nemici terribili e misteriosi, amori sfortunati e grandi eroi questo romanzo è quello che fa per voi.
nel piattino abbiamo:
Il nome del vento
(The Name of the Wind)
Patrick Rothfuss
Edito da Mondadori (26 novembre 2019)
Pagine 768
€ 25,00 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
FIN DALLA PRIMA PUBBLICAZIONE, nel 2007, Il Nome del Vento ha rapito e incantato milioni di lettori. Questa nuova edizione ci porta ancora più a fondo nel mondo inimitabile di Patrick Rothfuss, con numerosi materiali inediti: scritti dell’autore e dell’editore; decine di sbalorditive illustrazioni di Dan Dos Santos; nuove meravigliose mappe di Nathan Taylor; una postfazione della celebrata autrice Jo Walton; infine appendici completamente illustrate sulla storia, le valute, il calendario dei Quattro Angoli della Civiltà, insieme a una guida completa alla pronuncia dei nomi, dei luoghi e dei termini specifici dell’universo del Nome del Vento.
Questo romanzo è un’esperienza ineguagliabile nella letteratura fantasy: la storia di un eroe raccontata dalla sua viva voce. È un racconto di dolore e di sopravvivenza, ma soprattutto è il racconto di un uomo in cerca del senso del suo universo, e di come quella ricerca – e l’indomabile volontà che l’ha guidata – ha dato vita alla leggenda.
Direttamente nei miei preferiti… cinque tazzine pienissime.
Noi raccontavamo storie prima che Caluptena bruciasse. Prima che esistessero libri in cui scrivere. Prima che ci fosse musica da suonare. Quando il primo fuoco fu acceso, noi Ruh eravamo lì a filare storie nel cerchio della sua luce tremolante.
Il nome del vento è il tipo di fantasy che preferisco, adoro le storie che narrano di protagonisti sventurati che, alla fine, hanno ottenuto vendetta… e il nostro Kvothe è un uomo che ha avuto sì fama e successo ma anche una grande dose di sventura.
Kvothe è diverso dalla maggior parte dei protagonisti dei fantasy di questo tipo: è un ragazzo sveglio ed estremamente intelligente e lo sa, è arrogante e, a volte, incosciente. Ha quella convinzione, tipica forse, di chi si considera un sopravvissuto, di potersela sempre cavare in qualsiasi circostanza ma qualcosa deve essere andato terribilmente storto nella sua vita, qualcosa che lo ha portato a diventare il solitario proprietario di una locanda. Ed è così che tutto ha inizio con una locanda con pochi avventori: un locandiere, il suo aiutante, un uomo in cerca di una storia e un demone.
Quasi tutte le grandi storie hanno inizio con un evento drammatico e quella di Kvothe non fa eccezione. Ed è proprio in questo momento che il mistero che accompagnerà il lettore fino alla fine viene svelato. I genitori di Kvothe fanno parte degli Edema Ruh artisti itineranti, sempre mal visti ma anche ammirati per le loro abilità, sempre in viaggio da un paese all’altro. I genitori di Kvothe sono la coppia perfetta, almeno agli occhi del figlio: belli, talentuosi e innamorati. I due stanno scrivendo una nuova canzone, un’opera sui misteriosi Chandrian. I Chandrian sono esseri affascinanti, misteriosi, spaventosi e crudeli. Sono i mostri delle fiabe, quelle sussurrate attorno al focolare, tutti li hanno sentiti nominare almeno una volta ma nessuno sa nulla di loro. Tutto questo è destinato a cambiare dato che i genitori di Kvothe sembrano essere riusciti, tramite lunghi studi, a capire perché i Chandrian fanno quello che fanno. Essi appaiono all’improvviso, uccidono, distruggono, ma chi sono veramente, cosa sono? Che cosa cercano? Le favole sono belle e affascinanti finché rimangono storie raccontate attorno a un fuoco ma cosa succede quando la fiaba prende vita e ti viene a cercare?
