Lockwood & co: recensione della nuova serie netflix tratta dal libro di Stroud
Buon giorno cuplovers, oggi sono di nuovo qui con voi per parlarvi di una delle ultime serie tv che ho visto su Netflix: Lockwood & co, tratta dagli omonimi libri di Jonathan Stroud.
Avendo apprezzato tantissimo la trilogia di Bartimeus, ero curiosissima di questa serie. I libri, in realtà, non mi attiravano particolarmente, ma ho voluto dare un’opportunità alla serie. Lockwood & co. è una serie young adult soprannaturale che vale davvero la pena di vedere, non vi ho trovato l’ironia che mi aveva fatta innamorare del demone Bartimeus, ma è una serie che funziona: cupa, ricca d’azione e intrigante.
nel piattino abbiamo:
Lockwood & co
DISPONIBILE SU Netflix
STAGIONI 1 -in attesa di rinnovo-
TRATTA DA i romanzi di Jonathan Stroud
4 TAZZINE 1/2, deliziosa
Lockwood& co. è una serie che aspettavo con curiosità e che ha addirittura superato le mie aspettative. Non avendo letto i libri, non posso dirvi quanto sia fedele, mi aspettavo una semplice serie young adult soprannaturale e sono rimasta piacevolmente colpita.
La serie ci conduce in una Londra alternativa molto cupa, nella quale davvero non vorreste vivere, credetemi. Essa è infatti infestata dai fantasmi che si manifestano al calar del sole ed uccidono, con un solo tocco, chiunque capita loro a tiro. Come se non bastasse, gli unici in grado di vedere i fantasmi e combatterli sono gli adolescenti, dopo una certa età, infatti, si perde tale capacità. Insomma, quanto vi piacerebbe sapere che la vostra vita dipende da un quattordicenne? Quanto vi sentireste in colpa a non poter fare nulla per difendervi?
Protagonisti della storia sono Anthony Lockwood e i suoi due soci: George Karim e la nuova arrivata Lucy Carlyle. Lucy è la voce narrante della serie ed ha un passato a dir poco traumatico alle spalle, la sua precedente squadra è stata massacrata a causa del comportamento sconsiderato e menefreghista del loro supervisore e la sua migliore amica è caduta in uno strano coma… Oltretutto, Lucy non aveva la benché minima intenzione di diventare una cacciatrice di fantasmi ma fu costretta dalla sua, per nulla amorevole, madre a farlo. Giusto per peggiorare ulteriormente la situazione, del disastro e della morte dei suoi compagni, non viene accusato nessuno, sebbene sia stato il supervisore a mandarli a morire non accertandosi del reale livello di potere del fantasma. Quando la madre impone a Lucy di riprendere a lavorare per l’uomo la ragazza si ribella e fugge a Londra alla ricerca di una nuova squadra e una nuova vita.
La strada di Lucy si incrocerà, ben presto, con quella di Anthony Lockwood, l’affascinante e misterioso capo della Lockwood&co, la più strampalata agenzia di Londra, nonché l’unica che potrebbe essere disposta a farla lavorare. Lucy farà anche la conoscenza di George, altro membro dell’agenzia, ben più diffidente di Lockwood. Il passato di Lockwood è avvolto nel più fitto mistero, cosa che lo rende fin dall’inizio intrigante, l’unica cosa che si sa di lui è che i suoi genitori sono morti in un qualche incidente e che il ragazzo ha ereditato la casa che usa come sede dell’agenzia. Quali misteri nasconderà nel suo passato?
Se Lucy deve affrontare il suo lutto, Anthony è afflitto anch’esso da una perdita e dal peso della responsabilità di mantenere l’agenzia a galla, non solo per il suo bene ma per quello dei suoi compagni. George soffre il suo essere il più strambo del gruppo, la sua difficoltà a creare dei legami con gli altri e il sentirsi “messo da parte” dall’arrivo di Lucy soprattutto quando, con l’avanzare delle puntate, vedrà lei ed Anthony legare sempre di più. I tre protagonisti sono ben delineati, mi sono piaciuti molto sia Lucy che Anthony mentre ho trovato George a tratti infantile. A differenza di altre serie del genere, invece di avere a propria disposizione armi sofisticate per combattere i fantasmi, i nostri eroi devono cavarsela con stocchi, delle specie di bombe luminose e del sale cosa che ho adorato. Non ho mai amato le trappole usate dai Ghostbusters, mi piacciono molto di più i combattimenti con le spade. Apparentemente, infatti, la transizione digitale, in questa timeline alternativa non è mai avvenuta a causa dell’apparizione dei fantasmi che hanno radicalmente sconvolto la vita dell’umanità intera costretta a coprifuochi e a vivere nel costante terrore che, nelle loro case, si annidi qualche essere soprannaturale e letale.
Un caso misterioso da risolvere, una reliquia d’immenso potere, un teschio parlante, un omicidio che aspetta di essere risolto e tanto altro mi hanno fatto divorare questa serie *_* Lockwood &co è una serie con un buon worldbuilding, delle regole chiare su come combattere i fantasmi e un interessante classificazione degli stessi. Il ritmo è buono, i personaggi convincono, la storia prende, purtroppo, gli effetti speciali non sono il massimo (anche se ho visto di peggio). Il finale di stagione non svela tutto, diverse cose sono lasciate appena accennate, lasciando spunti interessanti per una possibile seconda stagione. Che cosa ha portato alla nascita del Problema? Esisterà un modo per eliminarlo? Per scoprirlo non ci resta che sperare in un rinnovo…
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Cosa ha visto il teschio nello specchio di vetro osseo? Cos’è l’Eterno? Una sorta di aldilà? Cosa si cela dietro la misteriosa porta che Lockwood ha sempre tenuto chiusa e che, nell’ultima puntata, si accinge ad aprire per Lucy e George?
Questa prima stagione lascia diverse questioni in sospeso ma, per fortuna, non è un finale apertissimo per cui se, disgraziatamente, Netflix dovesse decidere di non produrre la stagione 2 avremmo comunque un finale abbastanza soddisfacente.