“Il Cavaliere d’Inverno”…uno di quei libri che non puoi non avere letto

Se qualcuno mi chiedesse “consigli questo libro?” risponderei “nemmeno al mio peggior nemico”. Bello, bellissimo, con parole che ti toccano l’anima, ma estremamente triste, nudo e crudo, romantico si… ma in grado di strapparti il cuore piano piano, riducendolo in pezzi, così che, quando ne raccogli i cocci, ve ne rimane dentro la polvere e un ricordo amaro di frasi sussurrate in quel giugno del 1941.

Per anni si è vociferato di una sua possibile versione cinematografica, ma poi non si è arrivati a nulla di fatto. Nessun film riuscirà mai a darmi quello che mi ha dato quasto libro, sarei però comunque curiosa di vederlo sul grande schermo *-*

nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / storico 01 - compulsivamente lettrice - 7 pasticcino storico sul blog letterario de le tazzine di yoko

Il Cavaliere d’Inverno

(The Brozen Horseman)
Paullina Simons
prima edizione edita da Sonzogno (2003)
edito da BUR – Rizzoli (2004)
€ 6,99 ebook – cartaceo cop. flessibile € 13,00
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TRAMA DELL’EDITORE
Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d’estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell’Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta suvbito un’attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l’assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.

STUPENDO, CINQUE TAZZINE MENO QUALCHE PICCOLISSIMA COSINA!
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Una storia che definirei soprattutto con un’unica parola: coinvolgente, fino all’estremo. Di quelle che ti portano via e quando ricordi che hai anche una vita, oltre a quelle pagine, senti ancora il freddo di quella Leningrado sotto assedio aleggiare nelle ossa. Un libro in grado di far nascere in te sentimenti di ogni tipo, amore, odio, risentimento, rammarico e pietà. Un romanzo che parla di vite perdute, vite sofferte… vite vissute.

Tatiana è una bambina, compie diciassette anni e del mondo non sa niente. Scoppia la guerra tra Hitler e l’Unione Sovietica e lei, nella sua ingenuità, pensa a mangiare un gelato seduta su una panchina nella sua Leningrado. E’ così che la vede Alexander, esattamente per quella che è: un respiro di vita in un mondo che sta per andare allo scatafascio. Là, sull’altro lato della strada, a ricambiare il suo sguardo quasi incantata, c’è un fiore che lui decide di cogliere e depositare sul cuore.

Inizia così una storia che ti fa inghiottire le sue pagine urlando della stupidità di Tania, della sua irragionevolezza, del suo non capire. Ti consuma dal nervoso, ma non riesci a odiarla, solo capirla. Perché lei è esattamente ciò che mostra, una ragazzina che ha ancora bisogno di crescere, con la paura di donare se stessa, con la paura di rimanere sola, con la paura di amare. Crescerà in due anni di guerra forse come mai è cresciuta in tutta la sua vita. Un personaggio stupendo solo al pari di Alexander. Lui, forte nei suoi ideali, tenente dell’Armata Rossa, che farà di tutto per farla sopravvivere all’assedio di Leningrado e quando vedrà che questo è impossibile la farà scappare affidandola al destino e al suo Dio.
Una storia che ti fa innervosire, infervorare per le ingiustizie, istalla in te un istinto omicida verso la sorella di lei, ma ti consuma di tristezza e pietà davanti alle atrocità della guerra. Un racconto che a mio parere si può apprezzare per il suo spessore e la sua interezza solo arrivati all’ultima pagina.
Non bastano le pagine di un quaderno per segnarsi le frasi più belle di queste libro. Le si incontra continuamente mentre nella lettura si istaura in te un magone da cui non riesci a staccarti, un senso di oppressione anche nei momenti felici, tanto che la voglia di girare la pagina si scontra con il terrore di arrivare alla distruzione di tutto.
Quel qualcosa che non mi fa dare le cinque tazzine complete è la mancanza di poter tirare un sospiro di sollievo almeno all’ultima pagina… il titolo del volume successivo però nutre le mie speranze.
Un libro che farà sempre parte dei miei preferiti, ma che non riesco a rileggere spesso, fa stare troppo male.