Accade tutto in poche ore, Kvothe si allontana per prendere della legna, e, quando torna trova tutta la compagnia morta. Cadaveri gettati attorno alle spoglie dei carri, il fuoco che diventa blu e delle cupe figure intente a chiacchierare. Di fronte agli occhi di uno scioccato Kvothe le fiabe diventato terribilmente reali. I Chandrian dagli occhi opachi e neri come la notte sono arrivati per mettere a tacere i genitori di Kvothe. Nella loro ricerca i due dovevano aver scoperto qualcosa che i Chandrian volevano tenere segreta… ma cosa? Lord Haliax, il loro capo, sembra tenere per le briglie gli altri: che cosa gli da potere su di loro? Come può proteggere i Chandrian dai loro numerosi nemici? Che cosa speravano di ottenere da una compagnia di Ruh girovaghi? Solo l’avvicinarsi di una minaccia sconosciuta salva la vita a Kvothe lasciandolo solo nella foresta con niente con cui sostentarsi e una sola ossessione: ottenere vendetta. Ma come potrà mai un ragazzino rimasto solo al mondo vendicarsi di esseri così potenti? La storia avvince il lettore fin dall’inizio portandolo a chiedersi chi siano i Chandrian e come il protagonista potrà mai ritrovarli…
Tanto tempo prima un eroe valoroso perse l’amata moglie e diventò un mostro. Divenne un uomo per cui la morte è l’unica misericordia che impedisce agli esseri umani di soffrire. Cosa starà mai cercando Lanre, l’eroe che non può morire e che, allo stesso tempo, non può riportare in vita l’amata Lyra? Un eroe diventato mostro, maledetto dal suo migliore amico: che cosa cerca assieme ai suoi sanguinari compagni? Un modo per spezzare la maledizione che gli fu inflitta? O spera ancora di riavere Lyra? L’antico eroe è ora a capo dei Chandrian e immagino che, se Kvothe spera di avere la sua vendetta, dovrà scoprire la verità dietro alla leggenda. Adoro le storie di amori tragici e maledizioni e mi domando se Lanre non abbia trovato un modo per riavere la sua amata…
Rimasto solo al mondo Kvothe ha un unico posto dove andare per sperare di ottenere, un giorno, vendetta: all’Accademia. Solo all’Accademia potrà imparare a usare al meglio la magia e solo tra i meandri della biblioteca chiamata Arcanum può sperare di trovare delle informazioni sui misteriosi Chandrian. La strada da percorrere è irta di difficoltà e Kvothe troverà ad attenderlo un odioso rivale, degli amici leali e una ragazza di cui s’innamorerà perdutamente.
Il nome del vento è un fantasy classico che segue la storia di un eroe di cui verranno cantate le gesta, incentrato completamente sul protagonista, lascia poco spazio ai personaggi secondari. Il lettore sa che Kvothe diventerà un eroe ma non sa come e nemmeno come sia finito a fare il locandiere o perché. Che fine hanno fatto i suoi leali amici? Cosa ne è stato del suo acerrimo rivale Ambrose? Il suo amore per la bellissima Denna è stato mai ricambiato? È mai riuscito a trovare i Chandrian?
Questo tipo di narrazione, che mostra al lettore uno spiraglio del presente del protagonista, svelando mano a mano il suo passato, lascia moltissime domande e tanta voglia di trovare le risposte. Kvothe è un protagonista che si ama o si odia e io l’ho adorato, non vedo l’ora di leggere il secondo volume per scoprire altri particolari della sua vita straordinaria.
“E giuro per il cielo notturno e la luna sempre in movimento: se conduci alla disperazione il mio maestro, ti squarcerò e ti farò andare in giro a sguazzare nel tuo sangue come un bambino in una pozzanghera. Userò le tue interiora come corde di violino e ti farò suonare mentre io danzo.”
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Com’è finito Kvothe a fare il locandiere? Come ha incontrato Bast? Ha mai trovato i Chandrian e, se sì, ha avuto la sua vendetta? Ha davvero perso la sua magia?
