Recensione di “Timeshifters”, viaggi nel tempo e una gorgone in un mix formato racconto

[custom_frame_right]Davide Zampatori - le tazzine di yoko[/custom_frame_right]

Oggi vorrei parlarvi di un racconto fantascientifico che mi ha tenuto compagnia durante le interminabili sei ore sprecate dal parucchiere, un incubo… in cui questa lettura è stata il mio unico raggio di sole.

“Timeshifters” di Davide Zampatori è un racconto di una quarantina di pagine che si propone di essere il primo di una serie basata sui viaggi temporali, dove elementi e personaggi originali arriveranno ad arricchire il tutto.

nel piattino abbiamo: fantascienza 01 - compulsivamente lettrice - 1 bastoncino fantascienza sul blog letterario de le tazzine di yoko
time shifters - le tazzine di yoko

Timeshifters

Davide Zampatori
Edito da Lettere Animate (22 aprile 2014)
Pagine 41
€ 0,99 ebook
link diretti all’acquisto:
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TRAMA DELL’EDITORE
Quando il vostro mondo viene messo sottosopra e venite scagliati lontano dal luogo dove abitate, dovete adattarvi, cambiare e se serve, diventare addirittura una dea. Solo così capirete come ci si sente ad avere il potere del tempo dalla vostra e quando avrete compreso, sarete solo all’inizio di un viaggio nell’eternità.

Morrigan era una donna qualsiasi prima di essere arruolata tra i viaggiatori del tempo noti come timeshifters, trasformandosi nella vera dea della violenza celtica. Abbandonata dal proprio insegnate per motivi oscuri, la novella viaggiatrice temporale si trova ad affrontare la sua nuova vita, armata delle meraviglie di una tecnologia sconosciuta. Nel suo primo viaggio nel tempo incontra Clenia, una gorgone che diventa sua allieva e quindi una timeshifter come la stessa Morrigan. Proprio quando il lavoro di mentore sembra completato e Morrigan può tornare ai suoi studi sulla linea temporale, ecco che arriva la sua versione più anziana con degli avvertimenti.

RECENSIONE DI YOKO:
Una lettura non “bella”, ma comunque con qualcosina di piacevole… tre tazzine tonde tonde.
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Timeshifters ha il pregio di essere un racconto che si legge molto velocemente. L’ho letto con piacere, ma arrivata all’ultima pagina mi sono stupita che non ce ne fossero altre… finiva lì e io avevo appena iniziato a pormi qualche domanda. La lettura a quel punto mi è risultata un pò solo come un’introduzione e ho sentito la mancanza di qualcosa in più.

futuristico- le tazzine di yokoCredo che l’intera lettura si possa definire un viaggio all’interno del tempo stesso, vi sono degli sbalzi temporali e personaggi che si incontrano con altri e con se stessi.
Morrigan è la nostra protagonista. Quello non è sempre stato il suo nome, prima era una semplicissima ragazza in cerca della sua strada, una tra tante, ma come succede spesso qualcosa è arrivato a cambiarle la vita. E’ stata scelta come viaggiatrice nel tempo e da quel momento le vengono aperti gli occhi su un’infinità di scenari e prospettive.
La sua “macchina del tempo” è in realtà una stanza ad alta tecnologia che si sposta con lei nelle varie ere e da cui Morrigan non si può mai allontanare molto, pena la sua invurnerabilità.

Zampatori, pur sfruttando un elemento già largamente utilizzato come i viaggi nel tempo, ci mette di suo, dando prova di originalità in più punti. La sua voglia di osare la intravediamo anche nel desiderio di creare un personaggio fuori dagli schemi come Celia, una gorgone che farà la sua comparsa e si presenterà alla nostra novella protagonista come un’amica di vecchia data giunta da molto lontano. La ragazza svolgerà il ruolo di una sorta di personaggio ironico a cui spetterà il compito di sdrammatizzare.

In una quarantina di pagine l’autore cerca di darci un assaggio delle potenzialità di ciò che circonda la nostra protagonista, buttando da subito molta carne al cuoco ed entrando nello specifico solo dove era estremamente necessario. Una scelta ovvia ma sopratutto giusta, essendo questo un primo racconto di una serie.
ragazza ammanettata - le tazzine di yokoQuello che ho letto mi è piaciuto. Nonostante un paio di pecche nella scrittura (in verbi e periodi, ma credo che qui sarebbe bastato un buon editor) e alcune situazioni un pò azzardate il racconto si fa leggere.
Il punto cruciale del mio giudizio da tre tazzine sta alla base della definizione di “racconto in serie”, ciò innanzitutto implica qualcosa che abbia un filo conduttore che accumini più parti di un tutto, ma non che le parti risultino troncate. Io vedo il primo racconto come delle pagine in cui si conoscono i protagonisti e si indrucono i vari elementi fondamentali che saranno pressochè la bibbia di tutto ciò che verrà (come del resto è stato fatto), ma anche un qualcosa a se, in cui si introduca un elemento che all’interno del tutto si apra e si chiuda senza precludere il filone conduttore… altrimenti perchè non scrivere un romanzo invece che una serie di racconti?
Nel caso di Timeshifters è stato come se avessi chiuso il libro al mio quarto capitolo, pronta a riprenderlo il giorno dopo. Mi vengono buttati lì elementi che potrebbero essere assolutamente buoni, ma sono lì ancora in fase troppo introduttiva per suscitare nel lettore quella curiosità e quelle domande che ti fanno venire la voglia di correre a leggere il seguito.

Credo davvero che la scelta ottimale per le buone idee di Zampatori fosse la realizzazione di un libro e non di una serie di racconti, ma chissà… magari quando avrà finito di scriverli li metterà insieme in un unico volume e mi farà contenta 😉

Lo consiglio agli amanti dei viaggi nel tempo, magari provate l’esperienza leggendo primo e secondo insieme quando uscirà.

P.S.: potrete trovare l’autore, la sua simpatia e molti racconti sul suo blog “Menestrello itinerante