Addio, mia canzone sotto la luna e mio respiro, mie notti bianche e giorni d’oro, mia acqua fresca e mio fuoco. Addio. Che tu possa trovare conforto e una vita migliore e, quando l’alba occidentale illuminerà ancora una volta il tuo viso adorato, sii certa che quello che ho sentito per te non è stato invano. Addio… e abbi fede, mia dolce Tatiana.

p.s.: qualcuno mi deve assolutamente spiegare il perché del titolo, per quale assurda ragione è stato cambiato!? Il titolo originale è “Il Cavaliere di Bronzo”, le parole del cui testo originale sono citate più e più volte in tutto il libro, con un’intensità e una ragionevolezza assoluta… allora perché non lasciare a quest’opera il suo degno titolo?

La serie dedicata a Tatiana & Alexander:

  1. Il Cavaliere d’Inverno (The Brozen Horseman)
  2. Tatiana & Alexander (Tatiana & Alexander)
  3. Il Giardino d’Estate (The Summer Garden)

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9 Comments
  • Nabucodonosor
    29 Novembre, 2018

    Lo adoroooo è uno dei miei libri preferiti in assoluto, deciditi a continuare la serie perché è vero che anche gli altri libri sono strazianti (sopratutto il secondo) ma meritano di essere letti

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      30 Novembre, 2018

      eh ci proverò Nabucodonosor, lo prometto, solo che ora non credo di essere nel “periodo” giusto >_< lo inizio e giù fontana, riproverò più avanti xD

  • Daria
    29 Novembre, 2018

    Quanto è bello questo libro, ogni tanto torno a rileggerlo. Hai ragione non so se lo consiglierei a tutti, è per cuori forti, ma lascia qualcosa

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      30 Novembre, 2018

      Assolutamente +_+

  • Rosy G.
    29 Novembre, 2018

    Che bella recensione mi è arrivato il lato straziante di questo libro e anche se non lo consiglio lo prenderò perché me ne sono già innamorata leggendoti

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      30 Novembre, 2018

      Grazie Rosy 🙂 sono contenta di averti trasmesso quello che mi ha dato questo libro, non lo coniglio in generale perché non è per tutti secondo me ma se ti ho ispirata leggilo, non ti deluderà!

  • Lara Milano
    29 Novembre, 2018

    Letto proprio il mese scorso…mi ha stupita! Nonostante le 697 pagine (se non erro), l’ho divorato in velocità!! Lo stile è molto scorrevole secondo me 😉
    Yoko anch’io come te ho provato esattamente le sensazioni che hai descritto nella tua recensione e mi son fatta travolgere totalmente dal libro: nonostante i momenti di dolore, di speranza, di tragedie, di stenti, non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine del libro e penso che mi accadrà la stessa cosa anche per i due libri a seguire! 😉
    Nemmeno io mi capacito del perché del cambio di titolo (e più volte mi son chiesta se “Il Cavaliere di bronzo” citato nel libro fosse una sorta di “inception” o meno dato il diverso titolo italiano), però nulla toglie alla profondità complessiva del libro.
    Ah, ti lascio un piccolo quesito: tu hai capito cosa abbia detto Alexander come ultimisssssima cosa a Tatia prima di venir portato via? Io mi sono data una risposta, ma non so se sia giusta… nel caso ti scrivo in privato per evitare spoiler pubblici ‘;-)
    Ed ho appena iniziato il 2° libro… tu l’hai letto? ^_^

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      29 Novembre, 2018

      ahahah ti scrivo subito xD

      • Lara Milano
        29 Novembre, 2018

        Va benissimo Yoko!! 😉

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