Recensione al film Artemis Fowl

Buon pomeriggio cuplovers, oggi vi parlo di “Artemis Fowl”, film della Disney disponibile dal 12 giugno su Disney+.
Vi sconsiglio la visione, a mio parere è un film terribile! La trasposizione cinematografica della saga letteraria di Colfer é purtroppo una cozzaglia di stereotipi che urla allo scandalo, Disney come hai potuto realizzare un’oscenità simile?

nel piattino abbiamo:

Artemis Fowl

REGIA di Kenneth Branagh
Disponibile su Disney +

Una sola tazzina perché nessuna non mi sembrava rispettoso per il lavoro che comunque è stato svolto.

Le travagliate disavventure produttive del film tratto dalla saga lettera con protagonista Artemis Fowl potevano essere un indizio circa la non buona riuscita dell’opera, tuttavia ho sperato fino all’ultimo che la pellicola avesse in serbo qualche sorpresa. La sorpresa c’è stata: un film più brutto del previsto.

La vicenda si volge in Irlanda, prevalentemente all’interno della lussuosa casa dei Fowl. Il protagonista, Artemis Fowl, è un ragazzino super intelligente, tanto da essere definito genio. Ha uno spirito ribelle ed apparare irrispettoso verso chiunque, tranne che nei confronti del padre. Artemis Senior negli anni ha tramandato al figlio, durante le giornate in cui non era in viaggio per lavoro, la sua passione e le sue conoscenze in merito alla creature fatate della cultura irlandese. Quando, durante quello che doveva essere l’ultimo viaggio del padre, egli venne rapito, il giovane Arti scopre che le storie tanto amate sono reali. Sotto il suolo irlandese si nasconde il magico mondo popolato da troll, elfi, folletti, goblin e nani. Arti per riportare a casa il padre dovrà studiare tutto quello che può sul mondo magico ed architettare piani ingegnosi per scoprire chi si cela dietro il rapimento.

Iniziamo col dire che è un film pieno zeppo di difetti.
Innanzitutto Artemis Fowl viene soprannominato e si autodefinisce il genio del crimine, ma non è né genio (architetta sotterfugi bizzarri e intelligenti, ma se non ci avessero detto che è un bambino con un’intelligenza superiore alla media non avremmo mai potuto pensarlo) né criminale, dato che non compie alcun atto definibilmente tale.
Arti nei vari romanzi viene descritto come un ragazzino freddo, calcolatore, criminale e senza scrupoli, peccato che nel film questa caratterizzazione sia totalmente assente.
L’Irlanda protagonista indiscussa dei romanzi, con i suoi paesaggi ed il suo folclore, qui non ha la minima importanza. Se la storia fosse stata ambientata in Spagna non avrebbe fatto la benché minima differenza ai fini della trama. Assaporiamo i paesaggi irlandesi per pochissimi frame nei primi minuti, poi il nulla cosmico.
I personaggi non sono per nulla caratterizzati, soltanto stereotipati. Non mi sono affezionata a nessuno di loro, non ho empatizzato con nessuno.

Manca la magia pur essendo una storia che fa della magia il suo pilastro fondamentale. Non c’è alcuna atmosfera magica, nessun aurea fatata, nessun desiderio di appartenere a quel mondo misterioso che non viene per nulla approfondito. Il mondo al di sotto dell’Irlanda non viene presentato o introdotto a dovere, ma il pubblico viene catapultato in quella realtà senza un minimo di spiegazione (non era necessario lo spiegone, ma una sorte di “show don’t tell” era necessario).
Delusione incredibile: in primis il regista Kenneth Branagh (il Gilderoy Lockhart di Harry Potter), attore e regista molto apprezzato di tanti film tra cui Assassinio sull’ Orient Express, il remake live-action di Cenerentola ed il primo film di Thor. Branagh ha una forte influenza “Shakespeariana” che non ho rintracciato in questa pellicola, alcune inquadrature sono interessanti ma nulla di più. Troppo poco Branagh autore nel film e tanto Branagh mestierante. In secundis, Judy Dench, la mia amata M di James Bons, pensavo si potesse riscattare dopo la sua ultima disastrosa apparizione in Cats, invece no.

La storia in generale non è riconoscibile, né distinguibile. Il film è dimenticabile anche solo dopo alcune ore dalla visione.
La saga letteraria di Artemis Fowl si pose nel 2001 come diretta concorrente di Harry Potter, conquistando tantissimi cuori. Peccato che il film (ed il probabile sequel) non sia all’altezza della trasposizione cinematografica dell’opera della Rowling.
La Disney ha fatto una mossa vincente facendo debuttare la pellicola direttamente sulla sua piattaforma streaming anziché al cinema. A seguito della chiusura delle sale cinematografiche dovuta alla pandemia la casa di Topolino ha dovuto riorganizzare la propria agenda posticipando l’uscita in sala di tutte le sue pellicole, creando così un intensificarsi e ravvicinarsi di diversi film. Con queste premesse, sembra logico pensare che la Disney abbia deciso di “tagliare i rami secchi“ distribuendo on demand la pellicola con il minor appeal tra quelle a sua disposizione, la quale si sarebbe probabilmente rivelata un flop in caso di distribuzione cinematografica, evitando così le critiche negative che un simile insuccesso avrebbe suscitato ed arricchendo il catalogo di Disney +, decisamente scarno di nuovi contenuti.

Cosa ne pensi? Lasciaci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 Comments
  • Antonella Rivanola
    22 Giugno, 2020

    Ho evitato di vederlo per paura che facessero uno scempio dei libri e sono contenta di averlo fatto, a leggerti sembra di essere davanti a una vera e propria schifezza

  • Marisa Molivelli
    25 Giugno, 2020

    Tremendo, onestamente non sapevo avesse avuto delle “travagliate disavventure produttive” ma non credo sia una buona giustificazione…..

Tags