Intervista a Giulia dal Mas

Oggi, per la nostra rubrica “una bevuta in compagnia” abbiamo il piacere di ospitare Giulia dal Mas, vincitrice con il suo racconto “The secret door” del concorso Chrysalide sezione racconto realistico. Qui trovate la mia recensione dell’antologia.

Intervista a Giulia dal Mas A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO

    Ciao Giulia benvenuta nel salottino virtuale de “Le Tazzine di Yoko”, gradisci un thè o una cioccolata? Magari un frappè?

  • Eccoci alla domanda di rito: mi parli un po’ di te?
  • Certo, posso dirti che sono nata ben 32 anni fa, ormai, e che vivo con mio marito, i miei figli e due chihuahua in provincia di Pordenone. Mi sono lGiulia dal Mas foto-le tazzine di yokoaureata in giurisprudenza e sono in attesa di conoscere l’esito del concorso notarile tenutosi a Roma nel novembre scorso. Oltre a questo adoro i giardini, la definizione degli spazi esterni e la creazione di romantici scenari, magari con l’aiuto delle rose, piante che io amo particolarmente. Mi piace andare in giro alla scoperta di magnifici scorci, il nostro Paese ne è pieno e sarebbe davvero un peccato non fermarsi a osservarli. Sono una ricercatrice di storie, orali, scritte o cantate va bene tutto, purché mi emozionino. E, ovviamente, scrivo. Credo di averlo sempre voluto fare, fin da piccola, quando a sette anni chiesi a Babbo Natale una macchina da scrivere, che poi mi ostinavo a portare dappertutto. È solo da qualche anno a questa parte, tuttavia, che ho cominciato a farlo per davvero, con l’ambizione di riuscire a realizzare il mio sogno.

  • Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
  • Ce ne sono molti, in realtà. Le sorelle Bronte, per esempio, ognuna a suo modo eccezionale ed Elizabeth Gaskell, delicata e romantica. Oscar Wilde, Edgar Allan Poe e Stevenson, con le loro storie cupe e ambigue, Marguerite Duras e Francis Scott Fitzgerald. E infine non posso non citare Lev Tolstoj, il cui stile puro e lineare fa sì che sia sempre un autore estremamente moderno, nonostante le sue opere siano ambientate in un’epoca passata.

  • Quando hai cominciato a scrivere racconti?
  • Come ho accennato prima, ho iniziato a pensare di scrivere sul serio solo qualche anno fa, quando la fiammella ardeva da molto tempo, ormai. Di preciso il primo racconto pubblicato l’ho scritto dopo l’Università, durante il praticantato. È stato quello il periodo in cui il desiderio di dare vita alle mie storie ha preso il sopravvento. È stata una sorta di catarsi, in effetti, ritrovarmi libera dagli impegni universitari mi ha permesso di dare spazio alle mie inclinazioni.

  • Prima di partecipare al concorso indetto da Chrysalide avevi già partecipato ad altri concorsi letterari?
  • chrysalide-le tazzine di yokoSi, ma questo era in assoluto il più importante, dato il peso della Casa Editrice che lo bandiva. Ricordo di aver pensato che sarebbe stato davvero un sogno vedere il mio lavoro pubblicato da un editore tanto importante.

  • Hai avuto difficoltà a rimanere nel numero di battute previste dal regolamento del concorso?
  • In realtà no, nessuna, poiché il racconto era già pronto ed era proprio della lunghezza richiesta. Avevo scritto The secret door mesi prima che il concorso venisse bandito, così, al momento giusto, non ho fatto altro che rileggerlo e cliccare invio.

  • Intervistando gli altri vincitori ho scoperto che alcuni di loro avevano inviato anche altri racconti per le varie sezioni, anche tu hai partecipato per più generi?
  • Si, avevo mandato altri due racconti, uno dei quali preparato per l’occasione, se così si può dire, tuttavia The secret door era in assoluto il mio preferito.

  • Cosa hai provato quando hai saputo di aver vinto?
  • Ero presente alla premiazione, tenutasi a Lucca in occasione del Lucca Comics and Games, e c’era mia figlia con me in sala. Quando ho sentito pronunciare il titolo del mio racconto ho provato un’emozione fortissima, che sono certa ricorderò per tutta la vita.

  • Ti va di parlarmi di Emily, la protagonista del tuo racconto? Potremmo definirla come una “vedova nera”?
  • Io non la definirei proprio così, anche se posso capire che sia questo l’aspetto che emerge con maggior forza. È una donna molto bella, che sa di avere un enorme [custom_frame_right]una bevuta in compagnia sul blog letterario de le tazzine di yoko - interviste[/custom_frame_right]ascendente sugli uomini e lo usa per raggiungere i suoi scopi. In realtà, però, Emily è una persona disturbata, ferita, una donna in cui qualcosa si è spezzato e che per questo non sa più distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Ho scritto questo racconto pensando alla fragilità della mente umana, in cui convivono in uno stato di delicato equilibrio emozioni e pulsioni diverse. Mi sono chiesta che cosa potesse accadere se quell’equilibrio dovesse spezzarsi, se la perfetta armonia si scomponesse, e così ha preso vita la storia di Emily, che è una storia di dolore, prima ancora che di follia.

  • Il marito di Emily era ossessionato dalle apparenze… tanto da arrivare a sacrificare ciò che è davvero importante: mi parli del suo personaggio?
  • Il marito di Emily è uno stimato medico e professore dell’Università di Cambridge. Un uomo colto e affermato, talmente legato alla propria immagine da arrivare al punto di distruggere tutto il resto, pur di mantenerla. È un uomo cinico, freddo e calcolatore, incapace di amare la moglie e la vita che ella portava in grembo. Nella mia mente il professor Hughes rappresenta il vuoto di un’esistenza priva di valori, esempio di una follia assurda, soprattutto se messa a confronto con quella di Emily, dettata dal dolore per l’orrendo trauma subito.

  • Mi parli dei tuoi futuri progetti letterari?
  • Dopo l’estate uscirà un mio racconto lungo nella collana Romantiche Passioni di Delos Digital, una storia d’amore ambientata nel XIII secolo, sempre in bilico tra realtà e leggenda. Attendo notizie, poi, per la pubblicazione di due romanzi che ho terminato nei mesi scorsi, una ghost story e uno urban fantasy, e sto ultimando un romance storico ambientato ai primi del’900 tra Venezia e la Francia.

    Grazie mille per la tua disponibilità, ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri.
    Grazie a te, un abbraccio.

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4 Comments
  • Ilenia TD Lemon
    6 Settembre, 2014

    Non oso nemmeno immaginare quanta deve essere stata l’emozione di quel momento!
    Spero di avere occasione di leggere il racconto, anche perché da un’autrice con questi autori in mente non ci si può aspettare altro che un bellissimo scritto!

  • Sophie
    6 Settembre, 2014

    Come ha detto Ilenia dev’essere stata un’emozione fortissima scoprire di aver vinto! Insomma dopotutto è la Mondadori! Comunque bellissima intervista e spero anche io di avere l’occasione di leggere il racconto 😀

  • Daniela Antonini
    4 Novembre, 2014

    Grande Giulia!!!!! Tu arrivi sempre dove vuoi con facilità e il successo è assicurato. Complimenti. Chi ti ha insegnato a leggere e scrivere non può che essere “stafelice”. Io mi muovo con difficoltà nei siti dove son pubblicati i tuoi lavori, ma voglio leggere tutto. Passerò a trovarti per aver qualche dritta!

  • Daniela Antonini
    4 Novembre, 2014

    Volevo dire “STRAFELICE”….E scappata la R

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