Come ha fatto Ambrose a far espellere Kvothe dall’accademia? Com’è finita la faida tra i due? Ambrose si è rivelato uno dei villain più odiosi di sempre: un ragazzo ricco e viziato abituato ad avere tutto quello che vuole, non sopporta Kvothe perché lui… beh è Kvothe, non lo teme, non si piega di fronte al nome della sua famiglia, eccelle in tutto e non si tira indietro di fronte ad una sfida. Kvothe avrebbe fatto meglio a lasciar perdere la faida contro Ambrose? Probabilmente ma, come ammette lui stesso, era giovane e si sentiva invincibile, ha sottovalutato il potere della famiglia di Ambrose e quanto fosse disposto a fare il ragazzo per prendersi la sua rivincita. Non ho sopportato Ambrose per tutto il libro e spero che, anche se è riuscito a far cacciare Kvothe dall’Accademia, in qualche modo per lui non sia finita bene… e, del resto, se Kvothe è diventato l’eroe delle leggende evidentemente Ambrose non è diventato altrettanto famoso … o no?
Tra i nemici di Kvothe spicca anche l’odioso Magister Hemme. Un insegnante che si diverte a tentare di umiliare i suoi allievi e, quando non è riuscito a cogliere in fallo Kvothe ma, anzi, ha finito per fare lui una brutta figura, ha deciso di volerlo rovinare a tutti i costi dimostrando senza ombra di dubbio di non amare l’insegnamento o la conoscenza ma di essere gretto e meschino. Che fine ha fatto Hemme e come è finita tra lui e Kvothe? Spero che almeno qualche piccola soddisfazione Kvothe sia riuscito a prendersela…
Sono davvero curiosa di iniziare il secondo volume per scoprire, almeno in parte, le imprese del nostro Kvothe e svelare i misteri dei Chandrian.
The Kingkiller Chronicle
- Il nome del vento (The Name of the Wind)
- La paura del saggio (The Wise Man’s Fear)
QUALCHE INFO SULL’AUTORE
Patrick Rothfuss è nato nel Wisconsin nel 1973. Ha studiato ingegneria chimica all’università di Stevens Point (Wisconsin) frequentando innumerevoli corsi e laureandosi, alla fine, in letteratura. Rothfuss è stato insignito, negli anni, del Quill Award, del David Gemmell Legend Award, del German Fantasy Prize e del prestigioso Premio Locus al miglior romanzo di Fantasy. I primi due romanzi delle Cronache dell’assassino del re sono pubblicati da Mondadori.
Mara Vercanni
13 Dicembre, 2019Ho la prima edizione, se riesco a venderlo mi prendo questa e spero esca presto il secondo libro 🙂
Giulia -la gulia-
16 Dicembre, 2019Questo libro lo voglio leggere, si sa già quando uscirà il seguito?
strega del crepuscolo (Chiari)
1 Marzo, 2020Purtroppo non ne ho idea. Nella vecchia edizione è già uscito…
SimonFenix
1 Marzo, 2020Fossero romanzi fantasy autoconclusivi (sempre più rari purtroppo) l’attesa non sarebbe così snervante, se poi come ha dichiarato la storia l’aveva già scritta per intero, solo da revisionare e rifinire non trovo giustificazioni per attese simili. Alla fin fine Rothfuss ha scritto nulla di rilevante, non è nulla di particolarmente originale, un Harry Potter più saccente e antipatico.
Ci sono autori come Steven Erikson e Brandon Sanderson che scrivono saghe ben più lunghe, complesse e di spessore in tempi decisamente minori.
Questa mania del perfezionismo assoluto per giustificare l’attesa spesso è un’arma a doppio taglio, io ho finito col mollarla e i 2 libri usciti li ho venduti, il secondo libro non ha portato la storia avanti, tanto brodo allungato.
Altra dichiarazione dell’autore è che questa saga è un PREQUEL di un’altra. Un prequel di una serie che non ha ancora pubblicato. Genio.
Già attese del genere sono poco sopportabili per autori di lungo corso, uno che in 3 lustri ha scritto solo 2 libri non dovrebbe tirarsela in questo modo con la scusa del perfezionismo. Tra l’altro visto che il secondo non ha portato avanti la storia non so se il terzo basterà a chiudere questo ciclo, ops, prequel quindi anche quando sarà finito non sarà finita perché dovremo aspettare un’altra serie. Se i tempi sono questi, bye bye.
strega del crepuscolo (Chiari)
1 Marzo, 2020Non sono aggiornata sulle dichiarazioni dell’autore e non sapevo che questo fosse in prequel di una saga più lunga… c’è da augurarsi che abbia una lunga vita allora ^^” come anche Martin.