Per un certo periodo su IG non faceva che cadermi l’occhio sul libro di Sally Rooney “Persone normali”, un romanzo abbastanza fuori la mia confort zone, ma i pareri in cui incappavo erano così positivi che alla fine mi sono decisa a iniziarlo anche io…. “iniziamo l’anno con un libro diverso dal solito” mi sono detta. Mi chiedo perché a volte mi vengano di queste idee xD
Inutile dirvi che “Persone normali” ha deluso le mie aspettative. Non lo casso del tutto, ma aveva il potenziale per dare molto e mi ha dato poco.
nel piattino abbiamo:
Persone normali
Sally Rooney
Edito da Einaudi (3 giugno 2020)
Pagine 240
€ 12,00 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell’Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell’amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d’altri (quella della madre di Marianne). Nell’inventario di vantaggi e svantaggi, l’inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili»: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé.
3 TAZZINE, non “bello” ma con qualcosa di piacevole
“Persone normali” non è un libro banale, oltre alla storia d’amore (che comunque fatico ancora a definire tale) affronta temi come la violenza, l’incapacità di accettarsi, il bullismo, l’autolesionismo, l’ansia e la depressione. Argomenti delicati che fanno da padrone nelle vite di due protagonisti decisamente complessi, di quelli che si portano dietro un bagaglio emotivo pesante. Il romanzo è interamente incentrato su di loro, trascura i personaggi secondari o l’ambientazione -che risulta appena accennata nella maggior parte dei casi-, ma
Ho trovato in questi elementi un grande potenziale, l’autrice però non è riuscita a sfruttarlo. “Persone normali” è un romanzo che rimane di superficie, sembra che tutto abbia lo stesso tono e la scrittura estremamente semplice non aiuta a darvi carattere.
Marianne e Connell SONO il libro, tutto gira intorno a loro, alle loro scelte giuste e sbagliate, al loro girarsi le spalle e ritrovare nell’altro l’unica persona che davvero sembra capirli. Il ritmo della storia frammentato mi è sembrato un buon espediente per cercare di smuovere la narrazione, non ho particolarmente patito il fatto che i capitoli fossero riferiti a 3 o 4 mesi di distanza dai precedenti. Per forza di cose una scelta del genere crea dei vuoti, di cui però non ho sentito grande mancanza.
Il punto è che, seppur abbia capito la caratterizzazione che l’autrice intendeva dare ai suoi personaggi e in un certo qual modo lo abbia apprezzato, poi quello che mi è venuto a mancare è un fine ultimo, una progressione. Arrivata all’ultima pagina mi sono chiesta… cosa è davvero cambiato?
Con rammarico devo ammettere che trovo dei pregi in “Persone normali”, ma questo libro non mi ha davvero lasciato niente.
So che è stato tratto anche un film da questo romanzo, spero solo che almeno nelle sua trasposizione abbiano saputo valorizzare il potenziale dell’idea della Rooney.
contemporaneoEinaudirecensione di YokoSally Rooney
Manuela
3 Luglio, 2023Direi scritto molto ma molto male.
I contenuti sarebbero stati più interessanti se la scrittura fosse stata più ricercata
yoko
13 Luglio, 2023eh, la scrittura estremamente semplice dell’autrice non aiuta a dare carattere alle vicende purtroppo, un peccato