Recensione al live-action di Aladdin

Buon giorno cuplovers!
Oggi vi parlo del film live-action di Aladdin, ultimo di una lunga serie di live-action. Siete pronti a tornare “nelle notti d’oriente”?

nel piattino abbiamo:

Aladdin

Regia di Guy Ritchie
Durata 128 minuti
Il mio voto è di

Sono andata a vedere questo film con molte aspettative e una certa dose di paura e devo dire che sono rimasta abbastanza soddisfatta del film benché abbia, a mio avviso, la grande pecca della maggior parte dei live-action: il non osare.

Quando mi appresto a vedere un live-action vorrei tanto trovare non solo la fedeltà al film d’animazione ma qualcosina in più. Questi film potrebbero essere l’occasione per aggiungere qualche dettaglio, approfondire aspetti della storia che, per forza di cose, in un film d’animazione di 90 minuti sono appena accennate… ma nessuno dei live-action che ho visto fino ad ora è riuscito in pieno in questo intento.

Aladdin è una festa di colori e canzoni che ci trasporta nel magico oriente per narrarci la storia di Aladdin e del suo incontro con una ragazza al bazar… E proprio qui c’è l’unica, piccola nota stonata dell’intero film. A differenza del cartone qui Jasmine non è una principessa da cui ci aspetta solo che sposi un principe: Jasmine è l’erede del sultano e passa il suo tempo a studiare per prepararsi a prendere il posto del padre… quindi che la ragazza non sappia che al mercato, i prodotti vanno pagati, risulta davvero poco credibile.

Aladdin e Jasmine si incontrano così per caso, una principessa e un ladro una fuga precipitosa per la città e l’inizio di una delle storie d’amore più romantiche della Disney. Jasmine vuole che la sua voce venga ascoltata è stufa di essere trattata come un bel soprammobile e nient’altro, desidera essere consultata dal padre circa le scelte politiche che riguardano il regno e vorrebbe viaggiare, scoprire il mondo e Agrabha.
Aladdin, innamorato perso della bella Jasmine, vorrebbe conquistarla non sapendo che non è una delle ancelle della principessa, come gli ha fatto credere, ma la principessa stessa.
La vita del giovane ladro cambia quando Jafar decide che proprio lui potrebbe essere “il diamante allo stato grezzo” che sta cercando da tempo, l’unica persona in grado di entrare nella Caverna delle Meraviglie. Dopo averlo catturato e portato fino alla caverna, Jafar si lascia andare a qualche insolita confidenza… raccontando ad Aladdin di essere stato anche lui un ladro, un tempo. Questo accenno al passato di Jafar è l’unico in tutto il film: come ha fatto un ladro a diventare gran visir? Mi sarebbe piaciuto che questa parte venisse approfondita, magari con un flashback…

Così inizia l’avventura di Aladdin con un ladro bloccato nella Caverna delle Meraviglie e una lampada magica che attende solo di essere sfregata.

Il genio, interpretato da un fantastico Will Smith è il personaggio migliore del film: simpatico, esplosivo, divertente e gli effetti speciali messi in campo dalla Disney sono davvero favolosi.
Il film, oltre alle canzoni classiche, sulle cui note il pubblico in sala ha la tentazione di mettersi a cantare, ne inserisce delle altre, alcune meglio riuscite altre meno. Aladinn è un film molto cantato, forse un po’ troppo per i miei gusti ma adorerete l’arrivo del principe Alì Ababua in città, senza dubbio una delle parti musicali meglio riuscite oltre al viaggio di Aladinn e Jasmine sul tappeto volante.

Con la lampada in suo possesso, Aladdin può diventare un principe e tentare di conquistare il cuore della principessa non tanto con gioielli o altri regali ma donandole quello che Jasmine desidera di più: la libertà. Quello che il giovane dovrà capire è che non contano tanto l’oro e le ricchezze ma quello che abbiamo dentro, quella bontà che lo rende quello che è: un diamante allo stato grezzo.
Ben presto Jafar capirà l’inganno di Aladinn e, deciso a prendere la lampada, tenterà di uccidere il ragazzo e il genio dovrà… trovare un modo per aggirare le sue stesse regole per salvare un padrone che, a poco a poco, è diventato un amico. Tra una lampada rubata, un inseguimento con uno Jago mostruoso che strizza l’occhio a Game of Thrones, tanta magia e un amore che non si arrende di fronte a nulla, lo spettatore passa due ore e mezza (più o meno) divertendosi.

Aladdin è un film coloratissimo, sgargiante, con costumi meravigliosi e molte canzoni. Riesce nell’intento di farci tornare tutti un po’ bambini, gli interpreti convincono, tranne Jafar. L’attore, a mio avviso, è troppo giovane rispetto alla controparte animata ed anche… troppo poco “infido”. Non mi ha colpito per nulla… Gli effetti speciali sono di ottimo livello come, del resto, la Disney ci ha abituati in questi ultimi anni. Il film intrattiene con piacere ma osa un po’ troppo poco senza approfondire le storie dei personaggi.

 

 

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2 Comments
  • Patrizia Lasco
    8 Giugno, 2019

    Sì forse solo Jafar e Jasmine mi hanno deluso, il primo troppo giovane e poco infido, la seconda troppo indipendente, cioè doveva essere una regina di un regno, senza costrizioni non regge che debba sposarsi per avere il regno. Quella del cartone invece vuole la libertà dalle costrizioni qui invece no

    • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
      strega del crepuscolo (Chiari)
      9 Giugno, 2019

      Mi fa piacere che anche tu la pensi così su Jafar… me lo aspettavo molto più losco! E più vecchio… U_U tra un po’ era più bello di Aladdin!

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